L'esperienza dei Circoli di Studio in Toscana

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Argomento della ricerca

Il Piano di indirizzo generale integrato, a seguito della Legge regionale n. 32, 26/06/2002, intende delineare il sistema integrato regionale dell'educazione, istruzione, orientamento, formazione e politiche del lavoro. La finalità è dar vita a un sistema in funzione dello sviluppo individuale e dell'integrazione sociale. All'interno di tale orizzonte obiettivo principale è l'affermazione concreta del diritto all'apprendimento lungo tutto l'arco della vita.
La formulazione dell'obiettivo di un sistema toscano che realizzi il diritto all'apprendimento in tutto l'arco della vita si caratterizza come un'innovazione determinante sia in termini pedagogici che di politiche formative, ma soprattutto in termini di strategie per l'istruzione e la formazione permanente, tra le politiche delle regioni italiane.
In questo modo, la Regione Toscana si lega a tutta l'evoluzione di idee, di politiche e di strategie sull'educazione degli adulti e sull'istruzione e la formazione permanente che, a partire dagli anni novanta, hanno modificato profondamente il quadro europeo.
Dal Memorandum sull'istruzione e la formazione permanente della Commissione Europea del 2000 discende, infatti, la necessità di politiche formative incentrate non solo sull'offerta ma soprattutto sulla domanda di formazione, in un'ottica globale di apertura a tutti i bisogni delle persone in modo da fornire nuove opportunità a tutti nelle diverse situazioni di vita, di lavoro, scolastiche, di possibilità di inclusione e di integrazione sociale, in ogni età. Politiche incentrate sulla domanda, che perciò promuovano cittadinanza attiva oltre che occupabilità e siano in grado di indurre, di sostenere, di accompagnare, di orientare i bisogni formativi verso livelli di più alta qualificazione per tutti, a partire da coloro che sono più lontani dall'istruzione e dalla formazione, che dispongono di scarsi livelli di istruzione e di maggiori difficoltà ad inserirsi nella società della conoscenza e che devono acquisire nuove competenze di base adeguate alle trasformazioni economico-sociali di oggi. Alle politiche della domanda si legano, infatti, tutti i messaggi chiave del Memorandum fino all'ultimo ("Un apprendimento sempre più vicino casa"). Tale ultimo messaggio appare emblematicamente collegato a due tra le principali misure introdotte nell'ultimo piano di indirizzo toscano relative alla domanda, oltre a quelle sull'orientamento: le misure per sostenere economicamente la domanda individuale come i voucher e le misure dipendenti da una domanda espressa dai diretti interessati nell'ambito non formale: i Circoli di Studio.
Infatti, proprio ad illustrazione del messaggio in oggetto, si parla di favorire punti di incontro di gruppi a livello locale, sia in funzione degli interessi, della comunicazione, dell'integrazione, sia in funzione dei problemi di sviluppo della comunità locale, gruppi che entrano in formazione anche aiutati dalla formazione a distanza (FAD) grazie alle tecnologie informatiche.
La scelta dei Circoli di Studio, alla cui analisi il presente lavoro è dedicato, va quindi pensata all'interno di tali grandi orientamenti, e, allo stesso tempo studiata in tutte le sue implicazioni, così come affrontate a livello internazionale.
Scopo di questa ricerca sarà di porre in evidenza nell'esperienza toscana - in cui, recentemente, in diverse province, sono sorte esperienze di Circoli di Studio - alcune caratteristiche già adesso osservabili.
Il presente lavoro è organizzato in cinque capitoli.
Il primo è dedicato alla collocazione dei Circoli di Studio nell'ambito delle politiche per l'Educazione degli Adulti emergenti a livello europeo e a una breve rassegna delle esperienze internazionali inerenti questo particolare strumento formativo.
Il secondo capitolo si apre con una descrizione del percorso istituzionale e normativo che ha portato la Regione Toscana a dotarsi, tra le prime in Italia, dello strumento dei Circoli di Studio.
I due successivi capitoli sono dedicati all'analisi dei primi risultati della sperimentazione toscana sui Circoli di Studio.
L'ultimo capitolo è infine volto a tracciare alcune considerazioni di sintesi sull'esperienza dei Circoli di Studio in Toscana.
Aggiornato al:
25.03.2009
Article ID:
63221