Indice di vulnerabilità potenziale dei comuni toscani


Dal 2018 al 2021 diminuisce il livello di fragilità del sistema regionale, da un punto di vista demografico, sociale, economico, ambientale, sanitario e di sviluppo. Sono le componenti  “economica”, “demografica” e “sviluppo” a trainare l’andamento complessivo del sistema, Tuttavia, se nel confronto fra 2018 e 2021, si osserva una contrazione dell’indice di fragilità per le componenti economica e sviluppo, gli indicatori demografici descrivono una dinamica vicina alla stasi (grafico 1). E’ quanto emerge dal rapporto “Un indice di profilo dei comuni toscani a sostegno delle politiche del territorio”, redatto dall’Ufficio regionale di Statistica, in collaborazione con l’Istat Territoriale (Sede Toscana). Il lavoro fornisce un nuovo strumento informativo per il territorio, in grado di definire il profilo dei comuni della Toscana, a partire da un set di indicatori multi-fonte (statistici e amministrativi) e un indice sintetico, ripartito in sei diversi ambiti tematici, che consente di “posizionare” i comuni della Toscana, sotto un profilo multidimensionale, facilitando l’individuazione di eventuali aree di intervento.

L’indice sintetico di vulnerabilità regionale è calcolato mediante la metodologia Ampi  (Adjusted Mazziotta Pareto Index), messa a punto dai ricercatori Istat.  

Nel 2021 oltre la metà dei comuni toscani detiene un valore di criticità basso o medio-basso. 
La dimensione economica è quella che ha risentito maggiormente della situazione pandemica, che invece ha avuto un impatto “positivo” sull’ambiente; migliora la componente legata ai processi di sviluppo e innovazione: in Toscana, nel 2021, la percentuale di servizi offerti online dai Comuni è praticamente raddoppiata, rispetto al 2018. 

Sono i comuni periferici ed ultra-periferici a rappresentare le situazioni di maggiore criticità (soprattutto in termini socio-demografici) e, in generale, il contesto peggiora quando il comune è piccolo

Diminuisce il livello di vulnerabilità generale in alcuni territori dell’Alta Versilia, del Mugello, della Valdisieve, del Casentino e della Valtiberina, della Val di Cornia, della Maremma e dell’Amiata; rimangono critiche alcune zone della Lunigiana, della Val di Bisenzio e della Val di Cecina.

Nel grafico 2 i risultati dell’indice regionale (per l’anno 2019) sono messi a confronto con l’indice di fragilità comunale Istat (IFC)(per lo stesso anno), al fine di verificare la robustezza dei risultati ottenuti ed individuare una corrispondenza tendenziale per le zone a maggiore vulnerabilità, tenendo presente la diversa scelta degli indicatori elementari, che ne determinano le principali differenze.


Grafico 1- Livello di potenziale vulnerabilità regionale per area tematica (o dimensione) e anno. Toscana. Anni 2018-2021 (valore di riferimento totale Toscana 2018=100)
Fonte: elaborazioni Settore "Servizi digitali e integrazione dati. Ufficio Regionale di Statistica” su dati multi-fonte

 

Grafico 2- Indici sintetici comunali a confronto. Anno 2019 (decili 2018)
Fonte mappa 1: Elaborazioni Settore "Servizi digitali e integrazione dati. Ufficio Regionale di Statistica” su dati multi-fonte.
Fonte mappa 2: Istat
https://esploradati.istat.it/databrowser/DWL/Caratteristiche%20del%20territorio/IFC_Nota%20metodologica_20_12_23.pdf

 

 

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Aggiornato al:
21.03.2024
Article ID:
195828432