Consigliera regionale di parità
Consigliera regionale di parità
Lavoro
Tutte le misure di sostegno e tutela all’occupazione e al reddito messe in campo dalla Regione per cittadini, lavoratori e imprese.Consigliera regionale di parità
Indirizzi e contatti
Maria Grazia Maestrelli - Consigliera effettiva - 055 4382420 - cell. 3334840423
Giuditta Giunti- Consigliera supplente
Elisabetta Natali - Segreteria - 055 4385532
Via Luca Giordano, 13/15 - Ex Meyer, padiglione Cocchi
50132 Firenze
consiglieraparita@regione.toscana.it
pec consiglieraparitatoscana@postacert.toscana.it
La Consigliera riceve su appuntamento
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Chi può rivolgersi alla Consigliera
La donna che ritenga di aver subìto
- discriminazione nell'accesso al lavoro
- discriminazione per accedere a corsi di formazione
- discriminazione nello sviluppo della carriera
- difficoltà a vivere serenamente la tua maternità e il lavoro
- discriminazione nel livello di retribuzione
- il licenziamento in quanto donna
- molestie sul luogo di lavoro
Un Ente pubblico che
- deve costituire il Comitato unico di garanzia - CUG
- deve presentare il Piano di azioni positive in base all'art. 7 del D.Lgs. 198/06
Un'azienda che voglia
- valorizzare la presenza femminile
- accedere ai finanziamenti previsti dal D.Lgs. 198/06
- presentare progetti sulla riorganizzazione aziendale e sulla flessibilità in base alla legge.53/00 - Disposizioni per il sostegno della maternita' e della paternita', per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città - e al Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità - Decreto legislativo 151/01
La Consigliera di Parità è una figura istituita a livello nazionale, regionale e provinciale dalla legge 125/91.
Il Codice delle Pari opportunità tra Uomo e Donna - decreto legislativo 198/2006 - ne ha potenziato i compiti.
La missione della Consigliera di parità è
- favorire l'occupazione femminile
- realizzare l'uguaglianza tra uomo e donna nel lavoro
- controllare l'attivazione dei principi di pari opportunità e di non discriminazione sul lavoro
La Consigliera ha la possibilità di adire in via di urgenza al Giudice del Lavoro o al Tribunale Amministrativo Regionale per far cessare il comportamento pregiudizievole del datore di lavoro che abbia causato la discriminazione.
A lei ci si può rivolgere anche per accedere ai finanziamenti previsti dalla legge per le azioni positive e per presentare progetti di riorganizzazione aziendale che valorizzino le differenze.
Alla Consigliera possono rivolgersi tutte le donne che ritengono di aver subito discriminazioni nell'accesso al lavoro, nella retribuzione, nella possibilità di frequentare corsi di formazione professionale, in quella di fare carriera all'interno dell'azienda e quelle i cui diritti sono stati contrastati in caso di maternità o che sono state licenziate perché donne.
L'intervento è gratuito