Nel periodo giugno – ottobre 2021 il Servizio fitosanitario regionale ha effettuato il monitoraggio in Toscana della cimice asiatica, (Halyomorpha halys) con la collaborazione delle Associazioni del settore olivicolo e del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari Agro-ambientali dell’Università di Pisa. Le indagini si sono svolte con ispezioni visive e con l'ausilio di trappole a feromoni in 50 siti prossimi a coltivazioni rilevanti per la nostra agricoltura (vite, olivo e frutta).
Il monitoraggio aveva lo scopo di verificare la presenza e la diffusione della cimice asiatica sul territorio Toscano ed ha interessato tutte le province della regione.
I risultati emersi indicano una situazione differenziata sia per territorio che per tipologia di coltura agraria monitorata. Nei vigneti non è stata riscontrata la presenza dell’insetto, a parte qualche sporadica cattura nelle province di Lucca e Prato e Massa-Carrara. Negli oliveti, sono state effettuate catture nelle province di Firenze, Arezzo e Pistoia. In questa ultima provincia risultano anche segnalazioni di danno ed è in corso la verifica a livello scientifico della relazione esistente fra la presenza della cimice e l’effettivo danno a carico dell’olivo.
Ma è nei due comprensori frutticoli di Arezzo e Lucca che il livello delle catture è stato elevato e l’entità del danno riscontrato sulle colture è oscillato dal 30 al 60 % (si deve tenere conto che il 2021 è stato un anno di produzione scarsa). Nell’altro comprensorio frutticolo di Grosseto invece, catture e danni sono risultati del tutto insignificanti.
Anche nel 2022, dalle medesime località in cui le trappole hanno rilevato catture sono giunte al nostro servizio numerose segnalazioni da parte dei cittadini che hanno lamentato la presenza di cimice asiatica in giardini, orti familiari e all’interno delle abitazioni.
Si ricorda che gli adulti della H. halys sono facilmente confondibili con adulti di altre cimici diffuse in Toscana e che tutte sono accomunate nel cercare nei mesi invernali un rifugio nelle abitazioni o in altri luoghi riparati. Questa caratteristica le rende particolarmente fastidiose, inoltre è utile ribadire che la cimice asiatica è del tutto innocua per la salute umana.
L’esito del monitoraggio e le segnalazioni hanno indotto il Servizio fitosanitario a chiedere al Ministero della Transizione Ecologica, l’autorizzazione al lancio nelle zone maggiormente colpite della “vespa samurai”, parassitoide esotico della cimice ed ampiamente diffuso nei suoi paesi di provenienza; lo scopo è di avviare un programma di lotta biologica che consenta di limitare l’insetto dannoso senza dover ricorrere all’uso, tra l’altro poco efficace, di fitofarmaci.
Di seguito la scheda di segnalazione di presenza della cimice asiatica ed un opuscolo informativo.