Angelo Baffetti

Intervista videoregistrata a Angelo Baffetti
Rilevatori: Giovanni Contini, Paolo Pezzino.
Luogo dell'intervista: Castell'Azzara
Data dell'intervista: 15/10/99
Angelo Baffetti perde il padre Inaco operaio di 38 anni. 


CG- Noi si stava facendo questa ricerca e quindi ci interessava raccogliere la sua testimonianza, sapere di quel giorno... o quei giorni successivi, insomma volevamo la sua testimonianza diretta ...
BA- Io quello che vi posso di', perché; dall'età; che avevo, praticamente avevo 12 anni sicché;, la testimonianza mia... mi ricordo di alcune cose ma poi di tante cose...di quando l' hanno portati via...perché; la mattina del 13...
CG- Ma a lei chi è; morto?
BA- Il babbo, sì; il babbo.
CG- Come si chiamava?
BA- Inaco
CG- Perché; c'era un altro Baffetti...
BA- Sì;, Rinaldo. Erano cugini. E allora vennero i tedeschi, i fascisti diciamo perché; praticamente erano insieme, e cominciarono a rastrella'.
CG- Quando lei mi dice i fascisti però; parla sempre dell'esercito tedesco, delle SS italiane, in divisa, insomma,
BA- Sì;, quelli in divisa.
CG- Non i fascisti del paese.
BA- No, quelli esclusi...cioè; dopo si aggregarono anche quelli però;... hanno fatto la su' parte anche loro, anzi anche troppa.
CG- Loro però; non sono venuti in casa.
BA- No, no loro un son venuti, per le case son venuti tedeschi e fascisti.
CG- Voi non avevate avuto nessuna avvisaglia prima, da temere qualcosa, queste liste che erano state fatte nella miniera... quelle come erano state organizzate?
BA- Ma la questione è; questa, le liste furono fatte dopo che venne questi partigiani, stettero quattro o cinque ore e poi se ne riandarono via e dopo questi omini presero in mano la situazione e fecero i turni alla miniera. Poi l'11 o il 12 salvo il vero, perché; ora sa...
PP- Chi erano questi che presero in mano la situazione?
BA- Erano gli operai della Montecatini, tutti...
CG- Una signora prima ci diceva che chi aveva organizzato i turni erano quelli di Abbadia, i badenghi...
BA- Io questo non lo so, loro fecero questa lista per fare questi turni per gli impianti ora però; io non mi ricordo se erano di Abbadia o...insomma erano tutti gli operai della Montecatini e basta. E poi dopo che andarono via questi partigiani misero questa bandiera...
PP -...rossa.
BA- No, bianca non rossa, bianca, dicevano in segno di pace.
PP- Questa bandiera lei se la ricorda? Dov'era messa?
BA- Sul dopolavoro sì;, sì;, questo me lo ricordo e di questa bandiera l'ebbero un po' a noia, questa bandiera che voi sape' cosa rappresentava per loro. Poi il 13 giugno arrivarono, li presero casa per casa e li portarono in questi rifugi antiaerei, ce n'era tre, e dopo ne presero sei e li fucilarono perché; dicevano che erano partigiani, avevano trovato il fazzoletto rosso nei pantaloni alla zuava del poro Alizzardo, allora usavano i pantaloni alla zuava, per l'appunto gli sortì; fori questo fazzolettone rosso...
PP - Il Sargentoni...
BA - Il Sargentoni sì;.
CG- In mezzo a questi però; c'era anche un repubblichino, chi era?
BA- Chigi Antimo si chiamava, di Acquapendente, lo fucilarono perché; quando presero questi cinque lui disse a un fascista: "Eh! Fucilateli tutti perché; so' tutti comunisti", "E te chi sei?" "Io so..." "Allora vai anche te." Questo lo dico perché;, non è; che lo sentii io però; anche da ragazzo lo sentivo insomma lo dicevano tutti...
PP- Insomma che lui era fascista repubblichino si sapeva...
BA- Sì;, sì;, lui era insieme a quelli di Niccioleta.
PP- Lei si ricorda chi erano questi fascisti di Niccioleta?
