Vaccinarsi se si è operatori sanitari o studenti dei corsi di laurea e di diploma dell’area sanitaria

Vaccinarsi se si è operatori sanitari o studenti dei corsi di laurea e di diploma dell’area sanitaria

Gli operatori sanitari, a causa del loro contatto con i pazienti e con materiale potenzialmente infetto, sono a rischio di esposizione e di trasmissione di patogeni prevenibili attraverso la vaccinazione.
L'obiettivo di un adeguato intervento di immunizzazione nel personale sanitario è fondamentale per la prevenzione ed il controllo delle infezioni.
Programmi vaccinali ben impostati possono, infatti, ridurre in modo sostanziale il numero degli operatori suscettibili ed i conseguenti rischi sia di acquisire pericolose infezioni occupazionali, sia di trasmettere patogeni prevenibili con la vaccinazione ai pazienti o ad altri operatori.

La base legislativa delle vaccinazioni negli operatori sanitari e il Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81, che all'articolo 279 recita: "1 - I lavoratori addetti alle attività per le quali la valutazione dei rischi ha evidenziato un rischio per la salute sono sottoposti alla sorveglianza sanitaria.
2 - Il datore di lavoro, su conforme parere del medico competente, adotta misure protettive particolari per quei lavoratori per i quali, anche per motivi sanitari individuali, si richiedono misure speciali di protezione, fra le quali:
a) la messa a disposizione di vaccini efficaci per quei lavoratori che non sono già immuni all'agente biologico presente nella lavorazione, da somministrare a cura del medico competente…"

Pertanto il medico competente dell'azienda, di cui l'operatore sanitario è dipendente, identifica ed esegue le vaccinazioni che devono essere effettuate al personale sanitario.
In altri casi (es. vaccinazione antinfluenzale) l'immunizzazione attiva riveste un ruolo non tanto di protezione del singolo operatore, ma piuttosto di garanzia nei confronti dei pazienti, cui l'operatore potrebbe trasmettere l'infezione determinando gravi danni e persino casi mortali.

Partendo da tali considerazioni, la Regione Toscana raccomanda fortemente che le seguenti vaccinazioni siano effettuate a tutti gli operatori sanitari e agli studenti dei corsi di laurea e di diploma dell'area sanitaria:

Vaccinazione antiepatite B >>>>
Vaccinazione antinfluenzale >>>>
Vaccinazione antimorbillo – parotite - rosolia >>>>
Vaccinazione antivaricella >>>>
Vaccinazione antitubercolare (BCG) >>>>

Per tutte le altre vaccinazioni, normalmente non raccomandate per la generalità degli operatori, potrà essere valutata, a giudizio del medico competente, l'opportunità o la necessita di utilizzo in particolari condizioni epidemiologiche o ambientali.


Vaccinazione antiepatite B (operatori sanitari e studenti dei corsi di laurea e di diploma dell'area sanitaria).
L'epatite B rappresenta l'infezione per la quale il rischio professionale per l'operatore sanitario è massimo ed e quindi indispensabile che la vaccinazione sia effettuata da tutti, possibilmente prima di iniziare le attività a rischio (lo screening pre-vaccinale non e indispensabile). Va effettuata in 3 dosi ai mesi 0, 1 e 6.
Qualora si sia immediatamente esposti al rischio di infezione, è possibile effettuare la vaccinazione con una schedula a 4 dosi (0, 1, 2, 12 mesi) che garantisce elevate probabilità di risposta protettiva gia dopo le prime 3 dosi.
Si ricorda inoltre la necessita di verificare l'avvenuta sierocoversione ad anti-HBs un mese dopo l'esecuzione dell'ultima dose (secondo quanto disposto dal D.M. 20/11/2000, art. 4) per avere certezza dell'instaurazione della memoria immunologica.
Per gli studenti dei corsi dell'area sanitaria e per gli operatori nati dopo il 1979, per i quali si presume l'effettuazione di un ciclo vaccinale al dodicesimo anno di vita, si raccomanda l'esecuzione di un test per la verifica del livello di anti-HBs prima di iniziare le attività a rischio. Un risultato positivo testimonia la presenza della memoria immunologia e non necessita di altri interventi. Al contrario, ai soggetti negativi al test e raccomandata l'effettuazione di una sola dose di vaccino e un nuovo controllo anticorpale a distanza di un mese. La positività di anti-HBs indica la presenza di memoria immunologica, la sua persistente negatività indica la necessita di completare il ciclo vaccinale con ulteriori due dosi, seguite da un nuovo controllo sierologico a distanza di un mese.
Negli operatori non rispondenti ad un ciclo vaccinale e possibile somministrare fino a 3 ulteriori dosi (secondo un nuovo ciclo 0, 1, 6 mesi) per tentare di conferire protezione.

