Annuario statistico Toscana 2009: sezione Ambiente e territorio

Annuario statistico Toscana 2009: sezione Ambiente e territorio

L'Annuario statistico regionale Toscana 2009 contiene la sezione  "Ambiente e territorio" dedicata alle statistiche aree naturali protette, attività venatoria, superifice forestale e incendi, acqua, energia e rifiuti - scarica il testo integrale e le tavole dei dati in xls della sezione La crescente domanda di informazioni statistiche sull'ambiente, legata anche all'accrescersi della consapevolezza dell'importanza dei fenomeni ambientali da parte della comunità internazionale, trova una risposta nell'identificazione sia nella legislazione europea che in quella nazionale dei riferimenti normativi per lo sviluppo delle statistiche ambientali. Vi sono regolamenti europei approvati (il regolamento approvato nel 2002 sulle statistiche sui rifiuti) ed in corso di approvazione (regolamento sui pesticidi), oltre che direttive quadro quale quella sulle acque. Eurostat sta conducendo da tempo un processo di standardizzazione per rendere disponibili statistiche sull'ambiente confrontabili tra i vari paesi.

Da parte Istat, attraverso la Struttura "Statistiche ambientali e sviluppo sostenibile" fornisce alla collettività molte delle informazioni statistiche ufficiali sull'ambiente in Italia. E' stato inoltre realizzato l'Atlante statistico dei comuni, un sistema informativo contenente dati a livello comunale raccolti da fonti ufficiali che rende possibile la consultazione, l'esportazione e la rappresentazione cartografica di informazioni relative a: Censimenti,
Territorio, Popolazione, Sanità, Istruzione, Turismo, Cultura, Credito, Veicoli circolanti.
Di uguale interesse è l'Atlante statistico della montagna italiana, che nasce dalla collaborazione tra l'Istituto
nazionale di statistica e l'Istituto Nazionale della Montagna (IMONT).