BA- Nucciotti, Calabrò; e poi c'era qualche altro ma ora...
PP- Soppelsa che era veneto, aveva la moglie che si chiamava Manfroi.
BA- Mah! Non me lo ricordo.
PP- Ma com'erano i rapporti con questi fascisti in paese?
BA- Mah, per alcuni paesani erano tesi, per alcuni mettiamo distensivi, insomma erano in buoni rapporti perché; avevano un bambina un po' poliomielitica...
PP- ... il Calabrò;...
BA-...e allora gli avevano fatto una colletta sa' come si usa nei paesi, effettivamente non c'erano cose proprio all'osso...
PP- Non c'era odio?
BA- Ma sì; forse tra Nucciotti e i paesani sì;, ma coi Calabrò; almeno per quello che mi ricordo io. E insomma li portarono in questo rifugio e questi cinque, sei praticamente con questo repubblichino, furono fucilati e loro dissero che ormai quelli che avevano fucilato l'avevano fucilati e basta e a loro li avrebbero portati a Castelnuovo a smonta' la centrale forse voi ci siete stati... e poi la sera li portarono a piedi fino allo striscione, se sapete dov'è;...tra Pian dei Mucini e Niccioleta e lì; c'erano dei camion a aspettarli e li portarono a Castelnuovo.
CG- Voi che questi erano stati ammazzati l'avete saputo quando?
BA- Quelli della Niccioleta?
CG- No, quelli che erano stati portati via.
BA- Quelli noi si seppe dopo due giorni, perché; siccome io l' ho letto nel libro, che a Castelnuovo avevano fatto tre squadre, quelli più; giovani per la Germania quelli più; anziani per rimandarli via e quelli di mezz'età; per fargli smonta' questa centrale, nessuno aveva dubbi d'anda' a mori' perché; mi pare che... una decina di giorni avanti, l'avevano portati a Grosseto all'aeroporto a lavorare, sicché; loro non se l'aspettavano mica!
PP- Ah perché; c'era stato una specie di rastrellamento?
BA- No, no, i fascisti o i tedeschi chi siano stati ora non mi ricordo avevano chiesto alla Montecatini se potevano usufruire di alcuni operai per portarli a Grosseto all'aeroporto, sicché; prima di questo non era successo niente, loro dissero tanto qui ci portano a smonta' la centrale, siamo già; stati a Grosseto all'aeroporto e chiuso, loro mica si immaginavano una cosa del genere...
CG- Ma io ho sentito dire che appena sono arrivati a Castelnuovo ci sono stati dei fascisti che hanno fatto delle scelte, hanno detto questo qui ha sputato in faccia...
BA- Io l'ho inteso, ma sa sono chiacchiere di paese, pare di sì;, sì;, infatti i tedeschi avevano dato a questo Calabrò; la facoltà; di sceglierne sei...
PP- Ma come mai proprio a Calabrò;?
BA- Questo non lo so, si vede che era il più; quotato dei fascisti del paese.
PP - ...che poi non era della zona, lui veniva dalla Sicilia, magari...
BA- Sì;, sì;, ma della zona non era nessuno praticamente, perché; i minatori ...
PP-...i fascisti...
BA- Neanche i fascisti erano della zona, erano sì; anche di queste zone ma specialmente Calabrò; e Nucciotti non erano toscani.
PP- Nucciotti di dov'era, se lo ricorda?
BA- No, non lo so, ma Nucciotti e Calbrò; erano cognati mi sembra.
PP- Sì;, erano cognati, e Maggi Presildo lei l'ha mai sentito nominare, che era il terzo che si diceva che avesse avvertito i tedeschi e poi sembra fosse scappato con la ganza e aveva lasciato la moglie, in occasione che eran venuti i partigiani a Niccioleta, era andato in Pian dei Mucini e poi lo ritrovarono dopo tre anni...
BA- Sì;, sì; ma infatti l'ho inteso vagamente, per quel che mi ricordo.
PP- Suo padre era nella lista di quelli che avevano fatto i turni alla miniera?
BA- Sì;, sì;.
PP- Com'era suo padre politicamente era antifascista?
