Edizione 2010
XIV Meeting sui Diritti Umani
La libertà delle idee
Presentazione
Il 10 Dicembre 1948 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò la "Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo", esortando a far sì che fosse distribuita, letta e commentata soprattutto nelle scuole enelle istituzioni educative.
Il Preambolo afferma che "il riconoscimento della dignità di tutti imembri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali e inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo" e che la più alta aspirazione dell'uomo è "la libertà di parola e di credo e la libertà dal timore e dal bisogno".
Siamo alla XIV edizione del Meeting, dedicato alla "Libertà delle idee", un'importante occasione di dialogo con i giovani sul valore universale dei diritti umani e sulla capacità del messaggio che, attraverso i diritti, può e deve rinnovare la politica, renderla sempre più strumento "utile" per realizzare obiettivi di civiltà e di progresso.
Abbiamo affrontato molti temi importanti; dall'abolizione della pena di morte alla violazione dei diritti delle donne; dai diritti dell' infanzia al tema attualissimo dei diritti economici; dalla lotta contro la schiavitù all'accesso all'acqua per tutti; dal diritto alla salute al diritto all'informazione ;dal diritto primario alla pace al diritto di esercitare la cittadinanza e di partecipare alla vita pubblica influenzando le scelte comuni; dalla libertà religiosa alle celebrazioni per il 60° Anniversario della "Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo" e per l'entrata in vigore della nostra Costituzione repubblicana.
Quest'anno il libro-dossier per le scuole affronta il tema decisivo della"Libertà delle idee", ed analizza la libertà di espressione e la forza della parola, seguendo un itinerario attraverso i luoghi dove questa libertà è negata e contraddetta e le esperienze dove invece viene valorizzata e difesa.La parte finale del volume si occupa degli strumenti per favorire i giovani nel realizzare talenti e creatività, anche attraverso i nuovi strumentidella comunicazione.
All'interno del libro-dossier vorrei segnalare le parole dello scrittore Roberto Saviano, contenute nell'introduzione al volume di Anna Politkovskaja dedicato alla Cecenia. Il testo, che si intitola "Chi scrive, muore", afferma che nel libro della Politkovskaja "emerge chiaro un principio: la forza della parola. Quanto pesa una parola. Quali calibri usare e su quali bilance misurarla. La letteratura è un atleta, scriveva Majakovskij, e l'immagine di parole che scavalcano oltre la coltre d'ogni cosa,che superano ostacoli e combattono, mi appassiona".
Saviano prosegue affermando che quel che può rendere uno scrittore pericoloso e temuto dal potere è il fatto che può arrivare dovunque "attraverso una parola che non trasporta soltanto l'informazione, che può essere nascosta, fermata, diffamata, smentita, ma trasporta qualcosa che solo gli occhi del lettore possono smentire e confermare". Si tratta di un grande tema su cui riflettere per trarre le lezioni che le vicende dei diritti ci mettono sotto gli occhi in molte parti del mondo.
Concluderei, poiché siamo in tema di scrittura e di potere della parola, con un'altra citazione tratta dal bel libro di Norberto Bobbio che si intitola "L'età dei diritti". Bobbio, attraverso le parole del filosofo Kant, ci esorta a non restare spettatori passivi e a non incoraggiare con la nostra passività coloro che dicono che "il mondo andrà sempre così com'è andato sinora" e, così facendo, contribuire "a far sì che la loro previsione si avveri". Dobbiamo impegnarci per l'affermazione universale dei diritti, con la consapevolezza che molto dipende da noi e che, per l'importanza della posta in gioco, vale sempre la pena di provarci.
Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana