Pubblicazioni

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Microzonazione sismica di livello 3: il caso del centro abitato di Fivizzano (MS) copertina volumeMicrozonazione sismica di livello 3: il caso del centro abitato di Fivizzano (MS)

Il volume riassume tutte le attività di studio di Microzonazione sismica di livello 3 del Comune di Fivizzano (MS) in cui sono utilizzati  gli "Standard di Rappresentazione e Archiviazione Informatica" redatti dal Dipartimento della Protezione Civile. Tale studio è un esempio nazionale applicabile ai settori della programmazione territoriale, della pianificazione urbanistica, della pianificazione dell'emergenza e della normativa tecnica per la progettazione. Inoltre è uno strumento utile per la riduzione del rischio sismico per finalità di protezione civile, come l'analisi della Condizione Limite per l'Emergenza (CLE).
Per l'elevata mole di dati/indagini a disposizione, per le metodologie innovative e sperimentali utilizzate e per il dettaglio a cui si è giunti, lo studio di MS di Fivizzano può essere considerato un "modello pilota" da poter seguire anche per la realizzazione di studi analoghi nel panorama nazionale.

Pubblicazione a cura di Vittorio D'Intinosante (Regione Toscana - Settore Sismica) e del Gruppo di Lavoro Fivizzano, collana a cura del Centro di Microzonazione sismica del CNR (febbraio 2019) 

Pubblicazione  (114 Mb) e Allegati tecnici (zip file 71 Mb)


Valutazione del rischio sismico in Toscana

La valutazione del rischio sismico in Toscana è stata introdotta per la prima volta con Legge 65/2014 (Norma per il governo del territorio) per la redazione degli strumenti urbanistici. Uno studio avviato dal Settore Sismica della Regione Toscana ha permesso di applicare un modello speditivo a scala territoriale (Livello 0) e un modello sintetico a scala comunale e urbana (Livello 1 e 2). La metodologia del Livello 0 è descritta nell'allegato tecnico del Documento Conoscitivo del Rischio Sismico approvato con delibera di Giunta regionale 1271/2016, mentre la metodologia del Livello 1 e 2 è stata presentata ad un Convegno nel settembre 2019. 

Valutazione del rischio sismico a scala comunale e urbana (Livello 1 e 2) - settembre 2019 a cura di Maurizio Bacci e Massimo Di Marco (Regione Toscana - Settore Sismica)

 

 

Valutazione del rischio sismico a scala territoriale (Livello 0) - aprile 2018 a cura di Maurizio Bacci e Massimo Di Marco (Regione Toscana - Settore Sismica)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Pericolosità Toscana 2018 pubblicazioneStima aggiornata della pericolosità sismica in Toscana e aree circostanti

Il confronto tra i danni che si sono verificati durante i terremoti del 2016 nell'Italia centrale e quelli  previsti , con  altissime  probabilità,  dalle  carte  di  pericolosità  attuali  hanno  chiaramente rivelato che gli interventi di prevenzione sismica effettuati in quelle zone sarebbero stati molto più efficaci se guidati dalle carte di intensità macrosismiche massime che erano state elaborate in base alle  indagini  svolte  dal  nostro  gruppo  di  ricerca  di  Siena  per  le  Regioni  Marche  e  Umbria (Mantovani  et  alii,  2014a).  Altre  significative  sottovalutazioni  della  pericolosità  sismica,  rispetto alle carte attualmente in vigore, erano state messe in evidenza dallo stesso gruppo di ricerca per la Regione Toscana (Mantovani  et  alii,  2012)  e  per l'Emilia Romagna (Mantovani  et  alii,  2013), mediante indagini svolte in collaborazione con i responsabili di quelle due Regioni.