BA- Sì;, sì;, sì;, sì;, per quello sì;, ma tutti erano antifascisti, ma perché; praticamente, insomma si passava un periodo con la guerra, i partigiani, su 100 persone 99,9 erano...
CG- I fascisti erano pochissimi...
BA- Sì;, lo 0,1% erano fascisti, in paese saranno stati quei quattro o cinque, che mi ricordi io si contavano proprio sulla punta delle dita...
CG- Il rapporto con loro le loro famiglie, i loro figli, com'era prima, durante la guerra?
Ba- Ma prima e durante la guerra era buono per quel che mi ricordo era buono, quel Calabrò; o Nucciotti, non mi ricordo ci aveva l'edicola di giornali, sinceramente i rapporti erano buoni, dopo si vede che s'è; scatenata una cosa di...non lo so dopo com'è; avvenuto che tra questi fascisti e antifascisti, fatto sta che quando arrivarono questi partigiani questi si scagliarono contro, anche se erano tre o quattro, si scagliarono contro perché; al suo dire gli avrebbero fatto del male e invece non era vero niente, anche se a un certo momento all'arrivo dei partigiani avessero anche detto qualche parola sa' com'è;...
PP- Ma era stata una questione di parole non è; che gli era stata fatta violenza.
BA- No, no lì; di violenza non venne fatto niente.
PP- Non è; che era stata bruciata una camicia nera, erano stati chiusi in casa e gli era stato detto di non uscire...
BA- Quello sì;, però; come violenza personale niente.
PP- Lei si ricorda questi partigiani, chi erano cosa si diceva in paese dopo che arrivarono i partigiani?
BA- Ma sai quando arrivarono i partigiani si diceva siamo liberi siamo liberi, e infatti si pensava questo e fu proprio il contrario, ma lì; a un certo momento non doveva venire nemmeno questi di partigiani, doveva venire la banda di Montauto, i partigiani di Montauto...
PP- Chi erano i partigiani di Montauto?
CG- Quelli del Colonnello Arancio, del Capitano Arancio...
BA- Sì;, sì;, che poi dovevano venire questi perché; dicevano che erano più; numerosi, invece di questi ne arrivò; una decina, questi che vennero che poi andarono via e non dovevano abbandona' il paese a quel modo.
PP- Come mai vennero, cos'erano venuti a fare?
BA- Questi non se l'aspettava nessuno, noi s'aspettava quest'altri però; non si aspettava questi dieci o dodici tant'è; vero quando questi partigiani... sopra la laveria c'era un monte, di lì; si vide dei partigiani, dovevano esse quelli di Montauto, che poi si ritirarono perché; c'erano quest'altri...
CG- Li avete visti da lontano ma non sono venuti, lei li vide?
BA- Sì;, sì; chi erano non lo so, si videro queste persone, dicevano che erano loro, poi...
PP- Ma dice due volte vennero i partigiani, il giorno poi tornarono la notte stessa e si fecero dare dal direttore della miniera le scarpe, mi pare, questa lei un l'ha saputa?
BA- No, questa m'è; nova, io non lo sapevo, no, no, quelli che vennero di giorno sì;...
CG- Era un bambino sarà; stato a letto...
PP- In casa quanti eravate voi?
BA- S'era io, la mamma, il babbo, e lo zio.
PP- Anche lui aveva fatto i turni?
BA- Sì;.
PP- E lui non lo presero?
BA- No, lui scappò;.
PP- Era fratello di suo padre?
BA- No, della mamma, la mattina che... il mio zio quando venne i tedeschi lui scendeva dalle scale, c'è; la piazza e in fondo c'è; un palazzo giallo, ora un so come l'avranno dipinto, lui scese e come vide i tedeschi e i fascisti scappò;. Anzi gli spararono, almeno lui me l' ha raccontato così;, saltò; il cancello, non lo presero sennò; anche lui poteva esse di quelli forse sa' lui era più; anziano del mi' babbo
PP- Quanti anni aveva il su' babbo?
BA- Il mi' babbo n'aveva 36.
PP -E suo zio?
BA- Mio zio dunque avrà; avuto quattro o cinque anni di più;...
