La Regione ha deciso da tempo di puntare sulle aziende più dinamiche, capaci di tirare dietro di sè molte altre. In Toscana ci sono 12 distretti tecnologici: da quello della moda, del cartario, del marmo, della fotonica e robotica a quello dell’arte e dei beni culturali, della economica verde e dell’energia. Soggetti riuniti in squadra per promuovere, incentivare e diffondere l’innovazione, condividendo strutture e conoscenze, competenze e know how, con una gestione pubblico-privato. Ciascun distretto lavora per trasferire i risultati della ricerca alle imprese con l’obiettivo prioritario di generare innovazione e quindi maggiore competitività delle filiere produttive, per sviluppare reti di ricerca e collaborazioni fattive tra imprese e organismi di ricerca, come quelli appartenenti ai Poli di innovazione.
Due rapporti commissionati dalla Regione e realizzati da soggetti terzi mettono in evidenza un sistema manifatturiero toscano molto dinamico e con consolidata propensione ad innovare grazie ad investimenti in beni materiali e immateriali. Ma anche una fitta rete di PMI costantemente impegnate in attività di R&S in linea con i paradigmi di industria 4.0, in collaborazione coi soggetti accademici regionali ma anche extra-regionali e talvolta internazionali.
La Regione si è inoltre dotata di un elenco di soggetti accreditati come incubatori di impresa e start up che viene aggiornato ogni anno: si tratta di quelle realtà, pubbliche o private, che accelerano e favoriscono lo sviluppo di nuove imprese mettendo a loro disposizione tutta una serie di servizi di supporto. Le imprese che si insediano presso realtà accreditate possono contare su servizi immobiliari di base, di accompagnamento e tutoraggio compresi nel catalogo dei servizi avanzati e qualificati per le imprese toscane. Per il 2019 all’elenco sono iscritti 10 soggetti.