Povertà in Toscana nel 2019: costante a 5,8 per cento come nel 2018

L'indicatore del numero di famiglie con spesa media mensile per consumi pari o al di sotto della soglia di povertà relativa, rimane costante in Toscana nel 2019 rispetto al 2018

Nella nostra regione l'incidenza di povertà relativa delle famiglie, ossia l'indicatore del numero di famiglie con spesa media mensile per consumi pari o al di sotto della soglia di povertà relativa, rimane costante in Toscana nel 2019 rispetto al 2018 (5,8%), mentre in italia si registra una leggera diminuzione (da 11,8% a 11,4%): la Toscana risulta comunque fra le regioni con una riduzione dell'indice di povertà relativa tra il primo (2002-2004) e l'ultimo triennio (2017-2019) del periodo 2002-2019 di stime dell'incidenza di povertà relativa (vedi grafico). Viene considerato il triennio per limitare nel calcolo delle variazioni l'effetto delle oscillazioni campionarie annuali.

A dirlo sono i dati divulgati dal settore "Sistemi informativi di supporto alle decisioni ed alle funzioni in materia ambientale. Ufficio regionale di Statistica" della Regione Toscana nelle statistiche flash "La povertà in Toscana: l'incidenza della povertà relativa delle famiglie nel 2019" che aggiorna le serie storiche regionali dell'indice di povertà relativa, con i relativi confronti interregionali e su scala nazionale, agli ultimi dati diffusi il giugno 2020 da Istat nel comunicato stampa "Le statistiche dell'Istat sulla povertà - anno 2019".
La Regione Toscana aggiorna le serie storiche con gli ultimi dati Istat per evidenziare l'andamento della povertà relativa in Toscana negli ultimi anni e confrontarlo con quello nelle altre regioni e nell'intero Paese.

Per conoscere i dettagli:

Variazione dell'indice di povertà relativa nelle regioni italiane e in Italia dal triennio 2002-2004 al triennio 2017-2019. Fonte: Elaborazione a cura del Settore Sistemi informativi di supporto alle decisioni ed alle funzioni in materia ambientale. Ufficio Regionale di Statistica su dati Istat – Indagine sulle spese per consumi delle famiglie.
Confronto delle medie dell'indice di povertà tra il primo (2002-2004) e l'ultimo triennio del periodo 2002-2019 (2017-2019) delle regioni italiane per limitare l'effetto delle oscillazioni campionarie nel calcolo delle variazioni: nel confronto sono ordinati partendo dall'alto con i territori con valore medio maggiormente peggiorato tra i due trienni fino ad arrivare in basso con i territori in cui si registra il maggior miglioramento. Nel grafico a barre orizzontali risultano in peggioramento in ordine decrescente dall'alto Calabria e Sardegna tra i 5 e i 10 punti percentuali, Umbria, Veneto, Sicilia,  Lombardia, Puglia, Lazio, Italia, Emilia-Romagna e Campania tra 0 e i 5 punti percentuali: in miglioramento nella parte inferiore del grafico con valori crescenti Piemonte, Liguria, Marche, Valle d'Aosta, Toscana, Trentino Alto Adige, Abruzzo, Molise tra 0 e i 5 punti percentuali, concludendo in basso con le regioni con il più alto miglioramento come Friuli-Venezia Giulia e Basilicata che registrano un variazione tra i 5 e i 10 punti percentuali di diminuzione dell'indice di povertà.

 

Nota di lettura: per confrontare le medie dell'indice di povertà è stato considerato il primo e l'ultimo triennio del periodo 2002-2019 per limitare l'effetto delle oscillazioni campionarie nel calcolo delle variazioni confrontando così la media dell'indice del triennio 2002-2004 e quella del triennio 2017-2019.

Avvertenze
I dati analizzati e presentati sono aggiornati al momento della stesura del rapporto, ma i valori contenuti possono essere soggetti ad aggiornamenti successivi da parte di Istat.

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Aggiornato al:
23.06.2020
Article ID:
25220507