Se si proviene da nord, si raggiunge Lucca dopo aver percorso la A12 fino a Viareggio-
Lucca
E' senz'altro una delle più belle città toscane. Le sue architetture, le opere d'arte che custodisce e il magnifico territorio cha la circonda parlano di un passato antico e ricco di eventi importanti. Ancora oggi la cingono le possenti mura bastionate costruite tra il Cinquecento e la prima metà del Seicento: sono la quarta e ultima cerchia che la città ha eretto per difendersi da attacchi esterni. La cinta muraria regala oggi uno spettacolo assolutamente unico incorniciato dagli ampi spazi verdi che la accompagnano su tutto il perimetro.
Le vicende del Secondo conflitto mondiale hanno per fortuna risparmiato a Lucca pesanti bombardamenti, ma hanno sconvolto le sue strade e il suo territorio con scontri cruenti e massacri inauditi soprattutto tra la fine di giugno e l'inizio di agosto 1944.
A Lucca, tra l'altro, si trovava la Pia Casa dove venivano raccolti i prigionieri (circa 35000) dei numerosi rastrellamenti operati dai tedeschi sul territorio circostante. Va segnalato il forte impegno diretto della popolazione lucchese nella mobilitazione contro i gruppi nazisti. Molti dei cittadini che lavoravano in strutture gestite dal comando tedesco passarono preziose informazioni ai reparti partigiani e alle truppe alleate attraverso il CLN. La Resistenza ottenne la liberazione di Lucca il 5 settembre del 1944. Il tributo di vittime pagato dalla Lucchesia alla guerra fu altissimo, come dimostrano i dati forniti dall'Istituto storico della Resistenza e dell'età contemporanea di Lucca: 3009 soldati caduti, 612 partigiani, 1157 civili fucilati per rappresaglia, 861 civili morti per bombardamenti e mine, 120 ebrei deportati, dei quali solo 7 sopravvissuti.
Storia e memoria. Nel centro di Lucca, in piazza Napoleone, all'interno del monumentale Palazzo ducale, sede della Provincia, si trova l'Istituto storico della Resistenza e dell'età contemporanea, che costituisce uno dei più importanti centri di studio sulla storia contemporanea d'Italia. Con il suo archivio, che conserva 500000 documenti originali e foto d'epoca, e la biblioteca specializzata, che possiede circa 6000 volumi, l'istituto è meta preferenziale di studiosi provenienti da tutta Europa. In particolare raccoglie numerosi documenti originali del passaggio del fronte nel territorio lucchese. È inoltre visionabile presso l'istituto una collezione di 300 manifesti originali della propaganda nazifascista. Degna di nota è anche la raccolta integrale de "l'Unità" dal settembre 1944 al giugno 1998 e de "il Manifesto" dal primo numero a oggi.
In via Sant'Andrea al N. 43, in una delle più suggestive zone medievali di Lucca, sorge il trecentesco palazzo Guinigi, di proprietà comunale. Qui ha sede il Museo storico della Liberazione 1943-45, che custodisce documenti di rilevante interesse storico, cimeli della Resistenza e urne recanti la terra dei cimiteri militari italiani e dei luoghi teatro di stragi naziste.
Il tema della Linea Gotica è fatto oggetto di percorsi di didattica museale organizzati dalla Provincia di Lucca in collaborazione con le istituzioni scolastiche del territorio e rivolti sia alle ultime classi della scuola dell'obbligo sia a quelle delle scuole superiori. In particolare sono previste lezioni tenute da docenti e da esperti per illustrare le metodologie di ricerca e di rilievo sul campo; visite ad alcuni segmenti della Linea Gotica presenti sul territorio provinciale; incontri con alcuni testimoni diretti degli eventi bellici; lavori individuali e di gruppo per il riordino delle conoscenze.
Da Lucca proseguendo per circa 23 km verso la Garfagnana lungo la statale 12 dell'Abetone e del Brennero, che risale la splendida valle del Serchio, si imbocca a sinistra la strada provinciale 2 che conduce a Borgo a Mozzano.
Borgo a Mozzano
Famoso per la chiesa di S. Jacopo, risalente al XVII secolo e ricca di opere d'arte, e per il trecentesco ponte della Maddalena o del Diavolo, è un tipico borgo della media valle dal ricco passato e dai suggestivi scorci paesaggistici.
La concentrazione di opere fortificate della Linea Gotica è qui assolutamente eccezionale sia per numero sia per stato di conservazione, dal momento che in questo punto la Linea Gotica è rimasta pressoché intatta. Le molte gallerie, i bunker e le piazzole di tiro sono perfettamente conservate e agevolmente visitabili. Si tratta di opere scavate nella roccia che non hanno subito deterioramento nel tempo e che mantengono ancora intatto oggi il loro aspetto originario. Tra le altre permanenze belliche, all'altezza della cappellina conosciuta come "Madonnina di Mao", sulla destra del Serchio, è collocato un vallo anticarro in cemento armato alto circa 250 m, rinforzato da due casematte alte circa 4 m in prossimità delle due strade che fiancheggiano il fiume. Sempre in località "Madonnina di Mao" nel 1992 è stato collocato un cippo marmoreo a ricordo del sacrificio di Pietro Pistis, componente della formazione partigiana Baroni, ucciso dai tedeschi.
