Località della strage Partina data 13 aprile 1944
Elenco delle vittime
AGOSTINI ALFREDO, 19 anniBIAGIONI ASSUERO, 54 anni
CECCARELLI LUIGI, 25 anni
CECCONI BRUNO, 32 anni
CECCONI PIETRO, 36 anni
CERINI ANGELO, 44 anni
CHIARINI DINO, 23 anni
FEI LUIGI, 28 anni
FIORINI ANGIOLO, 20 anni
GIORGI GIORGIO, 53 anni
GORI SETTIMIO, 28 anni
LORENZONI GIOVANNI, 28 anni
PAPERINI GIUSEPPE, 58 anni
PAPERINI SANTI, 21 anni
PARRI EUGENIO, 34 anni
ROSAI VALENTINO, 45 anni
ROSAI VITTORIO, 53 anni
SANTINI FERDINANDO, s.i.a.
SOCINI IRIO, 28 anni
TINTI LUIGI, 25 anni
TOCI TIPIO, 22 anni
ZAVAGLI VITO, 23 anni Moscaio
FALSETTI ANGIOLO, 22 anni
FATUCCHI ANTONIO, 25 anni
GIANNINI ASSUERO, 44 anni
GIANNINI VITTORIO, 35 anni
GIOVANNINI AGOSTINO, 57 anni
GIOVANNINI BRUNO, 21 anni
GIOVANNINI DINO, 29 anni
PIANTINI AGOSTINO, 36 anni
Descrizione
Nella primavera del 1944 la preoccupazione per il controllo del territorio appenninico affligge i comandi tedeschi in Italia. Kesselring ordina pertanto all'Armee Abteilung Von Zangen, responsabile per il LXXV Corpo d'Armata della lotta ai partigiani nell'Italia centrale e settentrionale, un'ampia operazione di ripulitura della catena montuosa. Il rastrellamento predisposto, che dalla Benedicta in Liguria si estende, attraverso l'alto Mugello e il Casentino toscani, sino al Montefeltro marchigiano, viene affidato, per l'area toscana, alla Divisione Hermann Göring. Questa, a sua volta, assegna all'ambiziosa operazione il Reparto esplorante, la 10ma e la 17ma batteria contraerea e alcune compagnie del reggimento corazzato, coordinate dal comandante di quest'ultimo, il colonnello Von Heydebreck. Nel Casentino la lotta alle bande colpisce anche i centri di Partina e Moscaio, nel comune di Bibbiena.La mattina del 13 aprile una truppa motorizzata, accompagnata dal tenente italiano Tiloca, entra a Partina, sveglia gli abitanti e li raccoglie nella chiesa. Altri soldati tedeschi si disperdono per il paese alla ricerca dei collaboratori del movimento partigiano. Individuate con ogni probabilità grazie a delazioni fasciste, le vittime sono fucilate e bruciate nelle proprie abitazioni.
Nel frattempo un gruppo di civili arruolati dalla Todt, di passaggio a Partina, è bloccato da due soldati tedeschi. Mostrare le tessere della società tedesca non vale a nulla. Soltanto il più giovane viene risparmiato, gli altri 8 del gruppo sono fucilati sull'argine del fiume.
Altri ostaggi sono incaricati di svuotare il mulino prima che venga appiccato il fuoco all'edificio. Ma, completato il lavoro, sono accusati dall'ufficiale tedesco di aderire alla resistenza e minacciati di morte con una granata. Soltanto il capitano Tambosi, comandante della quarta compagnia del battaglione 611 per i trasporti presente sul luogo, riesce a placare l'ira dell'ufficiale e a farlo desistere dai suoi propositi punitivi. Anche gli ostaggi raccolti nella chiesa sono rilasciati quello stesso pomeriggio.
Anche a Moscaio, piccolo paese a tre miglia di distanza dall'epicentro della strage, i tedeschi sono impegnati in un rastrellamento: due degli uomini arrestati sono fucilati mentre tentano di fuggire, uno viene ucciso con un colpo di pistola da un soldato tedesco irritato dalle sue grida di disperazione e altri cinque sono giustiziati sul retro delle loro case.
Responsabili
Tedeschi
La documentazione tedesca sembra indicare con una certa precisione negli uomini del III gruppo corazzato della HG i responsabili della strage coadiuvati, per il blocco delle vie di comunicazione, dal Battaglione 611 della quarta compagnia trasporti.
Italiani
Sembra accertato dalle carte archivistiche il coinvolgimento, nel ruolo di guida, del tenente italiano Tiloca, ufficiale delle SS italiane al comando del reparto "Leonessa", specializzato in azioni di rastrellamento antipartigiano.
Località della strage Partina e Mosciano data