Mantenimento, sospensione e perdita dello stato di disoccupazione

Una persona che ha rilasciato la DID, ha sottoscritto il Patto per il Lavoro e continua a essere priva di impiego, oppure è occupata “a basso reddito” (art. 4, c. 15-quater, D.L. 4/2019), per mantenere lo stato di disoccupazione dovrà presentarsi al CPI quando viene convocata e partecipare alle attività concordate nel Patto, giustificando una eventuale assenza entro i tempi e con le modalità stabilite con nota del Ministero del Lavoro n. 3374 del 04/03/2016.

Lo stato di disoccupazione è sospeso fino a 180 giorni nel caso in cui il lavoratore instauri un rapporto di lavoro subordinato il cui reddito sia corrispondente a un’imposta lorda superiore alle detrazioni spettanti ai sensi dell’art. 13 del TUIR di cui al DPR 917/1986 (euro 8.145 prospettici annui). Decorsi 180 giorni lo stato di disoccupazione è cancellato.

Nel caso di rapporto di lavoro subordinato da cui derivi un reddito da lavoro dipendente corrispondente a un’imposta lorda pari o inferiore alle detrazioni spettanti ai sensi dell’art. 13 del TUIR di cui al DPR 917/1986 (euro 8.145 prospettici annui), lo stato di disoccupazione è conservato.

La perdita dello stato di disoccupazione è determinata da:

1. mancata partecipazione alle convocazioni, appuntamenti e iniziative del Centro per l’Impiego e alle attività previste nel Patto per il Lavoro secondo quanto disposto dall’art. 21, comma 7, e dall’art. 23 comma 4 del D.lgs. 150/2015;
2. rifiuto di un'offerta di lavoro congrua, come definita ai sensi dell'art. 25, comma 3 del D.lgs. 150/2015;
3. superamento del limite di reddito annuo di € 4.800 in caso di lavoro autonomo/€ 8.145 in caso di lavoro parasubordinato;
4. superamento del 180° giorno di contratto di lavoro subordinato con reddito annuo calcolato in termini prospettici maggiore di  € 8.145.