Olivo: danni nel sud della Toscana a causa del Rinchite
Olivo: danni nel sud della Toscana a causa del Rinchite
Negli ultimi anni si è osservato che le popolazioni di alcuni parassiti considerati “minori” assumono dimensioni tali da provocare danni significativi alle colture. Per l’olivo ad esempio in alcuni comprensori olivicoli italiani, incluse le province di Grosseto e Massa-Carrara, si sono registrati nel 2021 danni da “cecidomia “ mentre quest’anno sono stati segnalati danni provocati dal coleottero Rhodocyrtus cribripennis,comunemente noto come “rinchite dell’olivo.
Si tratta di un coleottero, appartenete alla famiglia dei curculionidi che in genere non provoca danni significativi, ma che questa estate, nei territori di alcuni comuni della provincia di Grosseto (in particolare Gavorrano e Magliano in Toscana), ha avuto una proliferazione tale da incidere negativamente sulla produzione di olive.
Il rinchite, si alimenta a carico delle foglie, dei bottoni fiorali e dei frutti. I danni maggiori sono causati sulle drupe in seguito alle perforazioni realizzate dall’insetto a fini alimentari e riproduttivi.
Su olive ancora relativamente piccole, il rostro del “rinchite” può raggiungere la mandorla determinando la caduta delle stesse . Nei mesi di luglio ed agosto, le femmine depositano le uova in prossimità del nocciolo ; le larve fuoriuscite penetrano all’interno della mandorla, a spese della quale completano il proprio sviluppo causando la cascola dei frutti .
Il “rinchite“ è strettamente associato all’olivo ed in particolare all’olivastro; sembra preferire drupe piccole, con poca polpa, che proprio quest’anno, causa la persistente siccità, era facile ritrovare nei nostri oliveti .
Sulle olive cascolate durante la stagione estiva, si sono rinvenuti i sintomi tipici provocati dal coleottero con valori variabili dal 20 fino al 50%. Sulle piante fortemente attaccate sono ancora presenti olive con numerose perforazioni provocate dal rostro del “rinchite” ed al momento non è chiaro se rimarranno sulla pianta fino alla raccolta o saranno soggette ad ulteriore cascola .
In seguito alle segnalazioni pervenute , il Servizio fitosanitario, in collaborazione con l’Università di Pisa, ha effettuato sopralluoghi in alcune olivete colpite per verificare l’entità del problema e ipotizzare possibili soluzioni.
Attualmente non esistono prodotti fitosanitari registrati per l’insetto e nei prossimi anni, qualora il fenomeno si ripresentasse, sarà valutata l’adozione di un’ approccio integrato alla difesa, monitorando la presenza del rinchite e ricorrendo, se necessario, a mezzi agronomicicolturali , quali le lavorazioni del terreno , l’irrigazione a goccia, la rimozione delle olive cascolate . Da valutare il ricorso a prodotti con basso impatto ambientale come batteri,funghi o nematodi entomoparassiti o polveri di roccia.
Per maggiori dettagli su questo organismo nocivo si segnala un articolo dell’Accademia dei Georgofili pubblicato a luglio 2022 >>