Rete geodetica toscana

Rete geodetica toscana

La Regione Toscana, nell'ambito delle attività volte alla riduzione del Rischio Sismico, ha ritenuto necessario istituire alcune reti di monitoraggio multidisciplinare, tra cui una Rete Geodetica, composta da 8 stazioni GPS permanenti (Global Positioning System). Le attività di monitoraggio comprendono, inoltre, una rete geochimica ed una rete accelerometrica.
La rete geodetica è gestita dal Dipartimento di Scienze Fisiche della Terra e dell'Ambiente dell'Università di Siena nell'ambito di una specifica convenzione stipulata con la Regione Toscana.
Le informazioni derivanti dal monitoraggio geodetico, opportunamente analizzate assieme alle informazioni di natura geofisica e geologica, permettono di migliorare la conoscenza della pericolosità sismica in Toscana. Inoltre, in caso di forti terremoti, tale strumentazione consentirà una preziosa ricostruzione dei movimenti e delle deformazioni associate alle scosse avvenute, favorendo un significativo avanzamento delle conoscenze dei processi tettonici responsabili dell'attività sismica in Toscana.
Le stazioni della rete geodetica sono localizzate a cavallo delle principali fosse tettoniche dell'Appennino settentrionale: le valli della Lunigiana (stazioni di Zeri, Bagnone) e Garfagnana (Careggine e San Romano in Garfagnana), i bacini di Pistoia, Firenze e del Mugello (Sambuca Pistoiese e San Casciano in Val di Pesa) e la Valtiberina (stazioni di Reggello e Badia Tedalda). La localizzazione delle stazioni che formano la rete nel territorio toscano è visualizzabile in mappa e relativo elenco.
A questa rete bisogna aggiungere la stazione di Patigno (ubicata con apposita Convenzione tra Regione Toscana e Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Siena per lo studio dell'evoluzione di un importante fenomeno gravitativo) e la stazione di Siena, gestita da un altro ente. L'ubicazione delle stazioni è stata scelta in modo da permettere il monitoraggio delle deformazioni nelle zone della Toscana dove sono avvenuti i terremoti più intensi.
Ogni stazione (Fig.1) è costituita da un ricevitore GPS con relativa antenna ed un trasmettitore dei dati registrati verso un centro di raccolta. Lo schema di ogni stazione permanente è riportato in Fig.2.
Ciascun ricevitore (Fig.3) consente di captare i segnali trasmessi da una rete di satelliti in orbita attorno alla Terra, la cui analisi combinata permette di determinare la posizione esatta di ciascuna stazione, con precisione dell'ordine di qualche millimetro.
Queste misurazioni vengono effettuate giornalmente ed analizzate in connessione con le altre informazioni fornite dalle altre stazioni geodetiche permanenti attualmente operanti nel territorio italiano.
Infatti, la strumentazione di cui si compongono le stazioni della rete geodetica è stata allestita in maniera tale da integrarsi con le altre reti operanti nel territorio nazionale, in maniera da consentire il totale interscambio di informazioni, fornendo, quindi, un quadro continuo delle deformazioni in atto nel territorio preso in esame.

Le attività ed i risultati finora ottenuti sono riportati nella relazione tecnica conclusiva dell'Accordo di Collaborazione Scientifica tra Regione Toscana e Dipartimento di Scienze Fisiche della Terra e dell'Ambiente dell'Università di Siena.

 

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