Antimorbillo

Antimorbillo

La malattia
Il morbillo è una malattia infettiva causata da un virus che si trasmette attraverso il contatto diretto e per via aerea tramite le secrezioni nasali e faringee. Inizia di solito con febbre alta seguita da tosse, raffreddore e congiuntivite. Dopo un periodo che varia da due a quattro giorni compare una caratteristica eruzione cutanea che dal volto si estende a tutto il corpo. 
Le complicanze più frequenti sono l'otite, la laringotracheobronchite e la diarrea. Le complicanze più gravi sono la polmonite (che può aggravarsi nell'1- 6% dei casi) e l’encefalite acuta (che si manifesta nello 0,1% dei casi, cioè in 1 caso su 1000). Il 20-30% dei casi complicati da encefalite acuta ha esiti permanenti a livello neurologico.
Oltre alle complicanze acute, il morbillo può causare la panencefalite subacuta sclerosante, una rara malattia degenerativa del sistema nervoso centrale che insorge in media sette anni dopo l’infezione primaria. Questa complicanza è caratterizzata da deterioramento delle facoltà mentali e convulsioni. Viene riportata con una frequenza da 4 a 11 casi per 100.000 casi di morbillo e con una frequenza maggiore (18/100.000) quando l’infezione primaria è stata acquisita prima dei 5 anni di età. 
I bambini sotto i 5 anni di età, gli adulti di età superiore a 20 anni, le donne in gravidanza e le persone con deficit immunitario hanno il rischio più elevato di complicanze. 

Perché vaccinarsi
Il morbillo è una delle malattie più contagiose. Negli Stati Uniti, la mortalità si presenta in 1-3 su 1000 casi riportati, principalmente per complicanze respiratorie e neurologiche. I decessi sono in aumento tra i bambini di età inferiore ai 5 anni, le donne in gravidanza e nei pazienti immunocompromessi.
Dopo un periodo di bassa incidenza fino ad agosto 2023, in Italia è stato osservato un successivo aumento del numero di casi segnalati, oltre la metà dei quali si è verificata tra adolescenti e giovani adulti. 

Non esistono terapie per il morbillo, pertanto la vaccinazione è l'unico modo per prevenirlo. Considerata l'elevata contagiosità, per evitare l'insorgere di epidemie occorrerebbe vaccinare più del 95% dei bambini.

Cosa raccomanda il calendario regionale delle vaccinazioni
La vaccinazione contro morbillo, parotite, rosolia viene effettuata con preparazioni combinate che includono i vaccini contro morbillo, parotite,  rosolia e varicella (MPRV) oppure contro morbillo, parotite, rosolia (MPR) e consta di due dosi, di cui la prima ai 12 mesi di vita e la seconda a 5 anni. L’offerta di due dosi è in grado di proteggere dal morbillo oltre il 90% dei vaccinati. 
L'utilizzo del vaccino MPR o MPRV è indicato anche quando un soggetto sia già immune per una o più delle malattie oppure quando abbia effettuato uno o più dosi di vaccino monovalente (es. bambini cittadini stranieri che abbiano effettuato 2 o più dosi di morbillo monovalente).
Nei contatti dei casi di morbillo e in occasione di focolai epidemici, la vaccinazione anti-MPR o MPRV viene offerta attivamente a tutti i conviventi/contatti suscettibili  (non vaccinati e che non hanno mai contratto la malattia) il più presto possibile, e comunque entro 72 ore dall'esposizione. Nei casi in cui siano trascorse più di 72 ore dall'esposizione, è necessario offrire, comunque, la vaccinazione per recuperare i suscettibili eventualmente non contagiati.
Tutte le occasioni di accesso ai servizi sanitari  sono utili per la promozione della vaccinazione.

Situazioni che richiedono particolare attenzione
In presenza di particolari condizioni il personale sanitario valuterà l'opportunità di rimandare la vaccinazione o di eseguirla in ambiente protetto. Pertanto è necessario informare sempre l'operatore sanitario nel caso di:

  • reazione allergica grave a precedenti dosi del vaccino anti-varicella o a componenti del vaccino;
  • immunodeficienza.      

Prima di ogni vaccinazione, nell’ambulatorio vaccinale viene sempre effettuata un’accurata valutazione delle condizioni di salute presenti e pregresse.

Possibili reazioni indesiderate
Dopo la vaccinazione, nella maggior parte dei casi si possono manifestare reazioni lievi come: gonfiore, arrossamento e dolore nella sede della puntura, febbre, lieve esantema (puntini rossi sul corpo) e gonfiore dietro il collo. Queste reazioni si verificano dopo 6-14 giorni dalla somministrazione del vaccino e sono meno frequenti dopo la seconda dose.
In rari casi si possono avere convulsioni febbrili, dolori alle articolazioni e riduzione transitoria del numero delle piastrine.
Il rischio di reazioni gravi (come imponenti reazioni allergiche) è estremamente basso e, nella maggior parte dei casi, questi effetti si verificano nei primi minuti dall'inoculazione del vaccino, pertanto dopo la vaccinazione si raccomanda di attendere 15-20 minuti prima di allontanarsi dalla struttura.

Per saperne di più
Eventuali dubbi possono essere chiariti rivolgendosi al proprio pediatra e/o agli operatori sanitari del Centro vaccinale, che potranno fornirti ulteriori notizie e chiarimenti, oppure consultando i siti vaccinarsi.org e/o vaccinarsintoscana.org

 

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