Erwinia amylovora è un batterio che colpisce sia le pomacee da frutto (pero, melo) sia diverse piante ornamentali e spontanee appartenenti alla famiglia delle Rosacee (biancospino, cotogno, cotogno da fiore, cotognastro, agazzino, sorbo, nespolo comune, nespolo giapponese, ecc.).
Nelle piante contaminate le foglie di singole branche o dell’intera pianta imbruniscono come fossero investite dal fuoco, da qui il nome “colpo di fuoco batterico” dato alla malattia.
Dal prelievo e analisi dei campioni vegetali raccolti durante le indagini sono state individuate 49 piante contaminate di pero e di melo, distribuite in alcuni impianti frutticoli professionali, nei comuni di Monte San Savino e Civitella in Val di Chiana.
Con la fattiva collaborazione delle aziende agricole interessate, le piante infette sono state prontamente estirpate e distrutte.
Il regolamento di esecuzione UE 2019/2072 che istituisce le “zone protette” da Erwinia amylovora, classifica la Regione Toscana tra le zone protette e definisce questo patogeno come “organismo nocivo da quarantena rilevante per le zone protette”. La presenza del focolaio riscontrato in Toscana è stata notificata alla Commissione europea ed agli Stati membri tramite il sistema EUROPHYT, con notifica di Outbreak n. 1303.
In tale contesto l’obiettivo primario è prevenire danni economici ingenti alle produzioni frutticole e ornamentali, per questo i Servizi Fitosanitari, gli operatori professionali e i cittadini devono collaborare a contenere ed eradicare l’organismo nocivo, adottando, insieme alle buone pratiche agricole, le misure previste dalla normativa,
Come previsto dal Regolamento UE 2016/2031, quando viene rilevato un focolaio di un organismo nocivo da quarantena occorre delimitare le aree dove esso potrebbe già essere presente o potrebbe diffondersi se non venissero adottate le misure di eradicazione.
Il Decreto dirigenziale n. 19771 del 5/11/2021 ha istituito la delimitazione delle zone di sicurezza e cuscinetto nel comprensorio frutticolo della Val di Chiana aretina. In queste zone il decreto prescrive le misure previste dal piano di eradicazione che il Servizio Fitosanitario, gli operatori professionali e i cittadini devono mettere in atto.
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