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Reindustrializzazione, si riparte dalle aree di crisi

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Piombino, con i Comuni del polo siderurgico di Campiglia Marittima, San Vincenzo, Sassetta  e Suvereto; Livorno, con i Comuni di Livorno, Collesalvetti e Rosignano Marittimo; Massa Carrara, con i Comuni compresi nella Provincia. Sono queste le aree di crisi che la Giunta regionale ha formalmente definito con una delibera da me proposta. Una definizione formale che ha risvolti molto concreti e immediati per il rilancio di questi territori.
Grazie a questa dichiarazione infatti, tutti i bandi per interventi o aiuti a sostegno del tessuto produttivo regionale vedranno corsie preferenziali per le imprese che sono insediate in queste aree. In altre parole, secondo le caratteristiche dell'intervento o dell'aiuto, questa corsia preferenziale può concretizzarsi in una riserva di risorse, o nell'attribuzione di un punteggio aggiuntivo, una sorta di premio secondo le caratteristiche dell'aiuto o dell'intervento.

In tutti e tre i casi gli interventi si inseriscono nel contesto della definizione di altrettanti Accordi di Programma con il governo e si legano all'esigenza di ottenere un riconoscimento anche finanziario da parte del governo. Quello di Piombino lo ha già ottenuto e l'accordo è in corso di attuazione; per gli altri due siamo al lavoro e contiamo di riuscire a definirli a breve.

Nel frattempo abbiamo messo un punto fermo con il riconoscimento da parte della Regione, motivato dal particolare carattere di gravità assunto dalla crisi in queste aree che, a causa di difficoltà strutturali acutizzate dalle recessioni che si sono susseguite a partire dal 2008, sono da tempo oggetto di particolare attenzione da parte della Regione. Avevamo già inserito in alcuni bandi questa previsione, ora avverrà automaticamente in tutti e non solo nel settore manifatturiero. Le premialità a favore delle tre aree di crisi sono infatti già contenute in numerosi provvedimenti (per l'accesso al credito, per il sostegno agli investimenti, per la reindustrializzazione, la formazione, gli incentivi all'occupazione e i lavori di pubblica utilità).

Grazie alla individuazione puntuale dei Comuni interessati, potremo oggi lavorare in maniera più organica all'obiettivo della reindustrializzazione e riqualificazione di questi territori, dell'attrazione di nuovi investimenti e del rilancio di sviluppo e occupazione.

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Aggiornato al:
09.03.2015
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12390071