INDAGINE CONOSCITIVA
Giovedì 18 gennaio 2001. - Presidenza del Presidente Anna FINOCCHIARO FIDELBO.
La seduta comincia alle 10.15.
Indagine conoscitiva sul rinvenimento di fascicoli relativi a crimini nazi-fascisti.
(Deliberazione).
Anna FINOCCHIARO FIDELBO, presidente, sulla base di quanto convenuto in seno all'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ed essendo stata acquisita l'intesa con il Presidente della Camera, propone lo svolgimento di un'indagine conoscitiva in tema di rinvenimento di fascicoli relativi a crimini nazi-fascisti con il seguente programma e le seguenti modalità di svolgimento:
PROGRAMMA DELL'INDAGINE CONOSCITIVA SUL RINVENIMENTO DI FASCICOLI RELATIVI A CRIMINI NAZI-FASCISTI.
Nel maggio 1994, nel corso delle indagini per il processo Priebke, sono stati rinvenuti 695 incartamenti, riguardanti un totale di 15.000 vittime di crimini nazi-fascisti, ai quali in oltre cinquanta anni non è stato mai dato alcun seguito.
Si tratta di rapporti redatti dall'Arma dei Carabinieri, acquisiti dalla Procura Generale Militare della Repubblica nel 1946 e da questa archiviati nel corso degli anni successivi. L'esigenza di procedere ad una indagine conoscitiva nasce dalla constatazione di come siano stati archiviati. Sono stati ritrovati infatti a Palazzo Cesi, sede della Procura generale militare, non nell'archivio degli atti dei Tribunali di guerra soppressi e del Tribunale speciale per la difesa dello Stato, ma in uno stanzino al primo piano chiuso da un cancello di ferro, in un armadio con le porte sigillate e rivolto verso la parete.
La circostanza che tali documenti sembrerebbero essere stati occultati, piuttosto che archiviati, ha indotto il Consiglio della magistratura militare nel 1996 ad istituire una Commissione d'indagine. Considerato che tale indagine non ha portato ad alcun risultato concreto, nonostante i gravi dubbi, che essa suscita, sembra opportuno procedere ad un indagine conoscitiva, che chiarisca i termini complessivi della vicenda, la quale oramai assume una valenza più politica che giuridica. L'indagine potrà verificare non tanto se dalla lettura di quei fascicoli possano emergere nomi e responsabilità dei crimini, ma soprattutto quali siano stati - se vi sono stati - i condizionamenti subiti dalla magistratura militare e se sarebbe stato quindi possibile, a tempo debito, perseguire i colpevoli. Oggi con cinquant'anni di ritardo è difficile o impossibile, poiché molti di essi sono deceduti, e così pure molti dei testimoni, individuare le responsabilità penali dei militari che hanno compiuto i crimini in questione. E' possibile invece capire se le diverse Procure militari dei luoghi dove si svolsero i fatti abbiano disposto delle archiviazioni ingiustificate di molti di questi reati scoperti.
In ragione di tali considerazioni, appare necessaria e urgente una valutazione parlamentare, attraverso lo strumento dell'indagine conoscitiva, con la finalità di individuare se vi sia stato un occultamento durato cinquant'anni, per poi valutare l'opportunità di promuovere l'istituzione di una Commissione di inchiesta, che verifichi gli ambiti delle eventuali responsabilità storiche, politiche e giuridiche.
A tal fine, si ritiene necessario avviare tempestivamente un'indagine conoscitiva, prevedendo l'audizione del presidente del consiglio della magistratura militare e del procuratore generale militare presso la Corte di cassazione
Al termine delle richiamate audizioni potrà essere definito un documento conclusivo dell'indagine utile per le ulteriori iniziative da adottare in materia.
Ricorda che il termine per la conclusione dell'indagine è fissato al 31 gennaio 2001.
Mario GAZZILLI (FI) dichiara, a nome del suo gruppo, il voto contrario sulla deliberazione di una indagine conoscitiva, che in realtà non è altro che una Commissione di inchiesta camuffata. Le ragioni del voto contrario attengono sia alla inopportunità di avviare un'indagine conoscitiva a fine legislatura, non essendoci i tempi tecnici per un adeguato approfondimento della questione, sia alla limitatezza dell'oggetto della stessa indagine, che andrebbe estesa anche all'accertamento di ulteriori ed analoghi fatti criminosi avvenuti alla fine della seconda guerra mondiale senza alcuna distinzione circa gli autori e le vittime.
Giovanni MELONI (comunista) ritiene opportuno convocare, in sede di audizione, oltre ai soggetti previsti nel programma dell'indagine, anche il procuratore militare di Verona, il quale ha svolto la relazione dell'indagine effettuata dalle autorità militari in merito alla questione oggetto della presente indagine conoscitiva.
La Commissione delibera, lo svolgimento dell'indagine conoscitiva nei termini indicati dal presidente.
La seduta termina alle 10.25.