L'UE ha compiuto passi avanti verso la creazione di un mercato unico per la ricerca e l'innovazione più integrato, efficiente e attraente, ma sono necessari ulteriori sforzi per sfruttare appieno il suo potenziale. Sono queste le conclusioni della comunicazione sull'attuazione dello Spazio europeo della ricerca (SER) che la Commissione ha adottato, ribadendo il suo impegno a porre la ricerca e l'innovazione al centro della crescita futura dell'Europa. Come sottolineato nella relazione Draghi e negli orientamenti politici per la prossima Commissione, la ricerca e l'innovazione sono motori fondamentali della resilienza economica, della competitività e del benessere.
Creato nel 2000 per affrontare la frammentazione del panorama europeo della ricerca, e potenziato nel 2020, il SER mira a creare un ambiente dinamico e attraente per chi si occupa di ricerca e innovazione, rendendo l'Europa il posto per eccellenza per queste attività. La nuova comunicazione fa il punto sui progressi compiuti nell'ambito dei quattro obiettivi strategici concordati con gli Stati membri, ed evidenzia gli ambiti in cui è necessario lavorare ulteriormente:
• Rendere prioritari gli investimenti e le riforme - La Commissione ha lavorato con gli Stati membri per allineare i loro sforzi di ricerca e innovazione, sostenendo le riforme e gli investimenti attraverso i fondi della politica di coesione, il dispositivo per la ripresa e la resilienza e il sostegno di esperti nell'ambito del meccanismo di sostegno delle politiche di Orizzonte Europa e dello strumento di sostegno tecnico. L'Europa è tuttavia ancora lungi dal raggiungere l'obiettivo di investire il 3 % del proprio PIL in ricerca e sviluppo (R&S;). La questione fondamentale rimane un basso livello di investimenti privati, ostacolato da barriere normative, giuridiche e amministrative che devono essere affrontate per attrarre un maggior numero di investitori e innovatori.
• Migliorare l'accesso all'eccellenza - Il sostegno fornito nell'ambito di Orizzonte Europa a progetti di collaborazione e programmi di mobilità, quali le azioni Marie Skłodowska-Curie (MSCA), ha contribuito a rafforzare le reti di cooperazione scientifica. La parte di Orizzonte Europa dedicata all'ampliamento della partecipazione ha investito finora oltre 1 miliardo di euro per sostenere lo sviluppo di maggiori capacità di R&I negli Stati membri con minori prestazioni in tale ambito. È necessario tuttavia adoperarsi maggiormente per ridurre la burocrazia e fornire informazioni migliori sulle opportunità disponibili per i ricercatori.
• Tradurre i risultati in impatto economico - Il Consiglio europeo per l'innovazione (CEI) è diventato il principale investitore nelle tecnologie a contenuto estremamente avanzato (deep tech) in Europa. Ogni euro investito dal Fondo CEI dà luogo a un investimento di quattro euro da parte di privati. Il quadro del SER ha sostenuto lo sviluppo, insieme agli Stati membri, di orientamenti mirati per lo sfruttamento a livello economico dei risultati della ricerca e delle tabelle di marcia delle tecnologie, ma l'Europa ha ancora bisogno di maggiore capitale di rischio per espandere le innovazioni pionieristiche. Il recente varo della rete di investitori di fiducia segna un passo avanti nel percorso di associazione degli investitori europei.
• Approfondire il SER - Il quadro del SER ha portato a progressi significativi nel miglioramento delle condizioni di lavoro e dello sviluppo della carriera dei ricercatori, anche attraverso l'adozione della raccomandazione del Consiglio sulle carriere della ricerca. Ma è possibile fare ancora di più. In linea con i valori europei, Orizzonte Europa è inoltre una guida nella promozione della parità di genere, dell'integrità della ricerca, della scienza aperta e dell'impegno nella condivisione dei dati. Con l'adozione della raccomandazione del Consiglio sulla sicurezza della ricerca, sono stati altresì compiuti ulteriori progressi per garantire la sicurezza della ricerca europea. Sono tuttavia necessari maggiori sforzi per affrontare le disparità che permangono nelle opportunità di sviluppo professionale in tutta l'Unione e per garantire l'accessibilità e la sostenibilità a lungo termine delle infrastrutture di ricerca e tecnologia europee.
Contesto
Negli ultimi vent'anni, il SER ha portato con sé cambiamenti strutturali, economici e politici. L'attuale quadro del SER è il risultato di un processo di rilancio, avviato con la comunicazione della Commissione del 2020 su un nuovo SER per la ricerca e l'innovazione, e seguito da un nuovo quadro politico e di governance adottato dal Consiglio, dalla raccomandazione del Consiglio su un patto per la ricerca e l'innovazione in Europa, e dalle conclusioni del Consiglio sulla futura governance dello Spazio europeo della ricerca (2021).
La prima agenda politica del SER (2022-2024) sta per concludersi con risultati tangibili, e la nuova comunicazione coincide con la preparazione della seconda agenda politica (2025-2027).
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