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Livorno, Toscana, Italia

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Non una vertenza ma una piattaforma condivisa con istituzioni e parti sociali, un progetto che abbiamo portato all'attenzione del governo nazionale e che vogliamo tradurre in un Accordo di programma con il governo sul quale attrarre anche risorse nazionali. Livorno è, non da oggi, una priorità nell'agenda regionale. Praticamente ogni giorno si susseguono incontri, tecnici o politici, a livello locale e nazionale.

E, se pure vertenze durissime come quella, ultima in ordine di tempo, nata attorno alla decisione di chiusura della multinazionale Trw, hanno reso ancora più stringenti tempi e necessità di intervento, il lavoro per sostenere e rilanciare la competitività dell'area livornese è partito ormai da anni, a partire dalla constatazione che, ad essere colpita dalla crisi economica peggiore degli ultimi decenni, è un sistema produttivo, con intere filiere, come - una per tutte - la componentistica, falcidiata dal crollo del mercato dell'auto.

Una crisi di sistema, insomma, che non risparmia i servizi, che si ripercuote sulle infrastrutture e la logistica, a cominciare dalla perdita di competitività del porto. Parte di qui la richiesta di riconoscimento di area di crisi complessa al governo, l'apertura di un tavolo nazionale al quale vogliamo portare una proposta condivisa con il territorio che si tradurrà nell'Accordo di programma con il governo.

Questo percorso - partito non oggi ma con la prima richiesta di area di crisi, poi rimodulata per adeguarla alla nuova normativa - è ora in dirittura d'arrivo, secondo un modello felicemente collaudato per Piombino e che ora vogliamo estendere anche all'area di crisi livornese. Con l'incontro di giovedì al Mise, abbiamo messo il primo mattone di questa costruzione, che poggia su quattro direttrici d'intervento: il sostegno alla reindustrializzazione, il rilancio del porto e della rete infrastrutturale, le bonifiche e la formazione dei giovani.

Nel frattempo la Regione non sta con le mani in mano: abbiamo presentato un pacchetto integrato di agevolazioni per favorire il rilancio industriale e la competitività delle imprese, cui se ne aggiungeranno altri a gennaio, pensati ad hoc per l'area livornese. Ora non resta che rimboccarsi le maniche e guardare avanti, con un confronto leale, trasparente e responsabile fra tutte le istituzioni coinvolte. E' questo il mio augurio per il 2015. Sperando che sia l'anno in cui vedremo Livorno ripartire. E con lei, tutta la Toscana.

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12.12.2014
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12150838