Piano integrato della cultura 2008-2010

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Oltre 20 mila beni culturali, più di 500 musei che ogni anno accolgono qualcosa come 15 milioni di visitatori, circa mille biblioteche (quasi tre ogni diecimila abitanti, contro le due della media nazionale), circa 250 teatri attivi, un grande numero di festival, 48 istituzioni culturali di rilevanza nazionale o regionale, un’autentica miriade di associazioni e gruppi. Questa è Toscana della cultura. Ma è fin troppo facile aggiungere che, in una terra davvero unica al mondo per il prestigio della sua storia, la cultura è un “valore condiviso” da parte della popolazione: i toscani sono facilitati a percepire la cultura come un fattore naturalmente decisivo per lo sviluppo economico e per il benessere della loro terra.

Il Piano integrato della Cultura (PIC) 2008-2010 è lo strumento – ai sensi della LR 27/2006 – per programmare gli interventi in materia di beni culturali e paesaggistici, attività culturali e spettacolo. Una delle sue caratteristiche può essere tracciata con il concetto di “coordinamento”.A partire dagli anni Novanta, anche in seguito a una efficace utilizzazione di finanziamenti statali e comunitari, la Toscana ha conosciuto un consistente aumento di musei, biblioteche, teatri, strutture e spazi culturali: il problema odierno sta tutto in una sempre migliore valorizzazione di questo enorme patrimonio e tale obiettivo – si legge nell’introduzione del PIC – può essere perseguito solo a condizione di un migliore coordinamento fra le diverse programmazioni territoriali (regionale, provinciale, comunale).6 gli obiettivi generali del PIC che accompagnerà le politiche regionali di settore fino al 2010.
Si cerca, innanzitutto, di incrementare i livelli di fruizione da parte di tutti i cittadini per contrastare i fenomeni di esclusione in determinate fasce di popolazione nonché il parallelo rischio che la fruizione delle produzioni culturali rimanga limitata a ristretti elites.

Il secondo obiettivo punta a migliorare il radicamento dell’offerta culturale nelle comunità locali (questa è considerata una condizione importante anche per governare i flussi turistici evitando gli aspetti negativi, sul territorio, derivanti da un consumo turistico di massa).
Terzo obiettivo riguarda la qualificazione dei servizi diffusi sul territorio regionale: in concreto si tratta di sostenere gli sforzi della cosiddetta “Toscana minore” per un riequilibrio effettivo anche sotto il profilo della cultura.
Come quarto obiettivo, il PIC si sofferma sulla necessità di un forte raccordo fra intervento dello Stato, della Regione e degli enti locali con grande attenzione anche per la dimensione europea: conservare le risorse culturali solo come mera preservazione dai danni del tempo non è però sufficiente.

La volontà è invece quella di guardare alla conservazione come a un momento del più ampio contesto delle politiche di sviluppo culturale. Ci si lega quindi – con il richiamo all’innovazione – al quinto obiettivo (“Innovazione gestionale e di prodotto nel settore della cultura”) nella consapevolezza che l’innovazione presuppone anche nuove capacità e nuove figure professionali. Ed è qui che entra il sesto e ultimo obiettivo del PIC: ampliare il ruolo delle tecnologie digitali nella cultura, ben sapendo come già adesso il “digitale” abbia radicalmente trasformato antiche istituzioni nella capacità di una maggiore e migliore fruizione.

Il Piano Integrato della Cultura viene attuato attraverso vari progetti sia in ambito regionale che locale: in base a quanto indicato nella legge di riferimento, sono previste fasi di concertazione e di programmazione con tutti i soggetti, istituzionali e privati, che operano nell’ambito della cultura. 9 i PIR (Progetti di Iniziativa regionali) interamente affidati alla Regione (La toscana di Galileo, valorizzazione del paesaggio, il riassetto del sistema teatrale, il sostegno alla produzione artistica degli enti di rilevanza regionale e nazionale, la produzione di spettacoli, il “Teatro in carcere” e il “Teatro sociale”, il rapporto fra spettacolo e giovani generazioni, il sostegno a bande, cori e scuole di musica. 6 i PIR per la cui gestione è prevista una collaborazione fra Regione e soggetti locali (riguardano i festival, i piccoli teatri, l’arte contemporanea, biblioteche e archivi, musei e investimenti in cultura).Per quanto riguarda il riferimento finanziario per il periodo considerato dal PIC (il triennio 2008-2010) il complesso di risorse (regionali, comunitarie e statali, provenienti da soggetti privati), viene stimato attorno ai 105 milioni di euro.

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Aggiornato al:
31.08.2012
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46558