La trattazione dell'anuario statistico è circoscritta ai settori: altimetria, aria, acqua, conservazione della natura, rifiuti, energia
I dati relativi alle aree naturali protette fanno riferimento a quelle aree iscritte nell'Elenco ufficiale, che viene predisposto dalla Direzione per la conservazione della natura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e da questa periodicamente aggiornato.
L'Indagine Istat sull'attività venatoria è basata sulle rilevazioni fornite dalle Province, in particolare dagli Uffici provinciali di caccia, e in alcuni casi dagli uffici afferenti ai singoli Ambiti territoriali di caccia. Tra le diverse informazioni, l'indagine rileva anche il numero e la superficie delle oasi di protezione e rifugio della fauna e delle zone di ripopolamento e cattura della selvaggina, in cui vige il divieto di caccia.
La Rilevazione statistica sulla superficie forestale è condotta per conto dell'Istat dagli organi periferici del Corpo forestale dello Stato e dagli analoghi organismi delle Regioni e Province autonome. La rilevazione è effettuata annualmente e l'unità di rilevazione è costituita dall'appezzamento forestale oggetto di rimboschimento e/o disboscamento. La definizione di superficie forestale utilizzata dall'Istat è relativa alle formazioni chiuse e a forte caratterizzazione forestale, ossia alle aree forestali con superficie minima continua di mezzo ettaro, sulle quali sono presenti piante forestali legnose, arboree e/o arbustive, determinanti a maturità un'area di insidenza (proiezione delle chiome sul terreno) superiore al 50 per cento e suscettibili di avere un ruolo indiretto sul clima e sul regime delle acque. La Rilevazione sulla superficie forestale percorsa dagli incendi è condotta congiuntamente da Istat con la Direzione generale delle risorse forestali, montane e idriche del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf) ed è basata su dati forniti dagli organi periferici del Corpo forestale dello Stato e delle analoghe strutture regionali.
L'accertamento degli incendi, delle cause e dei danni arrecati avviene a cadenza trimestrale e rileva gli incendi dovuti a qualsiasi causa su superfici non inferiori a 0,5 ettari o con grado di copertura (area di incidenza delle chiome) del soprassuolo a maturità superiore al 50 per cento. L'unità di rilevazione è rappresentata dagli incendi verificatisi su superfici forestali che causano danni economici apprezzabili o che danneggiano le funzioni protettive o ricreative della foresta. I dati relativi agli incendi possono differire da quelli pubblicati dal Mipaaf
che, pur incentrati sulle stesse rilevazioni del Corpo forestale dello Stato, riguardano anche gli incendi su superfici di piccole dimensioni. L'unità di rilevazione è l'evento di incendio ed i parametri rilevati sono la superficie percorsa dal fuoco per tipologia di bosco e per causa scatenante l'incendio, su base provinciale.
Le statistiche sulle acque si sono sviluppate negli ultimi anni in conseguenza della necessità di gestire la risorsa in modo sostenibile arrestando il processo di depauperamento degli ecosistemi sia per quanto concerne gli aspetti quantitativi che gli aspetti qualitativi. La rilevazione sui servizi idrici dell'Istituto nazionale di Statistica, svolta per regione e per Ambito territoriale ottimale, ha l'obiettivo di fornire informazioni statistiche sull'uso delle risorse idriche a scopo potabile, sul trattamento delle acque reflue urbane e sulle principali caratteristiche dei servizi idrici presenti in Italia. L'edizione dell'indagine del 2005 è stata svolta in modalità campionaria, mentre la rilevazione riferita al 2008 è stata realizzata in modalità censuaria, utilizzando per l'acquisizione dei dati la metodologia Web-Based Survey. Tale rilevazione è stata preceduta da una rilevazione presso le Autorità d'ambito territoriale ottimale, finalizzata al monitoraggio dell'evoluzione della gestione dei servizi idrici in Italia, che ha consentito la stesura di una lista aggiornata di enti gestori, poi contattati nella seconda fase per rilevare le informazioni sugli impianti da essi gestiti.
I dati sulla produzione ed i consumi di energia elettrica sono forniti dall'Ufficio statistico di Terna - Rete Elettrica Nazionale Spa, facente parte del Sistan (Sistema Statistico Nazionale), che ha il compito per legge di elaborare le statistiche ufficiali dell'intero settore elettrico nazionale ed è pertanto anche responsabile per il nostro Paese delle comunicazioni statistiche ufficiali agli organismi internazionali come Eurostat, IEA, OCSE, ONU. Le rilevazioni previste nel Programma Statistico Nazionale interessano la totalità dei circa 1800 operatori del settore elettrico, quali i produttori, i distributori ed i grossisti, e forniscono un quadro completo dell'energia elettrica in Italia. Fino al 2004 i dati della produzione di energia elettrica per categoria di produttori erano forniti dalla società GRTN s.p.a. (Gestore Rete Trasmissione Nazionale) su apposita Direttiva emanata dal Ministero dell'Industria il
21.1.2000 e confermata dal DPCM n.74 del 31.3.2000.
Nell'annuario si offre un quadro aggiornato della consistenza degli impianti di generazione idroelettrici, termoelettrici e da fonti rinnovabili e della loro potenza efficiente. Si riportano inoltre dati relativi alla produzione regionale idroelettrica, termoelettrica e da fonti rinnovabili disaggregata per tipo di impianto e dati sui consumi di energia elettrica in Toscana disaggregati per categoria di utilizzatori sulla base di una classificazione coerente con la classificazione ISTAT delle attività economiche ATECO '91.
Le attività produttive e di consumo della popolazione sono spesso caratterizzate da una consistente
produzione di rifiuti che vengono poi rilasciati nell'ambiente una volta concluso il ciclo produttivo e di consumo. I rifiuti rappresentano infatti una delle principali fonti di pressione sull'ecosistema. Nel corso di questa parte dell'annuario vengono presentati i dati relativi alla produzione ed alla gestione di rifiuti urbani (differenziati
ed indifferenziati) e di rifiuti speciali (pericolosi e non pericolosi), ivi compreso il loro smaltimento in discarica.
Per quanto riguarda la produzione di rifiuti urbani la fonte dei dati è ARRR Spa che riceve annualmente
dai Comuni, ai sensi della LR 25/98 e smi, le schede di rilevamento dati previste dal metodo standard
per la certificazione della raccolta differenziata di cui alla DGRT n. 1369/98 e smi. Gli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) indicati nelle elaborazioni sono quelli individuati dalla LR n. 25/98 così come modificata dalla LR n. 29/2002 che ha suddiviso la Toscana in 10 Ambiti Territoriali Ottimali. Dall'anno 2002 l'ATO n. 5 comprende, oltre alla provincia di Pistoia, anche il Circondario Empolese Val d'Elsa, ricadente nella provincia di Firenze, ed è stato istituito l'ATO 10 Provincia di Prato.
Relativamente alla percentuale di raccolta differenziata (RD) certificata dei rifiuti urbani, questa viene determinata dall'Agenzia Regione Recupero Risorse (ARRR) secondo il metodo approvato dalla
Giunta Regionale, in assenza di un metodo nazionale. Tali statistiche sono integrate con dati sulla raccolta differenziata disaggregati per categoria merceologica, che rappresentano il risultato dell'elaborazione che Istat effettua sui dati dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici (Apat) sulla raccolta e produzione dei rifiuti. La base informativa per i dati relativi alla raccolta dei rifiuti urbani e alle frazioni merceologiche oggetto di raccolta differenziata è rappresentata da questionari compilati da soggetti pubblici e privati che, a vario titolo, raccolgono informazioni in materia di gestione dei rifiuti (Arpa, Regioni, Province, Commissari per le emergenze rifiuti, Osservatori provinciali sui rifiuti, Conai e relativi consorzi di filiera).
Questi dati, essendo oggetto di rielaborazione e di integrazione di informazioni provenienti da fonti diverse,
differiscono parzialmente dalle elaborazioni Arpat presentate nelle restanti tavole.
Per quanto concerne la produzione di rifiuti speciali, la fonte dei dati è costituita dalle dichiarazioni MUD dei produttori e gestori tenuti all'obbligo dalla vigente normativa. I dati, raccolti dalle Camere di Commercio, sono esaminati e bonificati dalla Sezione Regionale del Catasto Rifiuti, con un processo iterativo – per confronto con le banche dati successive o per recupero dati – che motiva eventuali variazioni rispetto alle serie storiche già pubblicate. Per i rifiuti speciali, contrariamente ai rifiuti urbani, non sussiste l'obbligo di smaltimento nell'ATO: la
loro gestione è affidata prevalentemente a regole di mercato. I rifiuti speciali sono interessati da flussi interregionali ed extranazionali che si originano direttamente dai produttori o dai gestori intermedi.
Per tali motivi, nel caso dei rifiuti speciali, non è significativo, né possibile, un bilancio tra produzione
e gestione degli stessi.
Anche per i rifiuti pericolosi la fonte è costituita dalle dichiarazioni MUD dei soggetti obbligati (produttori
e gestori). Per questa tipologia, a differenza dei rifiuti speciali non pericolosi, non sono previste esenzioni dalla dichiarazione; di conseguenza la serie storica analizzata risulta più omogenea. Per quanto riguarda infine la produzione totale di rifiuti, il dato prende in esame i quantitativi di rifiuti speciali e urbani prodotti in Toscana.
 

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