Ospedale Santa Maria Nuova
Palazzi storici della Regione Toscana
Cultura
Tutte le informazioni e le iniziative che riguardano l'enorme patrimonio culturale toscano: i musei, l'editoria, l'arte e i beni architettonici, ma anche gli archivi, le biblioteche, il cinema e la musica.Ospedale Santa Maria Nuova
Firenze, Piazza Santa Maria Nuova 1
Un ospedale che dal 1288 - anno in cui viene inaugurato - ha continuato incessantemente a ricoverare ed assistere pazienti. Un ospedale che pur con tutte le contraddizioni dell'essere struttura ‘scomoda' all'interno di un centro storico quale quello di Firenze continua ad essere ‘amato' e strenuamente ‘difeso' dai fiorentini. Un ospedale che nonostante le quasi ininterrotte ristrutturazioni di cui è stato protagonista nei secoli mantiene integra la sua valenza artistica; quella valenza che lo ha visto quale centro di formazione e di riferimento per i principali artisti del Rinascimento.
Santa Maria Nuova è tutto questo e il percorso che viene proposto in questa sessione dei Musei Aperti vuole proprio rendere finalmente partecipi i visitatori di un patrimonio artistico e strutturale che l'istituzione è riuscita – non senza fatica – a preservare gelosamente fino ad oggi. I luoghi tappa del percorso sono strettamente attinenti alla storia dell'istituzione: rappresentano, infatti, il nucleo originario sul quale è venuto progressivamente a comporsi il complesso nosocomiale.
Folco Portinari inizia a ‘pensare' alla costituzione di un ospedale per la cura dei ‘poveri infermi' intorno al 1285. In questo momento l'area su cui verrà fondata l'istituzione è in piena urbanizzazione in quanto sono state abbattute le mura che correvano lungo quel terreno che diventerà poi, le vie Bufalini e Sant'Egidio. I primi malati verranno ammessi nel 1288 in alcune casette nei pressi di un oratorio provvisto di piccolo convento appartenente ai frati Saccati, Ordine già dismesso.
L'istituzione acquisì un subitaneo successo, sia sul piano sociale, economico e, dunque, politico. L'area prescelta da Folco, infatti, proprio dal punto di vista produttivo era un'area ‘appetibile' in quanto vi erano presenti molti opifici ed attività legate all'arte della lana. Con la completa annessione del convento e dei terreni dei Saccati - avvenuta tra il 1296 e il 1312 - la famiglia Portinari (Folco era morto meno di un anno dopo l'inaugurazione) inizia a costruire il nuovo ospedale: la corsia degli uomini nel 1313-'15 e nel 1320 circa, quella delle donne che vengono trasferite al di là della piazza, in una nuova costruzione che verrà a porsi ad angolo con la via della Fogna che – proprio per la presenza dell'istituzione sanitaria e caritativa, assumerà il nome di via delle Pappe (oggi, Folco Portinari).
Da questi anni in poi, Santa Maria Nuova diverrà un cantiere praticamente ininterrotto che contraddistinguerà il complesso per lo meno fino ai primi decenni del Novecento.
Nel 1341 veniva edificata la seconda corsia maschile in forma di ‘sette rovesciato' verso via della Pergola; con la peste del 1348 (grazie alle molte donazioni) si poteva ingrandire l'ospedale femminile che veniva prolungato fino a via dell'Oriuolo; nel 1401-'08 era la volta della costruzione di un primo tratto della infermeria maschile a fronte di quella edificata verso via della Pergola (croce a Tau) il cui ampliamento veniva completato intorno al 1479; ed infine, nel 1574, trovava definizione la tipologia a croce dell'ospedale con l'edificazione dell'ultimo braccio a settentrione.
Altri cantieri di ampliamento si succedettero nel corso del Quattrocento: fra i più importanti, quello avviato nel 1418 che portò alla costituzione dei tre chiostri principali, ancora oggi identificabili: quello del cimitero delle Ossa (oggi cortile Galli Tassi), quello delle Medicherie e quello della Samaritana.
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