Comune di Marradi (Fi)

 Località della strage Crespino Del Lamone data 17 - 18 luglio 1944



Elenco delle vittime

44 vittime: il bilancio complessivo ci è consegnato dalla documentata ricostruzione di Frontali. Ma, allo stato attuale delle ricerche, disponiamo soltanto di 35 nomi (2 donne e 33 uomini), privi, per di più, di indicazioni anagrafiche

ANFORTI TEODORO
BARLOTTI GIUSEPPE
BELLINI LUIGI
BELLINI VITTORIO
BELTRAMI ALFREDO
BELTRAMI CECILIA
BELTRAMI LORENA
BOSI SANTE
BOTTI BRUNO
BOTTI FRANCESCO
CAROLI PIERINO
CAROLI VINCENZO
CHIARINI DANTE
FERRINI GIUSEPPE
FERRINI LORENZO
MALEVOLTI GIOVANNI
NATI GIUSEPPE
NATI GUGLIELMO
PIERI ANGELO
PIERI ATTILIO
PIERI LORENZO fu Luigi
PIERI LORENZO fu Pietro
QUADALTI CARLO
RASPANTI ARTURO
RIGHINI ALFREDO
ROSSELLI ADOLFO
ROSSI DIONISIO
SANTONI BRUNO
SARTONI GIULIO
SCARPELLI OTTAVIO
TAGLIAFERRI PIETRO
TRIOSCHI Don. FORTUNATO, Parroco di Crespino
TRONCONI ABRAMO
VINCI LUIGI
VISANI GALABRO

Descrizione

La Wehrmacht aveva stabilito il proprio comando a Crespino, nella villa di Carlo Mazza, grosso proprietario terriero della zona. I partigiani della 36ma Brigata preferivano stare in alto fra il Calzolano, Ronchi di Berna e Monte Romano, mentre una piccola banda, costituita da sbandati e giovani del luogo renitenti alla leva, continuava ad appoggiarsi al paese e al podere dei Mengacci. Verso la fine di aprile, alcuni di questi partigiani uccidono due tedeschi in località Casaglia. Sembra che una delle vittime fosse il comandante di un gruppo appartenente alla Marina tedesca, acquartierato a Villa Ersilia a Marradi. L'episodio, tuttavia, rimane impunito per l'intercessione di una nobildonna tedesca sfollata a Ronta che ha il merito di convincere gli occupanti a stipulare con il paese una sorta di patto di tregua. L'accordo viene tuttavia violato dai partigiani del posto che ai primi di luglio, presso il ponte di Spedina, catturano altri due soldati, scaraventandone uno da un burrone e lasciandosi scappare il secondo che, raggiunti i suoi commilitoni, dà l'allarme. Successivamente, la mattina del 17 luglio, la stessa banda, appostata su una collinetta, attacca una pattuglia tedesca uccidendo uno dei loro soldati e scaglia una bomba a mano contro l'autoambulanza sopraggiunta dal vicino ospedale militare di Villa Fantino.
Il 17 luglio, dopo appena un'ora dall'agguato, una seconda pattuglia tedesca rinforzata da squadre provenienti da Marradi, arriva sul posto, interroga due contadini intenti alla mietitura: mentre uno afferma di avere visto i partigiani imboscarsi e fuggire dopo l'attentato, l'altro tace e viene ucciso come complice. La rappresaglia comincia poi dal podere Prato con lo sterminio dell'intera famiglia Beltrami, cui appartiene uno dei partigiani responsabili dell'attacco, e di un contadino: gettati nel fienile, sono arsi vivi nel rogo appiccato. I tedeschi rastrellano nelle campagne gli uomini, li raccolgono presso Villa Mazza, sede del comando, poi li trasportano sulle rive del Lamone e qui li fucilano. Soltanto uno dei prigionieri, Giuseppe Mariano Maretti, sopravvive all'esecuzione, morendo poi nel 1948 in seguito alle ferite riportate quel giorno.
Convocato il parroco, Don Fortunato Trioschi, e altri due contadini sul luogo dell'eccidio, i tedeschi li costringono a scavare una fossa e li fucilano sul posto. Gli uomini fucilati sulle rive del Lamone sono in tutto 28.
Il 18 luglio l'operazione prosegue nella frazione di Fantino con l'invasione di casa Caroli, in località "Mengacci": i 4 uomini sono trattenuti nell'edificio, mentre le donne e i bambini sono portati, attraverso il castagneto, in una grotta naturale e lì sorvegliati con una mitragliatrice. Donne e bambini sono poi rilasciati; tornati verso il podere in fiamme, possono soltanto prendere atto della morte dei loro cari: due freddati alla nuca e due legati ai materassi e asfissiati. Un altro reparto, frattanto, si impegna nella ricerca e nell'assassinio dei contadini rimasti nella zona, eliminandone 2 a Castellara, 2 a Castellina e 3 al Cerreto. Continua poi ad uccidere nelle località di Lozzole e di Campergozzole.
La strage si conclude la sera del 18 luglio, con un bilancio di 44 vittime: 28 a Crespino, 13 tra Fantino e Lozzole, 3 lungo le strade.
Responsabili