CG- Il su' babbo era del 12?
BA- No, era del '6, aveva circa 38 anni 36, 38 ora io...
CG- Lei si ricorda di quando presero il babbo e lo portarono via?
BA- Certo.
CG- Lei dov'era?
BA- In casa.
CG- Chi arrivò;?
BA- Arrivò; un tedesco e un fascista, sinceramente, voglio esse sincero che questo fascista non entrò; nemmeno in casa.
PP- Non è; che perquisirono la casa?
BA- No, la perquisizione della casa fu fatta nel pomeriggio.
PP- Ah tornarono?
BA - Sì;, a tutti eh! Perché;... venne uno solo, un fascista.
CG- Sempre delle SS italiane.
BA- Sì;, sì; venne, perquisì; la camera e trovò; anche la foderina della macchina fotografica ed era chiusa e lui disse: "E qui che c'è;?"ci toccò; strapparla e c'era la macchina fotografica, in casa mia non è; che fecero grandi cose, fecero apri' i cassetti alla mi' mamma, non è; che è; stata una cosa...
CG- E poi la sera li portarono via.
BA- Sì;, la sera verso le sette.
CG- E di questi sei fucilati l'avete saputo subito?
BA- Sì;, sì; subito.
CG- Appena partiti loro?
BA- No, no appena fucilati, anzi lì; facevano chiude tutte le case, lì; passavano questi tedeschi coi fascisti e dicevano: "chiudete tutti gli scuri perché; se si vede scuri aperti si spara."
PP- E voi durante questo periodo che gli uomini sono stati rinchiusi, voi li avete visti, visitati, lei l'ha visto suo padre.
BA- Sì;, io andai.
CG -Vi facevano entrare?
BA- Noi bambini sì;, sennò; gente grande no, cioè; verso l'ora di pranzo ci fecero porta' qualcosa, ma un ci fecero visita' tanto perché; non era tanto piacevole la cosa anche nei confronti dei tedeschi, loro dicevano che tassativamente non si poteva entrare, sicché; noi si sgattaiolava come bambini, ma sennò;...
PP- Chi è; che faceva la guardia tedeschi o i fascisti?
BA- Tutt'e due, tutt'e due, perché; il rifugio ci aveva due entrate o due uscite, dalla parte della miniera, che usciva dalla parte della laveria, ci sarà; stato tedeschi o fascisti e dalla parte che guardava la caserma dei carabinieri ce n'era un'altra..
PP- E lei si ricorda una differenza di atteggiamento tra tedeschi e fascisti? Nei confronti degli uomini, i fascisti com'erano, erano più; disposti a farli visitare?
BA- No, no i fascisti erano peggio dei tedeschi, forse, forse sarebbero stati più; disponibili i tedeschi a far visitare, cioè; a far entrare alcune donne, io nei miei ricordi è; così;, erano più; disponibili i tedeschi dei fascisti.
PP- E quindi lei suo padre lo vide, lei si ricorda suo padre, se era preoccupato...
BA- Si preoccupava perché; sapeva che avevano fucilato questo Rinaldo Baffetti no, erano cugini, poi sa le preoccupazioni erano tante perché; aveva lasciato la moglie i figlioli, poi a me non mi diceva non mi raccontava niente perché;...
CG- Comunque non si aspettava di dover morire ecco.
BA- No, no, assolutamente no.
CG- Caso mai d'essere portato in Germania..
BA- Ma nemmeno in Germania, perché; loro erano convinti di anda' a Castelnovo a smonta' questa centrale, né; in Germania né; niente no, no, no.
CG- Quindi per loro fu una cosa normale fino all'ultimo momento.
BA- Sì;, sì; era normale, dopo li divisero in gruppi ed ogni gruppo lo mitragliarono non si sentiva niente, anche perché; quando s'andò; noi che ci portò; su la Montecatini una cosa e l'altra, i soffioni... toccava urla' per sentissi, sì; perché; era talmente forte il rumore che non ci si sentiva...
CG- Ah quindi non hanno nemmeno sentito le raffiche quelli che erano dietro...
