Responsablità sociale delle imprese, il progetto "Fabrica ethica"

PROGETTO
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Il progetto "Fabrica ethica" è un progetto promosso e realizzato dall'assessorato Attività produttive, lavoro e formazione di Gianfranco Simoncini.
La storia di Fabrica ethica inizia nel marzo 2002 quando la Regione Toscana e l'assessorato alle Politiche dello sviluppo, allora diretto da Ambrogio Brenna, promuovono il convegno "Fabrica ethica" che mette a confronto istituzioni pubbliche e imprese appartenenti ad un territorio ricco di esperienze e fortemente caratterizzato dalla piccola e media impresa.
Tra i temi affrontati al convegno la ricerca di soluzioni etiche ai problemi della modernità, la ricostruzione della morfologia del tessuto produttivo e le metamorfosi del lavoro contemporaneo, i fondamenti e le modalità applicative di un'etica pubblica che fosse in grado di definire il piano della responsabilità sociale dell'impresa.

L'iniziativa costituì un segno del profondo mutamento civile che stava allora avvenendo ed una risposta alla domanda della società civile dell'impresa, sia toscana sia di altre regioni italiane.

A seguito del convegno è stato realizzato un sito di progetto www.fabricaethica.it nel quale sono tutt'ora reperibili tutte le informazioni relative alla realizzazione del progetto, il suo sviluppo operativo ed il contesto teorico di riferimento, nonché documenti e strumenti di supporto al perseguimento degli obiettivi di responsabilità sociale delle imprese.

I Quaderni di Fabrica ethica
- Quaderni Fabrica ethica Responsabilità sociale, certificazione SA8000 e sicurezza del lavoro
- Quaderno Fabrica Ethica Impresa sicura: l'uomo costruttore di sicurezza

Presentazione del progetto

La Responsabilità sociale delle imprese (Rsi),  nel più diffuso termine inglese la "Corporate social responsibility" (Csr), è un concetto diventato per la Regione Toscana obiettivo di governo per il perseguimento di uno sviluppo fondato sulla non discriminazione, la valorizzazione delle persone e delle "diversità", la protezione e la tutela dei diritti acquisiti. Una crescita che significhi sviluppo all'interno di un tessuto imprenditoriale di piccole dimensioni, più reattivo ai cambiamenti ma al tempo stesso più facilmente "aggredito" dalle logiche di mercato.

E' quanto viene sancito dalla legge regionale n. 17 dell'8 maggio 2006 "Disposizioni in materia di responsabilità sociale delle imprese", con la quale la Toscana si impegna a promuovere ed incoraggiare le imprese che investono nella sostenibilità.
Questo avviene non solo tramite il sostegno concreto alle pmi che certificano i propri sistemi di gestione ambientale e di responsabilità sociale, o che pubblicano un report di sostenibilità (bilancio socio-ambientale), ma anche attraverso una continua attività di informazione e sensibilizzazione del territorio e dei cittadini, nella loro veste di portatori di interesse, o stakeholder.
La Regione Toscana, con l'iniziativa Fabrica Ethica, ha quindi creato le condizioni per favorire scelte sostenibili delle imprese, sia nella forma di contributi e agevolazioni, sia favorendo un contesto consapevole ed informato sul significato e l'importanza della responsabilità sociale delle imprese. Investendo in interventi presso le scuole, università e finanziando progetti locali volti ad avvicinare le microimprese al mondo della responsabilità sociale.
Ad oggi le imprese toscane possono contare, oltre che sui contributi diretti, anche su una riduzione dell'IRAP a fronte delle certificazioni ambientali e sociali, nonché all'attribuzione di criteri di premialità nella valutazione dei progetti di investimento in caso di richiesta di contributi regionali.
Le imprese socialmente responsabili possono inoltre contare su agevolazioni messe a punto dall'Inail, che prevede uno sconto della polizza assicurativa in presenza di strumenti di gestione della responsabilità sociale.

Nel perseguimento di uno sviluppo sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale, un aspetto fondamentale è il raccordo con la politica dell'Unione Europea, che sin dal 2000 con il trattato di Lisbona ha sancito la responsabilità sociale come uno dei pilastri da perseguire nelle politiche di crescita. Essa infatti permane come elemento strategico del programma Europa 2020, che individua la responsabilità sociale come elemento chiave per la qualificazione e la sicurezza del lavoro e per assicurare la fiducia dei consumatori.

Gli strumenti disponibili
Le imprese che vogliono dotarsi di uno strumento per gestire, misurare e comunicare la propria responsabilità sociale hanno diverse possibilità, che vanno dalla scelta di approcci informali, al dotarsi di veri e propri strumenti,
Tra questi particolare attenzione, nonché forme di sostegno da parte della regione, meritano

1) la certificazione di responsabilità sociale SA8000 è uno standard e per tanto riconoscibile e verificabile, che pone particolare attenzione alla gestione dei dipendenti e al controllo delle condizioni di lavoro nella catena di fornitura.

2) i bilanci di sostenibilità o bilanci socio-ambientali: sono documenti che vengono redatti annualmente e consentono alle imprese di misurare le proprie performance e il proprio impatto sio-ambientale. Costituiscono al tempo stesso strumento di gestione e di comunicazione. Per la loro redazione vengono seguite delle linee guida con indicatori da seguire per garantire veriditicà e confrontabilità dei documenti. Oltre alle linee guida internazionali e nazionali, la Regione Toscana ha approvato delle linee guida regionali per le PMI, basate su un approccio graduale e volontario alla rendicontazione.
Anche i bilanci, analogamente alle certificazioni, sono soggette a verifica esterna (c.d. asseverazione), che assicura che i dati siano stati raccolti in maniera corretta e che il bilancio sia stato redatto in conformità alle linee guida di riferimento.

Il panorama internazionale si è arricchito notevolmente grazie all'approvazione nel 2010 della linea guida ISO26000, applicabile a tutte le organizzazioni. Alla redazione dello standard ISO hanno partecipato esperti e delegati di tutto il mondo, con un processo di dialogo che ha consentito il bilanciamento dei diversi punti di vista dei soggetti coinvolgi (imprese, governi, ONG, consumatori, sindacati, università). Anche la Toscana ha preso parte al processo di redazione, partecipando alla delegazione italiana designata dall'UNI.

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Aggiornato al:
19.02.2013
Article ID:
66531