In Italia la cimice ha colpito negli anni scorsi molti comprensori agricoli del centro-nord, procurando danni per centinaia di milioni di euro, soprattutto alle coltivazioni di melo, pero, pesco e kiwi, con difficoltà di controllo con mezzi chimici. Dopo alcune sporadiche segnalazioni, nell’ultimo triennio questa specie ha fatto registrare anche in alcune zone della Toscana elevati livelli di presenza e di danno.
Il Servizio fitosanitario ha quindi predisposto e presentato al ministero per l’ambiente un programma di intervento con la lotta biologica mediante immissione della ‘vespa samurai’ (Trissolcus japonicus), in collaborazione con l’Istituto nazionale di riferimento per la protezione delle piante (CREA-DC) che alleva l’insetto nei propri laboratori di Firenze.
La vespa samurai è un antagonista della cimice asiatica presente negli ambienti di origine della cimice; la sua introduzione negli ambienti del nord Italia sta dando buoni risultati nel controllo della cimice. L’insetto è assolutamente innocuo non solo per l’uomo e gli animali domestici ma anche per le api e altri insetti utili. La vespa depone le sue uova in quelle della cimice e la larva che ne nasce si nutre di quella della cimice stessa. In questo modo non solo si elimina l’insetto nocivo, ma si accresce e si diffonde la popolazione di vespa samurai.
A seguito dell’approvazione ministeriale, il programma di lotta biologica alla cimice, coordinato dal Servizio fitosanitario regionale, ha interessato 12 siti nelle province di Lucca e Arezzo, individuati con la collaborazione delle organizzazioni professionali agricole; in tali siti i ricercatori del CREA hanno liberato dalle provette le piccolissime vespe samurai.
La lotta biologica adottata è un intervento a bassissimo impatto ambientale che mira a rispondere concretamente ad una esigenza del nostro sistema produttivo .
Nell’ambito del programma sono previste verifiche mirate a valutare l’efficacia dell’azione di bio-controllo svolta dall’antagonista naturale e valutazioni ecologiche sugli effetti di questo intervento su tutte le componenti degli ecosistemi interessati.
Il Servizio Fitosanitario sta continuando a monitorare l’andamento delle popolazioni di cimice per valutare l’impatto del parassita su altre colture importanti per il nostro territorio, come olivo e vite .
Sul sito della Regione Toscana all’indirizzo è disponibile un testo informativo sulla cimice asiatica ed è possibile per i cittadini segnalare la presenza di cimici e di altri organismi nocivi per le piante.