In  questa  pubblicazione  sono  riportati  alcuni  importanti  aggiornamenti  delle  informazioni precedentemente pubblicate, sia riguardo  alle carte di pericolosità, che alle nuove conoscenze acquisite sull'assetto sismotettonico dell'Appennino settentrionale. Per arricchire le considerazioni fatte sugli effetti dei terremoti del 2016, è anche riportato un contributo  fornito  dall'  ingegnere  civile  strutturista  Danilo  Fionga,  che  ha  operato  nelle  zone interessate,  in  cui  sono  forniti  alcuni  interessanti  suggerimenti  per  una  corretta  stima  della pericolosità in zona sismica. Lo studio descritto ha beneficiato dell'utilizzo di una vasta mole di dati geodetici acquisiti da stazioni  GPS  permanenti.

Pubblicazione a cura di E. Mantovani, M. Viti, D. Babbucci, C. Tamburelli, A. Vannucchi del Dip.to di Scienze Fisiche della Terra e dell'Ambiente dell'Università di Siena, M. Baglione, V. D'Intinosante della Prevenzione Sismica - Settore Sismica della Regione Toscana e N. Cenni del Dip.to di Geoscienze dell'Università di Padova, aprile 2018


La Microzonazione Sismica di Terzo Livello: l'esempio di Fivizzano (MS)

L'articolo intende descrivere in forma riassunta lo studio di Microzonazione sismica di terzo livello (definita MS3) del centro abitato di Fivizzano (MS).

Lo studio, a partire dalle indagini conoscitive sul terreno effettuate dal 2001 nell'ambito del Programma VEL, è stato realizzato con metodologie e procedure approfondite, finalizzate alla redazione di cartografie di Microzonazione Sismica di livello 3, secondo i dettami degli Indirizzi e Criteri di Microzonazione Sismica, di seguito ICMS, approvati dalla Conferenza delle Regioni in data 13 novembre 2008, i quali hanno il merito di aver omogeneizzato le metodologie di studio e le procedure, creando un modus operandi condiviso nel panorama nazionale di settore.
Per l'elevata mole di dati/indagini a disposizione, per le metodologie innovative e sperimentali utilizzate e per il dettaglio a cui si è giunti, lo studio di MS di Fivizzano può essere considerato un "modello pilota" da poter seguire anche per la realizzazione di studi analoghi nel panorama nazionale.
In generale la realizzazione di una studio di MS può essere affrontata tramite 3 diversi livelli di approfondimento che vengono dettati dalle finalità, dalle necessità intrinseche del sito e dei livelli di pericolosità. 

Articolo a cura di geol. geol. Vittorio D'Intinosante, Massimo Baglione, ing. Franco Gallori - pubblicato sul portale web "inGENIO"  n. 47 (testata di riferimento per il professionista tecnico)ottobre 2016

 


Rischio sismico in Italia: analisi e prospettive per una prevenzione efifcace in un Paese fragile

Articoli interessanti sul Rischio Sismico in Italia, pubblicati nel periodico trimestrale della Società Italiana di Geologia Ambientale (SIGEA), suppl. al numero 1/2018, a cura di Antonello Fiore e Vincent Ottaviani.

Si suggerisce in particolare l'articolo a pagina 152 "Il rischio sismico in Toscana e la microzonazione sismica" autori il Dott. Massimo Baglione, Dott. VIttorio D'Intinosante e Dott. Pierangelo Fabbroni del Settore Sismca della Regione Toscana

 

 

 

 

 

 

 



Mappa della pericolosità sismica di baseLa pericolosità sismica regionale

Pubblicazione del quadro conoscitivo della Pericolosità sismica della Toscana e alla presentazione dei risultati raggiunti nell'ultimo triennio in occasione del convegno che si è svolto a Firenze il 12 giugno 2014. I più autorevoli esperti in materia della Comunità scientifica nazionale presentano una sintesi delle conoscenze fino ad oggi acquisite evidenziando metodologie, aspetti rilevanti ed eventuali criticità, sulla base dei dati che riguardano il 50% circa del territorio regionale nei quali si dispone di indagini e studi di microzonazione sismica certificati o in fase di realizzazione. giugno 2014

 

 

 



La valutazione della pericolosità sismica locale nell'ambito della Normativa Sismica Regionale

Nel numero 105 del maggio 2018 si sottolinea a pagina 8 un articolo del Dott. Geol. Massimo Baglione del Settore Sismica della Regione Toscana.

