Con le decisioni sui casi di infrazione adottate periodicamente, la Commissione europea avvia azioni legali nei confronti degli Stati membri inadempienti agli obblighi previsti dal diritto dell'UE. Le decisioni qui esposte, relative a diversi settori e ambiti delle politiche dell'UE, mirano a garantire la corretta applicazione del diritto dell'UE a beneficio dei cittadini e delle imprese.
Le decisioni principali adottate dalla Commissione sono illustrate di seguito, raggruppate per settore. La Commissione procede inoltre all'archiviazione di 72 casi in cui le divergenze con gli Stati membri interessati sono state risolte senza che fosse necessario proseguire oltre nella procedura.
1. Ambiente
La Commissione invita l'Italia a recepire correttamente la direttiva quadro sui rifiuti
La Commissione ha deciso di avviare una procedura di infrazione inviando una lettera di costituzione in mora all'Italia (INFR(2024)2097) per il non corretto recepimento della direttiva quadro sui rifiuti (direttiva 2008/98/CE sui rifiuti, quale modificata dalla direttiva (UE) 2018/851).
La direttiva quadro sui rifiuti è la legislazione quadro dell'UE volta a prevenire o ridurre la produzione di rifiuti, a ridurre l'impatto complessivo dell'uso delle risorse e a migliorarne l'efficienza: elementi fondamentali per la transizione verso un'economia circolare e per garantire la competitività a lungo termine dell'Unione.
La direttiva modificata stabilisce obiettivi vincolanti per il riciclaggio e la preparazione per il riutilizzo dei rifiuti urbani; introduce inoltre prescrizioni dirette agli Stati membri e volte a migliorare i loro sistemi di gestione dei rifiuti e l'uso efficiente delle risorse. Gli Stati membri erano tenuti a recepire le disposizioni della direttiva modificata nella legislazione nazionale entro il 5 luglio 2020.
La Commissione ha constatato che l'Italia non ha recepito correttamente diverse disposizioni della direttiva modificata, tra cui quelle concernenti la responsabilità estesa del produttore, la garanzia di un riciclaggio di alta qualità, la raccolta differenziata dei rifiuti pericolosi e l'attuazione di un sistema elettronico di tracciabilità.
La Commissione procede pertanto all'invio di una lettera di costituzione in mora all'Italia, che dispone ora di 2 mesi per rispondere e rimediare alle carenze segnalate dalla Commissione, trascorsi i quali, in assenza di una risposta soddisfacente, quest'ultima potrà decidere di inviare un parere motivato.
La Commissione invita tutti gli Stati membri a conseguire gli obiettivi di raccolta e riciclaggio dei rifiuti
La Commissione ha deciso di avviare una procedura di infrazione inviando lettere di costituzione in mora a Belgio , Bulgaria, Cechia, Danimarca, Germania , Estonia, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Italia (INFR(2024)2142), Cipro, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Ungheria, Malta, Paesi Bassi, Austria, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia, Finlandia e Svezia per il mancato conseguimento degli obiettivi di raccolta e riciclaggio dei rifiuti.
Sulla base degli ultimi dati disponibili comunicati dagli Stati membri, tutti i paesi non sono riusciti a raggiungere diversi obiettivi di raccolta e riciclaggio dei rifiuti stabiliti dall'attuale legislazione dell'UE in materia di rifiuti. La direttiva quadro sui rifiuti (direttiva 2008/98/CE sui rifiuti, quale modificata dalla direttiva (UE) 2018/851) fissa obiettivi giuridicamente vincolanti per la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti urbani. Bulgaria, Cechia, Danimarca, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Finlandia e Svezia non hanno raggiunto entro il 2020 l'obiettivo del 50% per quanto riguarda la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio di rifiuti urbani (come carta, metallo, plastica e vetro). Parallelamente, la direttiva sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (direttiva 94/62/CE, quale modificata dalla direttiva (UE) 2018/852) si applica a tutti gli imballaggi distribuiti all'interno del mercato europeo e ai rifiuti di imballaggio che ne derivano, indipendentemente dal luogo in cui sono utilizzati. Essa imponeva che entro il 31 dicembre 2008 venissero riciclati tra il 55% e l'80% di tutti i rifiuti di imballaggio. Gli obiettivi di riciclaggio stabiliti per i vari materiali sono pari al 60% per il vetro, 60% per la carta e il cartone, 50% per i metalli, 22,5% per la plastica e 15% per il legno; molti di questi obiettivi non sono tuttavia stati conseguiti. Inoltre la direttiva sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) (direttiva 2012/19/UE, quale modificata dalla direttiva (UE) 2024/884) impone la raccolta differenziata e il trattamento adeguato dei RAEE e fissa obiettivi per la loro raccolta, nonché per il loro recupero e riciclaggio.