La Todt, i bunker, le gallerie. Nella valle del Serchio e sui monti circostanti si stima che abbiano lavorato a servizio della Todt circa 3000 persone per un periodo di dodici mesi. Molte erano state reclutate sul posto come volontari grazie al beneficio che questo tipo di impiego garantiva a chi aveva abbandonato l'esercito dopo l'8 settembre, altrimenti destinato alla deportazione. Altri erano lavoratori coatti, catturati durante i rastrellamenti e una volta finito il turno di lavoro trattenuti nel campo di concentramento di Socciglia, nelle vicinanze di Anchiano. La Todt che operava in questo territorio aveva la sua sede tecnica nel palazzo Giorgi di Borgo a Mozzano e la sede amministrativa nel palazzo Santini.
Il gruppo Azione Patriottica di Borgo a Mozzano, guidato da Mario Amaducci e Mario Tonelli, su incarico del CLN di Lucca - il cui presidente era l'ingegner Cesare Marchi - condusse per mano del geometra Silvano Minucci un accurato e sistematico rilevamento topografico delle opere di difesa, delle aree minate e di tutti gli appostamenti difensivi tedeschi. La preziosa mappa fu in seguito recapitata a Lucca al Comitato militare e successivamente fatta pervenire al Comando della V Armata dal radiotelegrafista Ennio Tassinari, che raggiunse gli alleati attraversando la linea del fronte. Va peraltro segnalato che Borgo a Mozzano non è stato teatro di scontri: lo sfondamento della Linea Gotica nel Mugello permise infatti agli alleati di aggirare le truppe tedesche stanziate nella valle del Serchio, costringendo Kesselring ad arretrare il fronte sui monti.
Il Comitato per il recupero e la valorizzazione della Linea Gotica del comune di Borgo a Mozzano, costituito proprio con il fine di recuperare le preziose testimonianze di uno fra i pochissimi siti fortificati tuttora intatto, organizza visite guidate (minimo 7 persone, massimo 20) presso i bunker, le gallerie, le piazzole e i camminamenti ripristinati. Gli accompagnatori sono in grado di fornire chiarimenti e informazioni sulle vicende belliche che hanno interessato questa zona della media valle del Serchio.
Presso la Biblioteca comunale "F.lli Pellegrini" sono disponibili documenti originali che riportano in maniera esatta le disposizioni delle opere fortificate disposte in questo tratto della valle del Serchio e nelle alture dei dintorni. Vi si trovano inoltre testi e lavori di approfondimento redatti nel corso degli anni da parte di esperti locali e di studiosi intervenuti ai numerosi convegni organizzati sul tema.
Da Borgo a Mozzano si continua l'itinerario lungo le strade provinciali 2 e 21 passando per i centri di Barga e Catagnana (circa 23 km). Da Catagnana si raggiunge in breve il piccolo borgo di Sommocolonia. Da Barga, invece, imboccando la strada che attraversa il corso del Serchio si raggiungono Gallicano e Molazzana, teatro durante la guerra di Liberazione di occupazioni, aspri scontri e distruzioni di cui tuttora conservano visibili tracce.
Sommocolonia
Il borgo rappresentava l'avamposto più avanzato di cui gli alleati potevano disporre sul tratto garfagnino della Linea Gotica. Qui, sopra un colle che sovrasta l'abitato, all'alba del 26 dicembre 1944 le truppe tedesche iniziarono la fase di cannoneggiamento preventivo intesa ad aprire il varco all'attacco di terra. La resistenza alleata, pur battendosi strenuamente, non riuscì a opporsi all'impeto delle truppe germaniche in avanzata e perse anche una gran quantità di viveri e munizioni che furono prontamente requisite dai tedeschi. Alla fine dell'attacco le truppe alleate erano state fatte indietreggiare fino a Fornaci di Barga, e il successo dell'azione di avanzamento appariva completo. Tuttavia i tedeschi, dopo aver bruciato ciò che non potevano portare via, nella notte tra il 28 e il 29 abbandonarono improvvisamente Barga e le posizioni così rapidamente conquistate ritirandosi sulla linea del vecchio fronte. La battaglia di Sommocolonia procurò molte vittime soprattutto tra la popolazione civile sia per l'offensiva tedesca sia per il conseguente contrattacco aereo degli alleati.
Un monumento alla Memoria, inaugurato nel 1945, ricorda un gruppo di partigiani morti nella battaglia del 26 dicembre, giorno in cui ogni anno, presso il monumento stesso, si svolge una celebrazione commemorativa.
Il Comune di Barga ha anche promosso a partire dal 2003 l'itinerario "Catagnana Alta – Sommocolonia", che attraversa una strada storica con tessitura lapidea e si sviluppa per circa 2 km a partire dal centro abitato di Catagnana Alta fino a Sommocolonia. Il percorso, in area boscata e in zona di salvaguardia paesaggistica, dopo circa 1 km sale sempre più ripidamente tra selve di castagni ancora coltivate fino al nucleo abitato di Sommocolonia. All'inizio del tracciato lastricato, aperto durante tutto il corso dell'anno con possibilità di guida per gruppi organizzati, si trova una antica fonte murale e lungo il sentiero sorge un piccolo edificio religioso, l'oratorio di S. Rocco, edificato nel 1633.