Vaccinazione antinfluenzale (operatori sanitari e studenti dei corsi di laurea e di diploma dell'area sanitaria).
Questa vaccinazione ha il duplice scopo di proteggere i pazienti, con cui l'operatore può venire a contatto e ai quali può trasmettere l'infezione, e di evitare l'interruzione di servizi essenziali di assistenza in caso di epidemia influenzale.
Per tale ragione e necessario che ogni azienda sanitaria promuova attivamente tutte le iniziative ritenute idonee ad incrementare l'adesione alla vaccinazione da parte dei propri operatori e degli studenti dei corsi (ad esempio disponibilità di un servizio di vaccinazione itinerante che proponga la vaccinazione nei vari reparti) durante ciascuna campagna vaccinale nella stagione autunnale.

Vaccinazione antimorbillo – parotite – rosolia (operatori sanitari e studenti dei corsi di laurea e di diploma dell'area sanitaria).
L'età di incidenza di queste infezioni e progressivamente aumentata negli ultimi anni, tanto che sono sempre più frequenti descrizioni di epidemie nosocomiali dovute a tali agenti infettivi. La vaccinazione degli operatori sanitari suscettibili con vaccino MPR e indispensabile sia per evitare danni all'operatore stesso (basti ricordare la pericolosità del morbillo nell'adulto e della rosolia per le donne in età fertile), sia per evitare la possibilità di trasmettere gli agenti patogeni ai pazienti e di sostenere pertanto epidemie nosocomiali.
I soggetti che siano anamnesticamente negativi per una delle malattie prevenibili mediante MPR e che non siano stati vaccinati, vanno sottoposti a due dosi di vaccino alla distanza di almeno un mese l'una dall'altra.
Si ricorda che, mentre per il morbillo e la parotite il ricordo di aver avuto la malattia e altamente predittivo, per la rosolia e necessario avere documentazione sierologica di immunita.
Se il soggetto non avesse contratto nemmeno la varicella e non fosse stato vaccinato in precedenza con due dosi di vaccino monovalente antivaricella, e consigliato l'utilizzo del vaccino MPRV.

Vaccinazione antivaricella (operatori sanitari e studenti dei corsi di laurea e di diploma dell'area sanitaria).
La presenza di fasce di suscettibilità alla varicella tra gli adulti (età alla quale l'infezione può assumere caratteri di maggiore serietà) e la descrizione di diverse epidemie nosocomiali rende necessario proporre attivamente questa vaccinazione a tutti gli operatori sanitari suscettibili (anche in questo caso ci si può affidare al ricordo di aver gia avuto la malattia in passato). La vaccinazione va effettuata in due dosi distanziate di almeno 4 settimane.
Nel caso il soggetto sia anamnesticamente negativo anche per una o più delle tre infezioni (morbillo, parotite, rosolia) ) vaccinare con MPRV.

Vaccinazione antitubercolare (BCG) (operatori sanitari e studenti dei corsi di laurea e di diploma dell'area sanitaria).
Il DPR 465/2001 ha drasticamente limitato le indicazioni di uso di questa vaccinazione ai soli operatori sanitari ad alto rischio di esposizione a ceppi di bacilli tubercolari multi-farmaco-resistenti oppure che operino in ambienti ad alto rischio e non possano, in caso di cuticonversione, essere sottoposti a terapia preventiva, perché presentano controindicazioni cliniche all'uso di farmaci specifici.
 

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