Tedeschi
Anche se la documentazione tedesca non fa espressamente riferimento alla strage, sembra di poter ricostruire la presenza sul territorio di unità di polizia tedesca o miste italo - tedesche, come il III Polizei Freiwilligen Bataillon Italien, il cui trasferimento presso l'Appennino emiliano è dato certo.

Bibliografia

46. Comitato femminile antifascista per il 30° della Resistenza e della Liberazione in Toscana, Donne e Resistenza in Toscana, Tip. Giuntina, Firenze 1978, vi+323 pp.
308. Comune di Marradi
(a cura di), Marradi nella Resistenza: testimonianze e sacrifici, Comune di Marradi, Marradi 1984, 62 pp.
347. Malavolti don Bruno, Estate di fuoco. Memorie e Testimonianze sull'Eccidio di Crespino del Lamone, 1944-1994, [?] 1994.
362. Raccontiamo la guerra, le memorie della popolazione civile sul passaggio del fronte del Mugello
, Università dell'età libera, Firenze 1997, 125 pp. Generale

Località della strage Marradi data 22 - 23 luglio 1944


Elenco delle vittime

7 vittime: 6 ignoti e un uomo privo di indicazione anagrafica

Milanesi Carlo

6 ignoti



Descrizione

Le vittime sono uccise in più tempi presso il cimitero urbano. La memorialistica ricorda una pattuglia mista di tedeschi e fascisti che trasporta e uccide presso le mura del cimitero prima un ragazzo poi un altro, infine un gruppo di 5 giovani, finiti con un colpo alla nuca. Sembra che questi ultimi avessero disertato dai ruoli della Todt; sorpresi il 20 giugno 1944, sarebbero stati trattenuti due giorni presso Villa del Poggio e quindi fucilati presso il locale cimitero il 22, “senza alcun processo e conforti religiosi” in base alla relazione del CLN di Marradi.
Responsabili

Tedeschi
Dalla documentazione tedesca, risulta allocato a Marradi il III Polizei Freiwilligen Bataillon Italianen

Bibliografia

2. Battaglia Roberto, Storia della Resistenza, Einaudi, Torino 1953, 624 pp.
3. Bocca Giorgio, Storia dell'Italia partigiana. Settembre 1943 - maggio 1945, Laterza, Bari 1966, 675 pp.
57. Istituto ricerche e divulgazioni storiche (a cura di), Resistenza. "Pagine di Gloria", De Nicola-Lombardozzi Editori, Roma 1976, 312 pp.
268. Comitato di vigilanza della Biblioteca comunale "Renato Fucini" di Empoli
, Resistenza e nuove generazioni, 25 aprile 1962. xvii anniversario della Liberazione, Poligrafico Toscano, Empoli 1962, 74 pp.
308. Comune di Marradi
(a cura di), Marradi nella Resistenza: testimonianze e sacrifici, Comune di Marradi, Marradi 1984, 62 pp.

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Aggiornato al:
19.02.2009
Article ID:
580861