2020, torna il cinipide del castagno: attenzione ma non allarme

2020, torna il cinipide del castagno: attenzione ma non allarme

Dalla primavera 2020 il Servizio Fitosanitario regionale della Toscana (SFR) sta svolgendo un attento monitoraggio per verificare lo stato di diffusione del cinipide del castagno. Gli esiti di queste indagini, svolte in in collaborazione con il CREA-DC - Centro di Ricerca Difesa e Certificazione sede di Firenze, saranno pubblicati nell’autunno prossimo.

Si ricorda che anche nella primavera 2019, alla ripresa vegetativa del castagno, si osservarono localmente forti infestazioni di Cinipide, caratterizzate da grandi e numerose galle, capaci di interferire sul normale sviluppo dei getti, situazioni queste che crearono talvolta una condizione similare al primo periodo di presenza del fitofago in Toscana (2009-2012).

Le infestazioni più consistenti si presentavano con una distribuzione a macchia di leopardo dove aree più o meno circoscritte ad alta presenza di galle erano inserite in castagneti con limitata presenza di galle. Al fine di verificare i tassi di parassitizzazione presenti nei castagneti della Regione e prevedere l'intensità delle infestazioni del 2020, già dal mese di luglio 2019 fu messa in atto, un'attività di monitoraggio nelle più importanti aree castanicole della regione. A questo proposito il SFR invitò le Unioni dei Comuni competenti nella materia forestale a recapitare campioni di galle presso il CREA-DC di Firenze per il loro esame di laboratorio mediante dissezione ed osservazione della presenza del parassita e del suo antagonista (Torimus sinensis). Complessivamente furono analizzati oltre 50 campioni di galle provenienti da territori ad alta vocazione castanicola.

Le conclusioni delle osservazioni per l’anno 2019, comunicate al SFR dal CREA-DC di Firenze furono tali da escludere la necessità di un ricorso ad altri rilasci di T. sinensis, in quanto esso era presente nella maggior parte delle galle esaminate. La specie infatti risulta particolarmente mobile e capace di ricolonizzare anche le aree nelle quali risulta poco presente muovendosi da castagneti limitrofi nei quali i tassi di parassitizzazione sono più elevati. In generale, nonostante la forte presenza di galle, si riscontrava generalmente anche una buona parassitizzazione determinata non di rado anche da una consistente presenza di altri limitatori naturali indigeni.

Anche per il corrente anno è stato perciò impostato un lavoro analogo con l’obiettivo di analizzare oltre 110 campioni. Saranno le Unioni dei comuni a raccogliere i campioni da analizzare, avendo cura di prelevarli in siti dove è stato eseguito il rilascio dell’antagonista e in altri siti distanti da tali aree. Come già ricordato i dati raccolti saranno immediatamente oggetto di valutazioni e saranno messi a disposizione sulle pagine web del SFR appena disponibili.

In conclusione ci sembra opportuno ricordare che, in casi di castagneti in deperimento fisologico causato da fattori molteplici cinipide incluso, risulta indispensabile provvedere ad un piano di sostegno alle piante. Il castagno è un albero frugale ma l’annuale produzione e asportazione di frutti, foglie e altro materiale vegetale, comporta la necessità di un adeguato reintegro di elementi nutritivi. Considerando poi il deperimento al quale le piante attaccate dal cinipide e da altri patogeni vanno incontro, è chiaro che gli interventi di fertilizzazione assumono una importanza determinante per la sopravvivenza delle piante.
 

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