Annuario statistico Toscana 2009: sezione "Ict, ricerca, sviluppo e innovazione"

Annuario statistico Toscana 2009: sezione "Ict, ricerca, sviluppo e innovazione"

Questa sezione dell'annuario statistico 2009 illustra lo scenario complessivo della ricerca e dell'innovazione in Toscana, tenendo conto sia degli input innovativi, che si manifestano in primis in termini di investimenti in Ricerca e Sviluppo (R&S) da parte del settore pubblico e del settore privato, sia degli indicatori dell'output innovativo del sistema toscano (brevetti, invenzioni, modelli ornamentali, modelli di utilità e marchi), degli scambi di tecnologia con l'estero e della consistenza del settore toscano dell'Information communication technologies (Ict)

La sezione si apre con dati tratti dalle rilevazioni sulla ricerca e lo sviluppo sperimentale in Italia, condotte annualmente dall'Istat al fine di rilevare dati su imprese, istituzioni pubbliche e istituzioni private non profit che svolgono sistematicamente attività di ricerca. Per assicurare la comparabilità dei risultati a livello internazionale, tali indagini vengono condotte utilizzando le metodologie suggerite dal Manuale Ocse-Eurostat sulla rilevazione statistica delle attività di R&S (Manuale di Frascati), pubblicato nel 1964 e revisionato nel 2002.

La rilevazione sull'attività di R&S nelle imprese viene svolta sulla base di una lista di partenza comprendente, con riferimento all'anno 2007, circa 16.700 imprese tra cui la quasi totalità delle imprese italiane con almeno 500 addetti e tutte le imprese che, a prescindere dalla dimensione, siano nelle condizioni di avere potenzialmente svolto attività di R&S nel corso dell'anno di riferimento.
Ai fini della costruzione della lista di partenza vengono utilizzate sia fonti statistiche (Archivio statistico delle imprese attive - Asia), sia fonti amministrative (repertorio di imprese iscritte all'Anagrafe della ricerca presso il Ministero dell'Università e della Ricerca, imprese che hanno partecipato o partecipano a progetti di ricerca finanziati dalla Ue, imprese che hanno presentato domanda di brevetto italiano od europeo, ecc.). La rilevazione sull'attività di R&S nelle istituzioni pubbliche è svolta con una metodologia simile a quanto descritto per le imprese. Per la definizione della lista di partenza - che comprendeva, per il 2007, 813 istituzioni pubbliche - viene utilizzato l'elenco delle unità istituzionali appartenenti alla
lista S13 selezionando tutte quelle istituzioni che possono aver svolto attività di ricerca nell'anno di riferimento.

La rilevazione sull'attività di R&S nelle istituzioni private no profit è stata realizzata, per l'anno 2007, a partire da una lista di partenza di 897 istituzioni potenzialmente in grado di svolgere R&S, definita a partire dai risultati dal Censimento delle istituzioni non profit 2001, aggiornati attraverso le rilevazioni sulla R&S nelle istituzioni private non profit relative agli anni 2002-2006.

I dati sull'attività di R&S nelle università (pubbliche e private) vengono attualmente stimati dall'Istat utilizzando, per il calcolo della consistenza del personale di ricerca delle università, i dati amministrativi forniti annualmente dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (Miur) relativi al personale universitario di ruolo - docente e non docente - e ai ricercatori che operano nelle università italiane percependo un assegno di ricerca. Il tempo destinato alle attività di ricerca dai docenti e dai ricercatori universitari viene stimato sulla base di coefficienti prodotti utilizzando i risultati della Rilevazione Istat sull'attività di ricerca dei docenti universitari, svolta con riferimento all'anno accademico 2004-2005.
Per stimare la spesa per R&S sostenuta dalle università italiane, oltre ai dati sulla remunerazione dei docenti universitari, sulle spese per borse di studio destinate a studenti di corsi di dottorato e di post-dottorato, nonché sulle spese per assegni di ricerca, forniti dal Miur, l'Istat acquisisce - tramite l'Ufficio di Statistica del Miur - i risultati della rilevazione svolta annualmente dal Comitato Nazionale per la Valutazione del Sistema Universitario (Cnvsu) con riferimento alle spese
sostenute per attività di R&S dai singoli Dipartimenti e Istituti universitari.
Per ulteriori informazioni: http://www.istat.it/istituzioni/ricerca/

La sezione prosegue con i dati sui brevetti europei pubblicati dall'European Patent Office (EPO) e sugli altri strumenti di tutela della proprietà industriale. La Convenzione sul Brevetto Europeo, firmata a Monaco di Baviera il 5 ottobre 1973, consente ad ogni cittadino o residente di un Stato membro di avvalersi di un'unica procedura europea per il rilascio di brevetti, sulla base di un corpo omogeneo di leggi brevettuali fondamentali. E' esclusa dal Brevetto Europeo la tutela del disegno o modello industriale (modello ornamentale), quella del marchio e la tutela delle varietà vegetali, giacché questi sono soggetti alla disciplina di altri trattati o Convenzioni. Pertanto le informazioni statistiche sui brevetti europei sono integrate da un quadro conoscitivo sulle domande depositate per invenzioni, modelli ornamentali, modelli di utilità e marchi basato su dati dell'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi istituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
Per ulteriori informazioni: http://www.uibm.gov.it/

La Bilancia dei Pagamenti della Tecnologia (BPT) registra gli incassi e i pagamenti riguardanti le transazioni con l'estero di tecnologia non incorporata in beni fisici (disembodied technology), nella forma di diritti di proprietà industriale e intellettuale, come brevetti, licenze, marchi di fabbrica, knowhow e assistenza tecnica. Tali valori rappresentano un indicatore dell'input (i pagamenti) e dell'output (gli incassi) di tecnologia.
I dati, tratti dalla Comunicazione Valutaria Statistica, si riferiscono agli incassi e ai pagamenti relativi alle operazioni di importo superiore a 50.000 euro e comprendono anche le operazioni regolate al di fuori del canale bancario (assegni, banconote, movimentazione di conti all'estero, etc.) e le operazioni regolate in compensazione. Lo schema di presentazione della BPT è stato adeguato agli standard previsti in ambito internazionale, in particolare dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE).
I dati contenuti in questa parte della sezione dell'annuario possono presentare differenze rispetto alle statistiche aggregate di Bilancia dei Pagamenti per il disallineamento temporale delle rispettive elaborazioni.
Per ulteriori informazioni: http://uif.bancaditalia.it/UICFEWebroot/index.jsp?whichArea=Stat&lingua=it

La parte finale della sezione è dedicata al comparto toscano dell'Information and Communication Technology, con dati sul numero di imprese attive tratti dal Registro Imprese e sugli addetti tratti dall'Archivio Statistico delle Imprese attive (Istat). Per queste tavole la classificazione adottata è quella proposta dall'OCSE, mentre l'ultima tavola presenta il valore aggiunto del settore toscano "Informatica, ricerca e servizi alle imprese" con dati Istat per l'Italia e Irpet-Unioncamere per la Toscana.
 

Aggiornato al: Article ID: 68538