Prezzi al consumo, in Toscana calano energia (-1,6%) e trasporti (-2,2%)


A giugno di quest'anno l'indice dei prezzi per l'intera collettività nazionale (NIC) aumenta rispetto a maggio (variazione congiunturale), sia in l'Italia (+0,1%) sia in Toscana (+0,2%), mentre rispetto a giugno del 2015 (variazione tendenziale) diminuisce: -0,4% per l'Italia e -0,3% per la Toscana.  A ridursi sono in particolare i prezzi dei beni legati alla casa (divisione di spesa "Abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili") in Italia (-2,4%) e in Toscana (-1,6%) e quelli legati ai "Trasporti" in Italia (-2,3%) e in Toscana (-2,2%), per effetto della riduzione dei prezzi dei combustibili. Sono queste le divisioni di spesa che fanno diminuire, nonostante tutte le altre voci siano in crescita, l'indice generale NIC (grafico 3). Ad aumentare circa del 2% rispetto a giugno 2015 sono in particolare i prezzi di "Bevande alcoliche e tabacchi" per effetto dell'aumento dei tabacchi.  L'andamento dell'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività dal gennaio 2011 a giugno 2016, nelle ripartizioni geografiche dell'Italia, evidenzia una crescita costante fino agli ultimi mesi del 2013. Successivamente la crescita si arresta e i valori rimangono sostanzialmente stabili, con oscillazioni stagionali (grafico 1 e grafico 2). La crescita dei prezzi in Toscana risulta leggermente minore di quella dell'intero paese e delle altre ripartizioni geografiche del paese. Sono questi alcuni dei principali dati divulgati oggi dal settore "Sistema informativo di supporto alle decisioni. Ufficio regionale di Statistica" della Regione Toscana con le statistiche flash "Indice dei prezzi al consumo in Italia e in Toscana a giugno 2016. I confronti su scala nazionale", sulla base dei dati  diffusi oggi da Istat  (rapporto "Prezzi al consumo - giugno 2016. Dati definitivi" e data warehouse I.Stat).

Grafico 1 – Indice mensile dei prezzi al consumo per l'intera collettività nazionale (NIC), gennaio 2011 – giugno 2016 per ripartizione geografica (numeri indice con base 2010 = 100). Fonte: Elaborazioni a cura del settore "Sistema informativo di supporto alle decisioni. Ufficio regionale di Statistica" su dati Istat – Rilevazione dei prezzi al consumo

Grafico 2 – Indice mensile dei prezzi al consumo per l'intera Collettività Nazionale (NIC), zoom del periodo novembre 2012– giugno 2016 per ripartizione geografica (numeri indice con base 2010 = 100). Fonte: Elaborazioni a cura del settore "Sistema informativo di supporto alle decisioni. Ufficio regionale di Statistica" su dati Istat – Rilevazione dei prezzi al consumo



Tavola 1 - Variazioni indice mensile dei prezzi al consumo per l'Intera Collettività Nazionale (NIC) per divisioni di spesa e ripartizione geografica (variazioni percentuali tendenziali giugno 2016 su giugno 2015)

Grafico 3 – Variazioni indice mensile dei prezzi al consumo per l'Intera Collettività Nazionale (NIC) per divisioni di spesa per Italia e Toscana (variazioni percentuali tendenziali giugno 2016 su giugno 2015). Fonte: Elaborazioni a cura del settore "Sistema informativo di supporto alle decisioni. Ufficio regionale di Statistica" su dati Istat – Rilevazione dei prezzi al consumo

Per approfondimenti: consulta pagine I.Stat accessibili da "I.Stat accedi ai tuoi dati" della homepage www.istat.it

Glossario

Indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività nazionale (NIC): l'Istat produce più indici dei prezzi al consumo che si basano sulla stessa rilevazione e sulla stessa metodologia di calcolo, condivisa a livello internazionale, ma quello più conosciuto è l'indice dei prezzi per l'intera collettività nazionale (NIC) che misura l'inflazione a livello dell'intero sistema economico. In altre parole considera l'Italia come se fosse un'unica grande famiglia di consumatori, all'interno della quale le abitudini di spesa sono ovviamente molto differenziate: per il calcolo dell'indice NIC l'Istat si basa sullo stesso paniere sempre al prezzo pieno di vendita non tenendo conto delle riduzioni temporanee di prezzo (saldi e promozioni). Per gli organi di governo l'indice NIC rappresenta il parametro di riferimento per la realizzazione delle politiche economiche.

Numero indice dei prezzi: Il numero indice dei prezzi indica quant'è al tempo i il costo di un paniere di beni e servizi fatto pari a 100 il costo di tale paniere al tempo 0 di riferimento o periodo base (il periodo base anche per le elaborazioni del 2015 viene considerato il 2010, cioè base 2010 = 100).

Rilevazione dei prezzi al consumo: La rilevazione dei prezzi al consumo avviene attraverso due modalità di rilevazione:
- prezzi di beni e servizi rilevati sul territorio dagli uffici comunali di statistica nei capoluoghi di regione e nei capoluoghi di provincia e riguarda la maggior parte dei beni e dei servizi inseriti nel paniere; i dati vengono raccolti mensilmente presso i punti vendita del commercio al dettaglio (negozi, mercati al dettaglio chiusi o aperti, banchi fissi, supermercati, ipermercati, eccetera) o presso artigiani, liberi professionisti, aziende, agenzie, ospedali, musei, ambulatori di analisi, centri sportivi, stadi, cinema e teatri.
- prezzi di beni e servizi rilevati a livello centrale direttamente dall'Istat che  hanno prezzi uniformi su tutto il territorio nazionale;
Sono soggetti a normative nazionali o regionali (per esempio, i tabacchi, i servizi telefonici, i medicinali, con obbligo di prescrizione fascia A e alcuni servizi di trasporto).
Sono rappresentativi di mercati aventi caratteristiche peculiari dal lato della domanda e dell'offerta (per esempio l'elettronica di consumo e i beni durevoli).
Sono legati alla filiera turistica (per esempio pacchetti vacanza, campeggi, agriturismo, stabilimenti balneari) e non sono rilevabili, a parte alcune eccezioni, nel territorio dei capoluoghi di provincia.

Variazione percentuale dei prezzi: la variazione del numero indice dei prezzi (Vi,j) fra il tempo j (Ij) e il tempo i (Ii) indica di quanto è variato il costo del paniere di beni e servizi fra il tempo j e il tempo i.

La relazione fra numeri indici al tempo j e quello al tempo i e la variazione percentuale fra il tempo j e quello al tempo i è data dall'espressione:

 

Se j = i-1 abbiamo la variazione congiunturale (variazione rispetto al mese precedente)

Se j = i-12 abbiamo la variazione tendenziale (variazione rispetto allo stesso mese dell'anno precedente).


Anna Luisa Freschi

Condividi
Aggiornato al:
14.03.2017
Article ID:
13541748