Lotta biologica al cinipide del castagno: indagini ed analisi dell’anno 2020

Il territorio castanicolo della Regione Toscana negli anni scorsi è stato coperto da numerosi lanci dell’insetto antagonista ‘Torymus sinensis ’ con risultati ottimi nel contenimento del cinipide del castagno.

E’ necessario proseguire il monitoraggio della presenza e della diffusione del cinipide per poter seguire l’evoluzione del parassita ed eventualmente intervenire in caso di ripresa dei danni provocati dall’organismo nocivo.

Anche nel 2020 il Servizio Fitosanitario regionale della Toscana (SFR) sta svolgendo un attento monitoraggio per verificare lo stato di diffusione del cinipide del castagno. Dopo una accurata elaborazione, gli esiti di queste indagini svolte con la collaborazione del CREA-DC - Centro di Ricerca Difesa e Certificazione sede di Firenze, le Unioni dei Comuni Montani e i Carabinieri Forestale, saranno pubblicati entro la fine dell’anno corrente.

Con questa nota tecnica forniamo le prime indicazioni che sono emerse dalla campagna di monitoraggio 2020, basata sulla raccolta e dissezione delle galle prodotte dal cinipide abbinata all’osservazione visiva dei castagneti. Se dalla apertura delle galle (dissezione) ci attendiamo l’indicazione sulla presenza dei limitatori naturali del cinipide (insetti antagonisti indigeni e esotici, funghi entomopatogeni, ecc) e il relativo indice di parassitizzazione, le osservazioni visive sono invece un mezzo per ricavare un quadro fitosanitario generale del castagneti regionali.

Ci preme ricordare che questa attività si è sviluppata nel triennio 2018/2020 a seguito della ricomparsa sporadica di galle del cinipide avvenuta nel 2018, ritenuta probabile nell’ambito della dinamica delle popolazioni successiva ad un quadriennio di lotta biologica mediante lanci del parassita del cinipide Torymus sinensis che aveva radicalmente ridotto la popolazione dell’insetto dannoso su tutto il territorio toscano.

Nel 2019 invece è seguita una fase di recrudescenza con segnalazione locali di forti infestazioni di Cinipide, caratterizzate da grandi e numerose galle capaci di interferire sul normale sviluppo dei getti. Situazioni queste che hanno creato in qualche caso una condizione simile al primo periodo di presenza del fitofago in Toscana (anni 2009-2012). Dall’analisi dei campioni di galle provenienti 40 località rappresentative della castanicoltura toscana non emerse però in nessun caso la necessità di un ricorso ad altri rilasci di T. sinensis, per la primavera 2020 dato che il parassita del cinipide è stato ritrovato nella maggior parte delle galle esaminate, spesso in abbinamento ad una consistente presenza di altri limitatori naturali indigeni.

Anche per anno 2020 è stato perciò impostato un lavoro analogo con l’obiettivo di analizzare almeno 110 campioni di galle, raccolte nei luoghi più significativi per la castanicoltura regionale. Le Unioni dei Comuni e i Carabinieri Forestali hanno raccolto i campioni in siti dove negli anni passati è stato eseguito il rilascio di Torymus sinensis nell’ambito del Programma regionale di lotta biologica e in altri siti distanti da tali aree.

Sulla base delle osservazioni in campo, le infestazioni più consistenti presentano una distribuzione e a macchia di leopardo con aree infestate più o meno circoscritte, circondate da castagneti con limitata presenza di galle. In sintesi, considerando l'abbondanza di galle, unita ai tassi di parassitizzazione, possiamo suddividere i castagneti in tre tipologie diverse:

  1. limitata presenza di galle, con alti livelli di parassitizzazione. In alcuni castagneti, le galle si presentano estremamente rare o pressoché assenti come nei castagneti delle pendici del Pratomagno, di Montesenario, alcune località della val di Bisenzio (Cantagallo - Montecuccoli), dell'Alta Versilia (Camaiore - Gombitelli), del Casentino (Raggiolo - Fontanuzza, Raggiolo - Le Rocche). In questi castagneti i livelli di parassitizzazione sono sempre superiori al 90%, se non prossimi al 100%, con tassi di sopravvivenza del Cinipide generalmente inferiori al 5% e talora prossimi a 0, per il contributo di altri fattori di mortalità (necrosi delle galle, funghi entomopatogeni, predazione da parte di altri organismi);

  2. galle più abbondanti con alti livelli di parassitizzazione. La gran parte delle località delle diverse aree regionali (Lunigiana, Garfagnana, Alta Versialia, Media Valle del Serchio, Bagni di Lucca, Montagna pistoiese, val di Bisenzio, gran parte del Mugello, val di Sieve, val Tiberina toscana, Colline metallifere, val di Merse, Casentino e la gran parte delle località dell'area amiatina. In questi castagneti i livelli di parassitizzazione sono sempre prossimi o superiori all'80% e, talora anche al 90%, con tassi di sopravvivenza del Cinipide generalmente inferiori al 10%;

  3. galle molto abbondanti con livelli di parassitizzazione spesso inferiori all'80% e tassi di sopravvivenza del Cinipide compresi tra il 10 e il 40% o più. Nelle località in cui sono stati osservati dati di questo tipo (Montefegatesi - Bagni di Lucca (LU), la gran parte dei castagneti di Villore - Vicchio (FI), alcuni castagneti nei pressi di San Godenzo (FI) e i castagneti di Castel del Piano nel comprensorio dell'Amiata (GR)) possiamo attenderci la possibilità di livelli di infestazione piuttosto alti anche per il 2021.

In conclusione possiamo comunque affermare che i dati mostrano una consolidata presenza di Torymus sinensis (parassita del cinipide) in tutte le aree sottoposte a monitoraggio, anche in quelle in cui i tassi di parassitizzazione si presentano più contenuti.

Nel prossimo futuro sarà importante individuare i fattori limitanti che impediscono il raggiungimento di livelli demografici adeguati al contenimento delle infestazioni del Cinipide da parte di T. sinensis e dei limitatori naturali indigeni.

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Aggiornato al:
13.11.2020
Article ID:
27497002