Strumenti di consultazione web e banche dati geografiche per la microzonazione sismica regionale e per la progettazione edilizia

Articolo a cura di geol. Massimo Baglione, geol. Vittorio D'Intinosante, geol. Pierangelo Fabbroni - pubblicato sulla rivista "Il Geologo" n. 93 (periodico dell'Ordine dei Geologi della Toscana), dicembre 2013

 


Istruzioni tecniche per l'interpretazione ed il rilievo per macroelementi del danno e della vulnerabilità sismica delle chiese

 

Il presente studio, già proposto all'interno delle direttive regionali per gli interventi di riparazione danni e miglioramento sismico, si propone, prendendo spunto dalla necessità della conoscenza, di descrivere gli aspetti oggetto di osservazione attraverso i quali è possibile trarre indicazioni sulla vulnerabilità sismica delle chiese.
Il tipo di approccio diagnostico e critico necessario per comprendere e rappresentare il danno sismico e per ipotizzare le possibili evoluzioni dei danni presenti o futuri che potrebbero attivarsi a fronte di successivi eventi.
La pubblicazione analizza i fattori che condizionano il comportamento sismico delle chiese ed i caratteri costruttivi delle stesse, le caratteristiche del danneggiamento sismico, la vulnerabilità ed i meccanismi di danno ricorrenti in tale tipologia di strutture.
Sono inoltre presenti alcuni "rapporti di sopralluogo" che, seguendo l'approccio descritto dal volume, illustrano caratteristiche e danni relativi a dieci edifici di culto danneggiati dall'evento sismico del 26 novembre 2001 in Provincia di Arezzo.

Il Volume "Istruzioni tecniche per l'interpretazione ed il rilievo per macroelementi del danno e della vulnerabilità sismica delle chiese" è stato redatto da:
ARX s.c.r.l. - Venzone (UD)
Regione Toscana – AREA Servizio Sismico Regionale, giugno 2003


Assetto tettonico e potenzialità sismogenetica dell'Appennino Tosco-Emiliano-Romagnolo e Val Padana

Il presente studio descrive una valutazione alternativa della pericolosità nella Regione Toscana (limitatamente all'area appenninica) e nella Regione Emilia-Romagna, realizzata nell'ambito di una collaborazione tra l'Università di Siena e le Regioni Toscana ed Emilia-Romagna. Il risultato finale dello studio effettuato consiste in una carta di intensità massime attese per i comuni della Regione. Tali risultati evidentemente potranno essere utilizzati per definire criteri di priorità per interventi di prevenzione sismica e per orientare i necessari finanziamenti in un'ottica di ottimizzazione delle risorse economiche a disposizione.

Lo scopo principale di questa pubblicazione è spiegare in modo chiaro ed esauriente la metodologia adottata e i motivi per cui i risultati ottenuti si possono considerare più realistici rispetto alle stime precedenti. Questo tipo di indagine è già stato utilizzato per aggiornare la stima della pericolosità sismica nella Regione Toscana, come descritto in due pubblicazioni edite dalla Regione in oggetto (vedi riferimenti di seguito). Lo studio descritto in questa pubblicazione ha beneficiato dell'utilizzo di una vasta mole di dati geodetici acquisiti da stazioni GPS permanenti, resi gentilmente disponibili da una serie di Organizzazioni.