Il tasso minimo di raccolta che gli Stati membri devono conseguire ogni anno è pari al 65% del peso medio delle apparecchiature elettriche ed elettroniche immesse sul mercato nello Stato membro interessato nei 3 anni precedenti o, in alternativa, all'85% del peso dei RAEE prodotti nel territorio di tale Stato membro.
La maggior parte degli Stati membri non ha pertanto conseguito l'obiettivo di raccolta dell'UE. La Commissione procede pertanto all'invio di lettere di costituzione in mora a ciascuno dei 27 Stati membri, che dispongono ora di 2 mesi per rispondere e rimediare alle carenze segnalate dalla Commissione, trascorsi i quali, in assenza di risposte soddisfacenti, quest'ultima potrà decidere di emettere pareri motivati.
5. Lavoro e diritti sociali
La Commissione decide di deferire l'ITALIA alla Corte di giustizia in relazione al diritto dei lavoratori mobili dell'UE di percepire le prestazioni familiari
Oggi la Commissione ha deciso di deferire l'Italia (INFR(2022)0322) alla Corte di giustizia dell'UE per il mancato rispetto dei diritti dei lavoratori mobili di altri Stati membri dell'UE per quanto riguarda le prestazioni familiari loro concesse. Il mancato rispetto dei diritti dei lavoratori mobili costituisce una discriminazione e viola il diritto dell'UE in materia di coordinamento della sicurezza sociale (regolamento (CE) n. 883/2004) e di libera circolazione dei lavoratori (regolamento (UE) n. 492/2011 e articolo 45 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea). Nel marzo 2022 l'Italia ha introdotto un nuovo regime di assegni familiari per figli a carico ("Assegno unico e universale per i figli a carico"). In base a tale regime, i lavoratori che non risiedono in Italia per almeno 2 anni o i cui figli non risiedono in Italia non possono beneficiare della prestazione. La Commissione ritiene che gli sforzi profusi finora dalle autorità siano stati insufficienti e ha pertanto deciso di deferire l'Italia alla Corte di giustizia dell'UE. Per ulteriori informazioni consultare il comunicato stampa.
6. Servizi finanziari
La Commissione invita 9 Stati membri a completare il recepimento nell'ordinamento nazionale delle modifiche della direttiva sul risanamento e la risoluzione delle banche
La Commissione ha deciso di avviare una procedura di infrazione inviando lettere di costituzione in mora a Bulgaria, Spagna, Italia (INFR(2024)2179), Cipro, Lituania, Austria, Polonia, Portogallo e Slovacchia per il non completo recepimento delle modifiche della direttiva sul risanamento e la risoluzione delle banche (direttiva 2014/59/UE, "BRRD") introdotte dal regolamento (UE) 2022/2036, che riguardano il trattamento prudenziale degli enti a rilevanza sistemica a livello globale e la capacità di assorbimento delle perdite e di ricapitalizzazione dei gruppi bancari.
Le modifiche apportate dal regolamento (UE) 2022/2036 alla direttiva sul risanamento e la risoluzione delle banche sono importanti per garantire il pieno allineamento nell'UE alle norme del Consiglio per la stabilità finanziaria relative alla capacità totale di assorbimento delle perdite degli enti a rilevanza sistemica a livello globale (G-SII).
In particolare, le modifiche sono necessarie per rispecchiare adeguatamente l'esposizione dei G-SII dell'UE alle loro filiazioni situate in paesi terzi e per migliorare ulteriormente la capacità dei più grandi gruppi bancari dell'UE di resistere agli shock finanziari. Le modifiche dovrebbero inoltre portare alla piena armonizzazione del trattamento prudenziale delle risorse interne per l'assorbimento delle perdite e la ricapitalizzazione delle entità intermedie di un gruppo bancario.
Si tratta di un aspetto importante per la possibilità di risoluzione delle banche. Senza il recepimento di queste misure tecniche, ma importanti, non sarà possibile raggiungere il necessario livello di armonizzazione nel quadro unificato dell'UE per il settore bancario. La Commissione procede pertanto all'invio di una lettera di costituzione in mora a Bulgaria, Spagna, Italia, Cipro, Lituania, Austria, Polonia, Portogallo e Slovacchia, che dispongono ora di 2 mesi per rispondere e rimediare alle carenze segnalate dalla Commissione, trascorsi i quali, in assenza di una risposta soddisfacente, quest'ultima potrà decidere di inviare un parere motivato.
