Comune di Casola in Lunigiana (Ms)

Comune di Casola in Lunigiana (Ms)

 Località della strage Casola in Lunigiana data 23 novembre 1944



Elenco delle vittime

13 vittime: 13 uomini (2 bambini, 6 adulti, 3 anziani, 2 senza indicazione anagrafica)

Baccelli Domenico, 56 anni
Baccelli Gino, 16 anni
Benetti Pasquale, s.i.a.
Bertolucci domenico, 66 anni
Cecconi Ernesto, 65 anni
Ceci Ermete, s.i.a.
Lucchini Ernesto, 23 anni
Malaspina Paolo, 17 anni
Malaspina Pietro, 43 anni
Malaspina Uriele, s.i.a.
Salvatori Battista, 29 anni
Serafini Agata, 49 anni
Tifoldi Narciso, 15 anni
Viaggi Sisto, 20 anni

Descrizione

Regnano è nell'autunno 1944 la sede del comando della III Brigata La Spezia, comandata da Marini "Diavolo Nero", con Fausto Bocchi "Gianni" come commissario e Domenico Azzari come eminenza grigia. La formazione è piuttosto attiva sulle strade di approvvigionamento per il fronte. Secondo il Liber Chronicus del parroco di Regnano, il rastrellamento entro il quale viene perpetrato l'eccidio nasce come rappresaglia ad un attacco partigiano al comando tedesco di Montefiore, che costa la vita ad un sottufficiale. Ma l'ipotesi perde consistenza per due ragioni: la disposizione del parroco ad una sistemazione a posteriori dell'accaduto ed il fatto che le uccisioni di tedeschi nella zona, in realtà, sono numerose e rimangono impunite fino a questo momento. Risulta inoltre decisivo, sempre secondo il Liber Chronicus, il ruolo di quattro russi ausiliari dell'esercito tedesco che, catturati in precedenza, aderisono alla III Brigata La Spezia per poi defilarsi ed informare i tedeschi sulla presenza del comando partigiano a Regnano.
Il 23 novembre buona parte della III Brigata è impegnata in Garfagnana, per partecipare allo sciagurato tentativo di sfondamento del fronte organizzato dal comando della Divisione Lunense, prestando così il fianco ad un attacco tedesco. Tredici civili sono arrestati e fucilati nel corso del rastrellamento, che porta inoltre alla requisizione di alcuni documenti sulla Brigata contenenti i nomi dei collaboratori del movimento partigiano. Roberto Battaglia, allora commissario della Lunense, scrive: "Mentre era ancora in corso l'azione sul fronte, già l'esercito nazifascista aveva dato segno di voler passare all'attacco dopo aver subito per circa due mesi senza reagire l'iniziativa partigiana. Il primo rastrellamento fu condotto contro la III brigata La Spezia e portò alla devastazione del paese di Regnano, alla cattura, su delazione, dei documenti di detta brigata e alla fucilazione di molti elementi civili."
L'episodio avviene a ridosso dell'operazione Catilina, massiccio rastrellamento condotto in Lunigiana, a cavallo tra spezzino e zona apuana, tra il 27 novembre e il 2 dicembre, che spazza via la Divisione Lunense, la Muccini e la maggior parte del partigianato della provincia di Massa Carrara.

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