Il Volume "Assetto tettonico e potenzialità sismogenetica dell'Appennino Tosco-Emiliano-Romagnolo e Val Padana" è stato redatto da:
Università degli studi di Siena – Dipartimento di Scienze della Terra;
Regione Toscana – Genio Civile di Area Vasta Firenze, Prato, Pistoia e Arezzo, Prevenzione Sismica; Regione Emilia-Romagna – Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli, aprile 2013

 


Potenzialità sismica della Toscana e definizione di criteri di priorità di interventi di prevenzione

 

Tale studio si basa sul concetto che la storia sismica conosciuta non può essere considerata un campione rappresentativo dell'attività sismica futura, in quanto i terremoti di cui abbiamo notizia sono solo una piccola parte di quelli avvenuti. Su tale assunto si basa il criterio adottato nello studio per la stima della pericolosità, non basato su procedure statistiche, ma sulla conoscenza oggettiva dei processi in atto. Il risultato di tali analisi, contenuto nella pubblicazione, è rappresentato dalla mappa delle intensità massime attese per ogni comune della Toscana.
Tali risultati evidentemente potranno essere utilizzati per definire criteri di priorità per interventi di prevenzione sismica e per orientare i necessari finanziamenti in un'ottica di ottimizzazione delle risorse economiche a disposizione.

Il Volume "Potenzialità sismica della Toscana e definizione di criteri di priorità per interventi di prevenzione" è stato redatto da:
Università degli studi di Siena – Dipartimento di Scienze della Terra
Regione Toscana – Genio Civile di Area Vasta Firenze, Prato, Pistoia e Arezzo, Coordinamento Regionale Prevenzione Sismica.
febbraio 2012

 

 

 


Sismotettonica dell'Appennino settentrionale: implicazioni per la pericolosità sismica della Toscana

Stimare la potenzialità sismica del territorio è fondamentale per poter stabilire le misure adeguate da adottare per la costruzione dei nuovi edifici e per la messa in sicurezza degli edifici già esistenti.
Questo studio giunge a delineare una suddivisione del territorio regionale in tre fasce sismiche, caratterizzate da diversi livelli di attività.
La prima e più pericolosa fascia corrisponde alla zona della catena appenninica e comprende le zone sismiche dell'Alta Valtiberina, del Casentino, del Mugello, della Garfagnana e della Lunigiana.
Regione Toscana ed il Dipartimento di Scienze della terra dell'Università di Siena collaborano per aggiornare ed approfondire le conoscenze sull'assetto sismotettonico dell'Appennino settentrionale.
Tali conoscenze permettono di elaborare stime più attendibili della pericolosità e di riconoscere le zone più esposte a rischi determinati da forti scosse.

Il Volume "Sismotettonica dell'Appennino settentrionale: implicazioni per la pericolosità sismica della Toscana" è stato redatto da:
Università degli studi di Siena - Dipartimento di Scienze della Terra
Regione Toscana - Genio Civile di Area Vvasta Firenze, Prato, Pistoia e Arezzo Coordinamento Regionale Prevenzione Sismica
marzo 2011

 


Evento sismico del 6 aprile 2009 in Abruzzo: Attività della Regione Toscana per la microzonazione sismica della conca Aquilana

Articolo a cura di geol. Massimo Baglione, geol. Vittorio D'Intinosante, geol. Pierangelo Fabbroni, geol. Francesco Vannini - 2010 pubblicato sulla rivista "Il Geologo" n. 80, giugno 2010 (periodico dell'O.G.T.)

 

 

 

 

 



Il rischio sismico nelle aree produttive

Nell'ambito del Programma DOCUP in Toscana negli anni 2000-2006 e la misura 2.8.3 riduzione del rischio delle aree produttive sono state avviate una serie di indagini sugli edifici industriali e sui terreni.

Tale programma è stato avviato in 44 comuni del Livornese, del Senese, dell'Amiata (provincia di Siena e Grosseto), del Mugello, del Casentino e Valtiberina, della Garfagnana, della Lunigiana e nei comuni di Massa, Carrara e Montignoso.

L'obiettivo è di acquisire per tutte le zone produttive comunali previste dai progetti d'area, informazioni per la realizzazione di banche dati sulla vulnerabilità degli edifici produttivi e sugli effetti locali dei terreni, delle aree oggetto di indagine. 

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