BA- No, quelli che erano dietro non l' hanno sentite le raffiche, almeno a quanto dicevano la gente di Castelnuovo, il primo drappello... c'era un a specie di conca no, e loro videro quelli che erano cascati giù; e a qual momento chi scappava da un parte chi da un'altra, insomma noi s'è; saputo questo, poi, noi si seppe dopo due o tre giorni...
PP- Chi ve lo disse se lo ricorda?
BA- Ma a noi che erano stati fucilati ce lo dissero gli omini, gli anziani che erano tornati, tra i quali c'era anche il mi' zio.
CG- E dopo la strage in paese cosa successe, cosa si diceva nei giorni, nei mesi, negli anni dopo..
BA- Mah, cosa si doveva dire si commentava in tante frasi, tante cose che erano successe, insomma, poi dopo nel '45 circa si venne via e si venne ad abitare qui perché; ci s'aveva i nonni, laggiù; ci siamo ristati negli anniversari della morte a Castelnovo, a Massa Marittima...
CG- Lei ci va sempre agli anniversari ?
BA- Sì;, io sì; ora sono un paio d'anni che un ci vado più; per una cosa o per l'altra perché; so' stato impedito di andacci, sennò; io dal primo anno a ora so' sempre andato, tutti gli anni.
PP- A Niccioleta o a Massa Marittima?
BA- No, più; che altro li fanno a Castelnovo, il Comune di Massa Marittima mette a disposizione un pulman parte da Massa poi passa da Niccioleta e poi...
PP- Senta, lei il direttore della miniera se lo ricorda?
BA- No.
PP- Anche dopo...
BA- Mai visto e conosciuto, cioè; l'avrò; anche visto ma chi era...lì; la Niccioleta era divisa in tre gruppi, operai sorveglianti e impiegati dirigenti, basta.
PP- E non c'era relazione, gli operai stavano con gli operai...
BA-.. i sorveglianti per conto suo, i dirigenti saranno stati per conto suo.
PP- Lei del maresciallo dei carabinieri che sarebbe scappato l' ha saputo?
BA- Io l'ho saputo però; dico la verità;... l'ho anche visto perché; insomma il Maresciallo si conosceva e anche lui lo portarono via perché; diceva che aveva aiutato i lavoratori, insomma come scappò;, se è; scappato, questo non lo so.
PP- E lui dice si vestì; da civile ed è; rimasto lì; perché; c'era la sua fidanzata che era del paese...
BA- Questo non lo so, perché; sa, da bambini queste cose...so che lo portarono via ma poi, so che i tedeschi dicevano che lui aveva aiutato i minatori a fare la guardia...
PP- Loro avevano preso le armi dalla caserma dei carabinieri...
BA- Sì;, ma loro c'avevano moschetti, fucili da caccia, tre o quattro moschetti che forse saranno stati dei carabinieri qualche pistola, ma un'è; stata una cosa da dire è; stato ammazzato qualcuno, è; stato ferito qualcuno...
CG- Era una cosa più; simbolica...
BA- Sì;, poi se qualcuno aveva anche un fucile da caccia... sa, erano euforici, ma cose gravi non so' successe.
PP- Senta stamani abbiamo intervistato delle persone, sa la Siria...
BA- Mastacchini.
PP- Che ci diceva che lei ha perso il fratello, il fidanzato, lei ci diceva che loro che erano morti lo seppero addirittura dopo la liberazione, dopo che Niccioleta e Castelnuovo erano stati liberati dagli americani...
BA- No, io per quel che mi ricordo dopo un paio di giorni si seppe che l'avevano fucilati perché; me lo disse il mi' zio, perché; quelli che tornarono indietro, gli anziani lo dissero subito, cioè; non dissero fucilati, però; loro o l'immaginazione o intesero qualcosa comunque...
PP- E suo zio com'è; che si era salvato?
BA- Mio zio lui scappò; la mattina...
PP- Però; lei dice che tornò; con quelli di Castelnuovo..
BA- No, no quest'altro zio questo che era scappato e che fuggì; nel bosco questo niente, ma quest'altro questo lo liberarono.
PP- Ma come fu allora..