8. Mobilità e trasporti
La Commissione invita 17 Stati membri ad applicare correttamente i sistemi di prestazioni e di tariffazione per i servizi di navigazione aerea
La Commissione ha deciso di avviare una procedura di infrazione inviando lettere di costituzione in mora a Bulgaria, Cechia, Danimarca, Estonia, Irlanda, Spagna, Croazia, Italia (INFR(2024)2091), Lettonia, Ungheria, Malta, Austria, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia e Finlandia per la non corretta applicazione di alcune disposizioni dei sistemi di prestazioni e di tariffazione per i servizi di navigazione aerea del cielo unico europeo (SES).
I regolamenti sul cielo unico europeo (regolamento (CE) n. 549/2004 e regolamento (CE) n. 550/2004) impongono agli Stati membri di ripartire i costi comuni tra i servizi di navigazione aerea di rotta e presso i terminali in modo proporzionale sulla base di una metodologia trasparente.
Gli Stati membri devono inoltre includere nei loro piani di miglioramento delle prestazioni sistemi di incentivi a sostegno del conseguimento degli obiettivi prestazionali. I problemi individuati riguardano il livello o la ripartizione inadeguati dei costi addebitati alle compagnie aeree e gli incentivi finanziari insufficienti per i prestatori di servizi. Oltre a incidere sulle entrate dei fornitori di servizi di navigazione aerea, l'attuazione non corretta delle norme dell'UE ha un impatto anche sul livello delle tariffe corrisposte dalle compagnie aeree in quanto clienti di tali fornitori di servizi.
La Commissione procede pertanto all'invio di una lettera di costituzione in mora ai 17 Stati membri elencati sopra, che dispongono ora di 2 mesi per rispondere e rimediare alle carenze segnalate dalla Commissione, trascorsi i quali, in assenza di una risposta soddisfacente, quest'ultima potrà decidere di inviare un parere motivato.
La Commissione invita l'Italia e il Lussemburgo a istituire un regime di sanzioni efficace per il cielo unico europeo
La Commissione ha deciso di avviare una procedura di infrazione inviando una lettera di costituzione in mora all'Italia (INFR(2024)2190) e al Lussemburgo per la mancata istituzione di un regime di sanzioni efficace e proporzionato relativo al quadro normativo del cielo unico europeo istituito dal regolamento (CE) n. 549/2004.
In Italia il regime di sanzioni non comprende integralmente i progetti comuni, né i sistemi di prestazioni e di tariffazione. In Lussemburgo il regime non si applica agli utenti dello spazio aereo, ad altri portatori di interessi del settore della gestione del traffico aereo (ATM) né ai progetti comuni.
La Commissione procede pertanto all'invio di una lettera di costituzione in mora all'Italia e al Lussemburgo, che dispongono ora di 2 mesi per rispondere e rimediare alle carenze segnalate dalla Commissione, trascorsi i quali, in assenza di una risposta soddisfacente, quest'ultima potrà decidere di inviare un parere motivato.
9. Economia digitale
La Commissione invita l'ITALIA a rispettare la libera prestazione di servizi in combinato disposto con la direttiva sulla gestione collettiva dei diritti
La Commissione UE ha deciso di avviare un procedimento di infrazione inviando una lettera di costituzione in mora all'Italia (INFR(2017)4092) in quanto la legge italiana sul diritto d'autore e sui diritti connessi non rispetta la libera prestazione di servizi, quale definita nel trattato sul funzionamento dell'Unione europea in combinato disposto con la direttiva sulla gestione collettiva dei diritti (direttiva 2014/26/UE).
La Commissione invita l'Italia a porre rimedio all'esclusione generale delle entità di gestione indipendenti dalla prestazione di servizi di intermediazione dei diritti d'autore. Una recente sentenza della Corte di giustizia dell'UE ha sottolineato che la legislazione italiana costituisce una restrizione alla libera prestazione dei servizi in quanto esclude le entità di gestione indipendenti di altri Stati membri dalla prestazione di servizi di gestione dei diritti d'autore in Italia.
L'Italia dispone ora di 2 mesi per rispondere ai rilievi espressi dalla Commissione, trascorsi i quali, in assenza di una risposta soddisfacente, quest'ultima potrà decidere di inviare un parere motivato.
- Per maggiori informazioni sulla procedura di infrazione dell'UE si rinvia al testo integrale delle domande frequenti.
- Per maggiori informazioni sulla cronologia di un caso è possibile consultare il registro delle decisioni sui procedimenti di infrazione.