Il modello toscano
Il modello toscano
Con il termine "modello di orto urbano Toscano" si intende un percorso condiviso di realizzazione e di gestione dei "Complessi di orti urbani" che abbia valenza territoriale; il modello proposto dalla Regione, ed approvato con delibera di Giunta Regionale 42/2016, non si limita agli aspetti progettuali e tecnici per la realizzazione degli orti, quanto a definire l'intero percorso che va dalla individuazione dell'area vocata, fino alla selezione del soggetto concessionario delle strutture ed al soggetto assegnatario del singolo orto.
Il modello è uno strumento di supporto per i Comuni della Toscana interessati a realizzare sul proprio territorio uno o più "Complessi di orti urbani", finalizzati non solo alla produzione orticola o floreale, quanto a definire aree di aggregazione sociale e di scambio culturale, oltre al recupero di aree degradate inserite nel contesto urbano; un aspetto fondamentale del modello è quello di poter essere adeguato alla realtà territoriale e sociale in cui l'orto viene inserito; quanto proposto dall'Amministrazione regionale non deve quindi essere considerato una struttura "rigida", quanto "un'idea progettuale" da adattare caso per caso.
Ai fini del modello toscano sono definiti:
a) Complesso di orti:
Struttura di proprietà pubblica (o di proprietà privata ceduta in uso al Comune) che raggruppa l'insieme degli orti (comprensiva anche di orti "fuori terra" caratterizzati da coltivazioni rialzate rispetto al terreno ed eseguite in appositi contenitori per facilitarne la fruizione a soggetti con disabilità e/o patologie invalidanti ed è gestita da una Associazione, Fondazione o altra Istituzione pubblica o privata che non persegue scopo di lucro, in modo unitario secondo le modalità stabilite dal Disciplinare di Concessione.
b) Orti urbani:
appezzamenti di terreno, situati entro un "Complesso di orti", da cui l'assegnatario ottiene una produzione di fiori, frutti e ortaggi per se e per la propria famiglia. Laddove previsto dal regolamento la produzione può essere ceduta al Soggetto gestore del Complesso di orti, con le modalità che saranno definite, anche al fine di contribuire alle spese per la manutenzione e gli investimenti della struttura.
c) Orti – giardini condivisi (community garden):
appezzamenti di terreno situati nel territorio comunale destinati alla coltivazione collettiva, da cui discende la produzione di fiori, frutta e ortaggi. Prevale in essi la dimensione collettiva e partecipata. Considerata la dimensione collettiva il giardino condiviso è già di per se un "Complesso di orti".
d) Orti didattici:
appezzamenti di terreno, situati nel territorio comunale, che assolvono essenzialmente allo scopo di avvicinare i giovani alla conoscenza ed al piacere del coltivare la terra. In tali spazi i ragazzi sono guidati nello svolgimento delle attività teoriche e pratiche sul terreno. Gli orti didattici possono essere parte di un "Complesso di orti" più ampio.
e) Orti terapeutici:
appezzamenti di terreno, situati nel territorio comunale, dedicati alle coltivazioni ortofrutticole per l'integrazione di persone o gruppi svantaggiati (es. immigrati, giovani disoccupati, persone anziane, disabili, ecc.) in quanto promuovono e facilitano il loro inserimento nel tessuto sociale. Tali orti possono essere utili quale supporto in processi terapeutici di riabilitazione fisica e psichica, particolari disturbi e/o forme di disagio sociale. Gli orti terapeutici possono essere parte di un "Complesso di orti" più ampio e possono essere realizzati anche quali coltivazioni "fuori terra", indipendenti dal terreno e rialzate, atte ad essere agilmente usufruibili anche da soggetti con limitazioni motorie o con handicap.