BA- Ma lui mi raccontò; così;, lui... perché; fecero tre gruppi no, e lui gli diceva al mi' babbo: "ma andiamo di là;, andiamo di là;, io vo' di là;" e fece un passo da quel gruppo e andò; di là;.
CG- Era più; giovane del su babbo?
BA- Forse più; giovane no, ma avrà; avuto la stessa età;.
CG- Bastò; questa cosa?
BA- Bastò; questa cosa, perché; lui era all'oscuro, può; darsi che il mi' babbo si poteva salvare, però; non so se intuì;, forse sarà; una cosa che sarà; scattata nel su' cervello, questo bisognerebbe domandarlo a lui, il mi zi' Sante... sta nella casa di riposo lì; a Castel del Piano.
CG- Senta poi per quanto riguarda la sepoltura di suo padre ci furono dei riconoscimenti della salma, oppure...
BA- Sì;, questo dopo che erano passati gli americani si andò; a Castelnovo perché; le donne di Castelnovo avevano fatto una fossa comune e li avevano messi uno da capo e uno tra le gambe dell'altro, perché; gli omini di Castelnovo erano spariti tutti d'altra parte ... e da quel che ho sentito dire insomma, avevano fatto questa sepoltura, questa fossa comune, poi la Montecatini insomma mandò; a disseppelli' questi morti il mi' babbo fu riconosciuto dal mi' zio da questo che era scappato la mattina e gi spararono i tedeschi, fu lui che riconobbe il mi' babbo.
CG- Ah, lui l'ha riconosciuto.
BA- Sì;, perché; anche se erano un po' bruciati dai soffioni... cascando giù;... perché; in questo vallino c'erano i soffioni che l'avevano mezzi massacrati perché;...poi i tedeschi gli avevano dato il colpo di grazia a chi non era morto, con la pistola, sicché;...
CG- A lei che effetto gli fece questa storia tremenda, a lei ragazzino, perché; ora sembra molto tranquillo.
BA- Ma ora son passati degli anni, non è; che non ci si pensa, ci si pensa, per carità; di Dio, ma insomma non è; che ci fecero, cioè; a me personalmente forse sarà; perché; s'era ragazzi, sì; qualcosa si sentiva perché; io al mi babbo c'ero molto attaccato...
CG- E la sua mamma?
BA- Eh la mi' mamma è; stata tre anni che...una tragedia, proprio una tragedia, lei proprio non si poteva rassegna', l'aveva da tutte le parti. Sì; perché; poi c'era mio zio questo qui che scappò; che l'ha aiutata, perché; allora un si prendeva niente, la pensione non gliel' avevano data, niente, sicché; chi l'ha aiutata era il mi' zio, il su' fratello perché; lui era stato sempre con la mi' mamma e c'è; stato fino a che non è; morto.
CG- Non s'era sposato?
BA- No.
CG- Ci furono delle persone che ebbero delle crisi dopo questo fatto, abbiamo sentito una signora il cui figlio si era suicidato anni dopo, oppure persone che hanno un po' perso la testa fra queste vedove...non sa...poi voi siete venuti via però;...
BA- Sì; appunto, noi s'era venuti via, la Montecatini ci mise a disposizione dei camion per portare su i mobili...
PP- E tornaste qui a Castell'Azzara.?
BA- Sì;, sì;.
CG- Ma qui a Castell'Azzara la comunità; dei superstiti, insomma le vedove gli orfani, vi siete...so che recentemente lei ha presieduto una specie di comitato, ma allora c'erano dei momenti in cui vi trovavate insieme o ciascuno la viveva per conto suo questa esperienza...
BA- Sa, le donne, diciamo le vedove si trovavano, parlavano, poi sa dopo si chiudevano nel su' dolore perché; nei paesi diciamo la verità;, ognuno sta per conto suo, sì;, si trovavano piangevano, chiacchieravano però; insomma...
CG- Lei diceva che lì; per lì; aveva avuto questa sensazione di ragazzo, quanti anni aveva lei ha detto, 12? E' un momento in cui uno c'ha gli amici insomma per cui magari un trauma come quello, sì;, lo colpisce ma insomma...c'è; stato un momento in cui questa cosa del su' babbo l' ha magari dopo...
