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In Toscana: letture della salute globale dei migranti

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Sempre più rapidi e strutturali sono i cambiamenti che sopraggiungono nella dimensione di esistenza delle società complesse. Gli spostamenti di oggetti e persone, accanto alla circolazione delle tecnologie e delle idee, appartengono a questa dimensione trasformativa connessa alla globalizzazione che, alterando i territori, rivoluziona non solo i diagrammi delle popolazioni che li abitano, ma anche le mappe mentali di chi, semplicemente, intraprenda dei processi conoscitivi rivolti a essi.

Popoli in movimento, trasformazioni dei ruoli di genere e degli equilibri sociali, importazione ed esportazione di mestieri e manodopera, trasformazione delle abitudini delle persone e creolizzazione delle pratiche sociali, così come delle discipline: tutti questi elementi interpellano anche gli attori delle professioni sanitarie, sollecitandoli a prendere contatto con la realtà delle migrazioni nella forma inedita in cui queste si presentano nel nostro tempo. L’Italia e, con essa, la regione Toscana sono implicate profondamente dal variegato andamento demografico e sociale determinato dalle migrazioni, sempre di più nel periodo odierno, caratterizzato, tra l’altro, dall’attuazione e il perfezionamento degli accordi di Schengen - evento che ha facilitato naturalmente la circolazione di lavoratori da paesi diversi nell’Unione Europea -. Nel nostro Paese, raggiunta e superata la cifra di tre milioni di stranieri entro il 2005 ci si è accorti che dal 1970 ad oggi si era avuto un aumento dei migranti di trenta volte il valore iniziale, scoperta che ha inaugurato i discorsi sul radicamento dell’immigrazione e la presenza strutturale dei migranti nei territori.

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08.09.2009
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262773