Elenco delle vittime
Barzi Giuseppe, 29Barzi Graziano, 35
Ciani Silvio, 19
Faleri Renato, 16
Lorenzoni Alfredo, 18
Lorenzoni Pasquale, 33
Mercanti Sergio, 17
Gregoriani Domenico, 36
Descrizione
I fatti avvengono nell'esatto momento del passaggio del fronte. Nella zona, che similmente a Castelnuovo Berardenga segna il confine tra i territori di operazione della X e della XIV Armata tedesche, operano sia la divisione "Hermann Göring" (HG) che la 356a divisione di fanteria.Gli Alleati liberano il comune di Cetona il 20 giugno: nei due giorni precedenti lo scontro è durissimo nella zona del Monte Cetona e nei dintorni del paese di Radicofani, dove i tedeschi tentano una controffensiva: si tratta dello scontro noto appunto come "battaglia di Radicofani".
I partigiani vi partecipano alla "battaglia di Radicofani", nella zona di Cetona è molto attiva la banda "Monte Soratte e Cetona - Gruppo Simar" (dal nome del comandante, il colonnello Silvio Marenco).
La mattina del 19 giugno alcuni uomini del gruppo Simar si scontrano con una pattuglia tedesca e fanno un prigioniero. Per rappresaglia, una pattuglia tedesca rastrella un gruppo di coloni rifugiati nei poderi dei dintorni e li fucila nei pressi del podere Formica, in loc. Vecciarella. Sul luogo del massacro, le vittime sono invitate ad andarsene correndo, e vengono poi falciate a colpi di mitra durante la fuga, in una sorta di macabro tiro al bersaglio.
I corpi non vengono sepolti: nel pomeriggio i partigiani della Simar sono richiamati nella zona da altri contadini, che segnalano loro l'avvenuta strage: nell'approssimarsi però ai cadaveri essi subiscono altri colpi di arma da fuoco, e sono costretti ad allontanarsi: i corpi saranno così recuperati solo il giorno successivo. Note sui responsabili:
La zona, come già detto, era teatro di operazioni sia della 356 Divisione di Fanteria (dipendente dal Comando della XIV Armata di Lememlsen e Von Senger) che della HG che apparteneva al X Corpo d'Armata di Von Vietinghoff. Probabilmente, però, sono proprio gli uomini della Hg a rendersi protagonisti del massacro.