BA- Sì;, magari io quello l' ho inteso più; dopo che mettiamo subito dopo alla fucilazione, diciamo io l' ho inteso qualche anno dopo, perché; si sa quando manca un genitore...la mi' mamma piangeva... una cosa e l'altra...
PP- Lei si ricorda quando arrivarono i tedeschi di un ufficiale medico italiano che era particolarmente accanito contro...
BA- No, questo non mi ricordo, ora scusate ma... (si asciuga gli occhi)
PP- E del processo a Pisa fatto contro ai fascisti se lo ricorda?
BA- Ma del processo a Pisa io ho letto un po' il giornale, perché; io...
PP- Lei era bambino, non si ricorda...
BA- C'è; andata la mi' mamma, ma del processo...gli hanno dato trent'anni poi li hanno liberati tutti...
PP-Ma la sua mamma cosa diceva in casa, dice c'era un pulman che tutti i giorni partiva da Niccioleta...
BA- No, no il processo di Pisa lo fecero che noi si stava già; qui eh! Io mi ricordo la mi' mamma ci andò; una volta sola e ci stette un paio di giorni o tre che la Montecatini mise a disposizione per le vedove l'albergo, però; io il processo di Pisa l'ho letto sul giornale e da bambino...
PP- La Montecatini come si comportò; in quella vicenda, vi aiutò;?
CG- C'è; stato un momento i cui sembrava che fosse più; conveniente gli infortuni, e poi invece...
BA- Sì;, anche la mi' mamma voleva accettare gli infortuni e invece poi era più; conveniente quella di guerra...infatti io se entrai al tram fu per...
PP- Perché; era orfano di guerra.
BA- Sì; perché; io feci il concorso e avevo già; trent'anni, a quell'epoca era da 26 a 30, io non ci rientravo, invece per i figli dei orfani di guerra combattenti e reduci era dai 30 ai 36, e poi praticamente ho preso la pensione come orfano di guerra, era una scelta questa pensione, un indovinello...
CG- Senta, poi in paese voi quanto siete rimasti prima di venire a Castell'Azzara?
BA -Noi a Niccioleta saremo rimasti sei o sette mesi.
CG -Ora mi rendo conto che lei era un ragazzino, ma che cosa si diceva in paese, a chi si dava la colpa...
BA -La colpa lì;, sentendo insomma un po' anche le famiglie, noi si dava la colpa ai fascisti, fascisti e tedeschi naturalmente, tanto so' stati loro.
PP- Ai fascisti di Niccioleta?
BA- No, la spia come si diceva l'avevano fatta loro, avevano chiamato, poi quelli che hanno fatto tutto so' stati i fascisti e i tedeschi in divisa.
PP- Ma voi pensavate che i fascisti di Niccioleta avessero chiamato i tedeschi senza sapere quello che sarebbe successo, oppure perché; volevano che succedesse quello che poi è; successo?
BA- Mah, loro l'avevano chiamati col proposito, nel suo intento non sarà; stato: questi vengono e li fucilano, forse pensavano gli avranno dato mettiamo una lezione, però; non lo so cosa nel suo cervello avevano manipolato, perché; effettivamente non credo nemmeno io che avessero detto: chiamiamoli così; li fucilano, poi non lo so.
PP- Dopo la strage non c'è; rimasto nessuno di fascisti lì;?
BA- No, andarono via tutti partirono con loro andarono a Castelnovo, io non l'ho più; rivisti.
CG- A Niccioleta quanti operai di Abbia San Salvatore c'erano a lavorare insieme..
BA- Bah! Di Abbadia San Salvadore qualcuno c'era, più; che più; erano di Castell'Azzara e Santa Fiora, però; c'erano anche di Abbadia ci saranno state una decina, una decina di famiglie tutte... 

L'intervista continua su temi che divagano, si parla di fatti recenti, della nuova lapide posta al cimitero di Castell'Azzara, del film di Luigi Faccini e così; via.

Condividi
Aggiornato al:
06.02.2020
Article ID:
349264