Proposta per rafforzare i Comitati aziendali europei
Proposta per rafforzare i Comitati aziendali europei
La Commissione ha proposto una revisione della direttiva sui comitati aziendali europei (CAE) per migliorare ulteriormente il dialogo sociale nell'UE. I comitati aziendali europei sono organi di informazione e consultazione che garantiscono il coinvolgimento dei lavoratori nelle decisioni relative a questioni transnazionali nelle imprese con più di 1 000 dipendenti che operano in almeno due paesi dell'UE o dello Spazio economico europeo (SEE).
Far sì che i lavoratori siano informati e consultati in maniera significativa riguardo alle principali decisioni delle imprese può aiutare ad anticipare e gestire i cambiamenti, ad esempio in relazione alle transizioni verde e digitale, come l'esigenza di rimediare alle carenze di manodopera o l'introduzione di nuove tecnologie. In questo senso i comitati aziendali europei possono avere un ruolo fondamentale nei contesti transnazionali.
L'attuale direttiva definisce i processi per la creazione dei CAE e per la loro informazione e consultazione su questioni transnazionali. La proposta di revisione mira a rafforzare il ruolo dei CAE agevolandone la creazione, prevedendo che siano informati e consultati in maniera più significativa e garantendo che dispongano della capacità richiesta per svolgere i loro compiti. Mira inoltre a rafforzare l'equilibrio di genere dei CAE.
Nel 2023 il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione d'iniziativa legislativa con cui invitava la Commissione a rafforzare il ruolo e la capacità dei CAE.
Comitati aziendali europei più efficaci ed efficienti
Tra le principali modifiche proposte dalla Commissione figurano i seguenti aspetti:
• garantire ai lavoratori delle imprese multinazionali che operano nell'UE/SEE parità di diritti quanto alla richiesta di istituzione di un nuovo CAE: le deroghe a quanto previsto dall'attuale direttiva saranno eliminate, consentendo a 5,4 milioni di lavoratori in 320 società multinazionali con accordi preesistenti di chiedere l'istituzione di un CAE;
• chiarire che cosa si intende per "questioni transnazionali": l'obiettivo è garantire che il lavoro dei CAE sia complementare a quello degli organi nazionali di informazione e consultazione, senza sovrapporvisi. Una definizione chiara è essenziale per stabilire in quali casi i CAE devono essere consultati e informati;
• garantire che i lavoratori delle imprese multinazionali siano consultati tempestivamente e in maniera significativa sulle questioni che li riguardano:
- i membri del CAE dovrebbero ricevere una risposta motivata al loro parere prima che la direzione dell'impresa adotti una decisione su questioni transnazionali;
- La direzione dell'impresa dovrà dare giustificazioni ogni volta che adduca motivi di riservatezza per non divulgare informazioni su questioni transnazionali oppure per limitarne l'ulteriore condivisione;
• fare in modo che i CAE abbiano la capacità necessaria per svolgere i loro compiti: negli accordi riguardanti i comitati aziendali europei devono essere specificate le risorse finanziarie e materiali loro assegnate, ad esempio in termini di esperti, spese legali e attività di formazione;
• rafforzare l'equilibrio di genere: ogni volta che verrà (ri)negoziato un accordo relativo ai CAE, dovranno essere adottate disposizioni che permettano di assicurarne, per quanto possibile, una composizione equilibrata sotto il profilo del genere. L'equilibrio di genere dovrà essere perseguito attivamente anche in seno alle delegazioni speciali di negoziazione, che sono gruppi temporanei di rappresentanti dei lavoratori che negoziano un accordo sui CAE con l'impresa;
• migliorare l'accesso ai mezzi di ricorso: gli Stati membri devono comunicare alla Commissione le modalità con cui i CAE possono avviare procedimenti giudiziari e, ove opportuno, amministrativi. Gli Stati membri devono inoltre introdurre sanzioni effettive, dissuasive e proporzionate per l'applicazione della direttiva.
La proposta della Commissione per la modifica della direttiva sui comitati aziendali europei sarà discussa dal Parlamento europeo e dagli Stati membri. Dopo la sua adozione, gli Stati membri avranno un anno di tempo per recepire la direttiva nell'ordinamento nazionale. Le nuove norme inizieranno poi ad applicarsi due anni dopo. Le parti disporranno di questi due anni per adeguare gli accordi sui CAE alle prescrizioni riviste.
Maggiori informazioni:
- Proposta di modifica della direttiva sui comitati aziendali europei
- Valutazione d'impatto
- Valutazione della direttiva svolta dalla Commissione nel 2018