I soprassuoli di conifere della Toscana sono oggetto di numerose indagini fitosanitarie utili a verificare la presenza di Bursaphelenchus xylophilus, nematode fitoparassita delle conifere, inserito nella lista dei Priority pests secondo il Reg. UE 2019/1702.
Il B.xylophilus è un piccolo verme originario del Nord America da dove attraverso il commercio di legname infetto si è diffuso in Giappone, Cina, Portogallo e Spagna, determinando danni che hanno assunto le dimensioni di una vera e propria catastrofe ecologica. Attraverso un insetto vettore colonizza l’ospite, inserendosi nei canali resiniferi da dove crea rapidamente necrosi dei tessuti e generale indebolimento della pianta, portandola rapidamente a morte.
La sua pericolosità è legata sia alla capacità di sopravvivere a lungo nei tessuti colonizzati, che all’elevata polifagia. Questo fitoparassita può infatti attaccare oltre 40 specie di conifere incluse nei Generi Pinus, Abies, Cedrus, Larix, Picea, Tsuga, Pseudostuga e Chamaecyparis.
Il suo monitoraggio consiste nella raccolta ed analisi di materiale legnoso da piante deperienti o morte da non più di un anno. Tra il 2015 e il 2019 sono stati esaminati circa 1025 campioni prelevati da siti considerati ad alto rischio fitosanitario (aree boscate vicino a porti, aeroporti, segherie, vivai) e da soprassuoli forestali con sintomi di deperimento generalizzato, capaci così di attirare il coleottero cerambicide Monochamus galloprovincialis, principale vettore ad oggi riconosciuto per questo nematode ed unico in Europa. Il monitoraggio è assegnato al CREA-DC nell’ambito degli Accordi di collaborazione scientifica sottoscritti con il Servizio Fitosanitario Regionale.
Ad oggi, nessun campione analizzato è risultato positivo a B. xylophilus ma è comunque importante segnalare che dal 2015, ogni anno, su circa il 20% dei campioni di legno analizzati sono state rinvenute altre specie di nematodi appartenenti al genere Bursaphenechus ed in particolare due specie mai segnalate sul territorio nazionale: Bursaphelenchus abietinus e B. andrassyi.
Indagini approfondite hanno inoltre permesso di osservare associazioni simbiontiche fra questo tipo di nematodi e possibili insetti vettori come, ad esempio, il ritrovamento di larve durevoli di B. andrassyi sotto le elitre dello scolitide Pityokteines voronzovi, colonizzatore dei tessuti corticali di Abete bianco.
Nelle aree di monitoraggio, per ogni pianta campionata, sono stati registrati diversi parametri (es. età e stato fitosanitario della pianta, grado di deperimento dell'area, presenza di resina, azzurramento del legno, attacco di insetti scolitidi e/o cerambicidi) che hanno permesso così di stabilire, attraverso modelli lineari generalizzati, la possibile relazione tra il livello di deperimento delle piante di conifere e la presenza di nematodi del genere Bursaphelenchus.
Gli studi condotti sui dati raccolti negli anni hanno permesso quindi di confermare l’esistenza di un legame diretto tra il peggioramento dello stato fitosanitario dell'albero, la presenza di legno azzurrato e delle diverse specie di insetti colonizzatori e la probabilità di ritrovamento di nematodi appartenenti al genere Bursaphelenchus.
I risultati di questo monitoraggio, oltre a dimostrare l'assenza del di Bursaphelenchus xylophilus ci hanno quindi aiutato a comprendere meglio i fenomeni di deperimento che negli anni hanno interessato le nostre conifere, fenomeni che comunque rimangono ad eziologia complessa e quindi di non univoca interpretazione.
Tutto questo nasce dalla scelta del CREA-DC e di Regione Toscana di non limitarsi a verificare semplicemente l'assenza/presenza dell'organismo target, ma anche al più ampio scopo di analizzare le dinamiche fitosanitarie in atto.
Leonardo Marianelli – Giulia Torrini – CREA-DC
Alessandro Guidotti – Dalia Del Nista – Servizio Fitosanitario Regionale