Elenco dei criminali nazistifascisti in Italia
(digitalizzazione del documento a cura del gruppo di lavoro
diretto dal prof. Paolo Pezzino dell'Università di Pisa,
Dipartimento di Storia Moderna e Contemporanea)
Nota introduttiva
Quando nel maggio del 1994, nella sede della Procura generale militare, in via degli Acquasparta, in Roma, in una stanza defilata, protetta da un cancello chiuso a chiave, fu scoperto l'Armadio della Vergogna, nei pressi fu rinvenuto anche un grande registro. Alto 42 centimetri, largo 30, conteneva (contiene) l'elenco scrupoloso di tutti i fascicoli dei crimini commessi dai nazifascisti in Italia durante l'occupazione. Erano stati letteralmente sepolti in quell'armadio per quasi cinquant'anni, presumibilmente a seguito di una decisione presa nella seconda metà del 1947 dal primo governo di centro destra presieduto da Alcide De Gasperi. Il registro, fatto di fogli fincati, sembra che sia stato predisposto all'uopo. Nella prima colonna è segnato il numero d'ordine; nella seconda le generalità, il domicilio e il grado degli imputati; nella terza il titolo del reato secondo il codice militare (omicidi, efferratezze, stragi, eccidi di prigionieri di guerra, come accadde a Cefalonia e altrove); nella quarta la parte lesa, cioè le vittime; nella quinta l'ente denunciante, nella sesta e nella settima, le più desolatamente vuote, il tribunale al quale dovevano essere trasmessi gli atti per l'istruttoria, gli estremi della denuncia e la data della eventuale restituzione. L'ultima colonna, infine, è per le note: lì sono stati segnati gli estremi dell'invio dei fascicoli, quando l'Armadio fu ritrovato, alle procure militari di competenza, un'operazione che fu compiuta dalla fine del 1994 a metà circa del 1996. Al numero uno è annotata la strage delle Fosse Ardeatine con i nomi dei responsabili (nell'Armadio erano nascosti anche alcuni documenti su quest'eccidio, idem per Marzabotto, i due unici crimini che arrivarono al dibattimento): Dollman, Kappler, Priebke (il nome è storpiato: è scritto Priek), Pastori, capitano delle SS italiane... Al numero 2273 sono annotati gli arresti e le fucilazioni eseguiti o fatti eseguire da due tenenti della legione "Muti", certi Galli e Capa o Capra. L'ultima voce riguarda tale Hagermann Joachim, capofabbrica della Junkers, accusato di maltrattamenti. Ben 695 di questi atroci reati, a danno di civili inermi - non di partigiani - e di militari che non si erano immediatamente arresi, erano-sono già corredati di tutti gli estremi per l'identificazione dei colpevoli. Ma anche degli altri misfatti, a ridosso degli eventi, sarebbe stato assai facile arrivare all'individuazione dei responsabili. Dal 1996 ad oggi, sulla base delle inchieste che erano state illegalmente "archiviate", sono stati celebrati tre processi. A nome del "Comitato per la verità e la giustizia sulle stragi nazifasciste" costituito a Stazzema il 28 settembre del 2000, il registro è stato consegnato al Capo dello Stato, al Quirinale, il 23 febbraio 2001.
Franco Giustolisi - L'Espresso
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Registro dei criminali nazifascisti in Italia
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