Elenco delle vittime
29 vittime: 29 uomini, 17 adulti e 12 anzianiBagnoli Luigi, 61 anni
Bargigli Mario, 22 anni
Bartolini Guido, 28 anni
Bitossi Arduino, 60 anni
Boldrini Orlando, 64 anni
Capecchi Pietro, 50 anni
Cerbioni Bruno, 18 anni
Cerbioni Francesco, 66 anni
Cerbioni Giulio, 28 anni
Chelini Gaspero, 46 anni
Chelini Gino, 52 anni
Ciampi Giuseppe, 55 anni
Ciampi Pietro, 48 anni
Ciampi Virgilio, 51 anni
Cianti Giulio, 55 anni
Gimignani Pasquale, 55 anni
Gori Corrado, 64 anni
Martini Giulio, 66 anni
Martini Pietro, 59 anni
Morelli Gino, 56 anni
Nucci Palmiro, 56 anni
Padovani Gaspero, 78 anni
Parri Alfredo, 34 anni
Parrini Antonio, 56 anni
Peruzzi Carlo, 62 anni
Piccini Gino, 48 anni
Pucci Alfredo, 51 anni
Taddei Gino, 38 anni
Vizzone Domenico, 45 anni
Descrizione
Tipologia della strageTip. 1: rappresaglia
Il 23 luglio una camionetta tedesca si ferma presso una piccola capanna, in località Pratovecchio, probabilmente con l'intenzione di domandare informazioni per raggiungere il comando, stabilito in località Terrafino. Per caso i tedeschi incrociano un gruppo di partigiani intenti a fare la prova delle armi sul retro della casa: lo scontro a fuoco che ne nasce lascia sul terreno sei o sette militari morti. E, almeno secondo la memoria locale, un ferito che riesce a scappare e a dare l'allarme al comando. Nonostante in quelle ore circoli la voce che i tedeschi, grazie a documentazione rintracciata nella casa dello scontro, abbiano individuato i colpevoli, la rappresaglia si avvia come un meccanismo ad orologeria. Reparti tedeschi rastrellano le zone di Terrafino e Brotalupi nelle vicinanze di Partovecchio, arrestando 40 uomini e incendiando i casolari incontrati nella marcia. Li trasportano sul luogo dello scontro ma ne vengono cacciati dai proiettili di un bombardiere alleato, che consente la fuga ad alcuni di loro. Portati infine nel centro della città, stipati in una piccola stanzina sotto il loggiato, sono fucilati a gruppi di tre: tutti tranne uno, Arturo Passerotti, che riesce a scappare prima di essere condotto al muro.
Si tratta, secondo i testimoni interpellati, dell'ultima "comparsa" dei tedeschi a Empoli, coronata dall'esplosione, nello stesso giorno, dei campanili della città. Anche se gli Alleati arrivarono soltanto un mese dopo, Empoli fu in quel periodo zona del passaggio del fronte e dunque terra di nessuno. Responsabili
Tedeschi
I sette militari uccisi nello scontro di Pratovecchio il 23 luglio risultano appartenerealla seconda compagnia del Grenadier Regiment 29. Con molta probabilità gli esecutori sono gli stessi, appartenenti all'unità della 3 Panzergrenadier Division, formazione ordinaria della Wermacht, coinvolta spesso, durante la sua permanenza in Italia tra l'estate 1943 e l'estate 1944, in azioni di rastrellamento e rappresaglia nonché in atti di violenza nei confronti della popolazione civile.
Bibliografia
268. Comitato di vigilanza della Biblioteca comunale "Renato Fucini" di Empoli, Resistenza e nuove generazioni, 25 aprile 1962. xvii anniversario della Liberazione, Poligrafico Toscano, Empoli 1962, 74 pp.275. Guerrini Libertario, Il movimento operaio nell'empolese: 1861-1946, Editori Riuniti, Roma 1970, 560 pp.
293. Morelli Agostino (a cura di), Empoli negli ultimi cento anni. Notizie. Figure. Personaggi. Antologia di testi letterari e di varia documentazione, La Toscografica, Empoli 1977, 232 pp.
356. Niccolai Pier Luigi, Terreni Stefania, Era la Resistenza. Il contributo di Empoli alla lotta contro il fascismo e per la liberazione, Giampiero Pagnini editore, Firenze 1995, 191 pp.