Proposta per quadro temporaneo di crisi e transizione

La Commissione europea ha inviato agli Stati membri, per consultazione, un progetto di proposta di trasformazione del quadro temporaneo di crisi per gli aiuti di Stato in un quadro temporaneo di crisi e transizione, per agevolare e accelerare la transizione verde dell'Europa.

La proposta fa parte del piano industriale del Green Deal. In particolare, essa contribuisce al secondo pilastro di tale piano, il cui obiettivo consiste nel garantire un accesso più rapido ai finanziamenti per le imprese che operano nell'UE.

La proposta relativa ad un quadro temporaneo di crisi e transizione mira a stimolare gli investimenti volti a garantire una più rapida diffusione delle energie rinnovabili e a sostenere la decarbonizzazione dell'industria e la produzione delle attrezzature necessarie per la transizione verso l'azzeramento delle emissioni nette, preservando nel contempo l'integrità del mercato unico e le parità di condizioni.

Modifiche proposte

La Commissione consulta gli Stati membri in merito a possibili modifiche riguardanti:

-    l'ulteriore agevolazione della diffusione delle energie rinnovabili e della decarbonizzazione dell'industria, prevedendo la possibilità di: 1) sostenere la diffusione di tutte le fonti energetiche rinnovabili; 2) concedere aiuti per le tecnologie meno mature, ad esempio l'idrogeno rinnovabile, senza una procedura di gara competitiva, a condizione che vengano adottate determinate misure di salvaguardia per garantire la proporzionalità del sostegno pubblico e 3) incentivare gli investimenti che permettono una riduzione significativa delle emissioni, prevedendo massimali di aiuto più elevati e calcoli semplificati degli aiuti (ad esempio, l'aiuto verrebbe semplicemente determinato come quota dei costi di investimento);

-    sostegno agli investimenti nella produzione di attrezzature strategiche necessarie per la transizione verso l'azzeramento delle emissioni nette, al fine di accelerare la transizione verso un'economia a zero emissioni nette e superare l'attuale crisi energetica. In particolare, la Commissione UE propone di colmare la carenza di investimenti produttivi nei settori strategici per la transizione verde. Ciò avviene nel contesto di sfide globali che accrescono i rischi che i nuovi investimenti in questi settori vengano deviati verso paesi terzi extra-europei. In particolare, la Commissione propone di consentire agli Stati membri di sostenere la produzione di batterie, pannelli solari, turbine eoliche, pompe di calore, elettrolizzatori e l'uso e lo stoccaggio del carbonio, nonché le relative materie prime critiche necessarie per la produzione di tali dispositivi. Per i progetti che vengono realizzati in regioni svantaggiate dell'UE (in cui il PIL pro capite è inferiore al 75% della media dell'UE) o che comportano investimenti in più Stati membri e per i quali è disponibile un sostegno in paesi terzi, sarebbe consentito un ulteriore aiuto proporzionato in grado di portare il sostegno al livello di quello offerto nei paesi terzi, fino al raggiungimento del livello necessario per fare in modo che l'investimento venga effettuato in Europa.
Tali nuove disposizioni rimarrebbero in vigore fino al 31 dicembre 2025.

Gli Stati membri hanno ora la possibilità di presentare osservazioni sul progetto di proposta della Commissione. La Commissione intende adottare il quadro temporaneo di crisi e transizione nelle prossime settimane, tenendo conto dei riscontri ricevuti dagli Stati membri.

Informazioni generali
Nel contesto del piano industriale del Green Deal, la Commissione ha inoltre ricordato che è attualmente in corso la revisione del regolamento generale di esenzione per categoria, che consente agli Stati membri di attuare direttamente le misure di aiuto, senza doverle notificare ex ante alla Commissione per approvazione. Il regolamento generale di esenzione per categoria riveduto sarà adottato nelle prossime settimane e offrirà agli Stati membri maggiore flessibilità per sostenere le misure nei settori chiave per la transizione verso un'economia a zero emissioni nette, quali l'idrogeno, la cattura e lo stoccaggio del carbonio, i veicoli a zero emissioni e le prestazioni energetiche degli edifici. In particolare, la Commissione intende innalzare ulteriormente le soglie di notifica per il sostegno agli investimenti verdi, ampliare la portata degli aiuti agli investimenti per le infrastrutture di ricarica e rifornimento e agevolare ulteriormente gli aiuti alla formazione per il consolidamento delle competenze a favore delle PMI.

La revisione del regolamento generale di esenzione per categoria contribuirà, tra l'altro, a razionalizzare e semplificare ulteriormente la realizzazione degli importanti progetti di interesse comune europeo (IPCEI), in particolare per quanto riguarda l'attuazione dei piccoli progetti innovativi collegati agli IPCEI. La Commissione sta inoltre collaborando con gli Stati membri alla redazione di un codice di buone pratiche per una progettazione trasparente, inclusiva e più rapida degli IPCEI. Il codice di buone pratiche sarà sottoscritto dalla Commissione e dagli Stati membri entro la primavera di quest'anno.

Il quadro temporaneo di crisi per gli aiuti di Stato, adottato il 23 marzo 2022, consente agli Stati membri di avvalersi della flessibilità prevista dalle norme sugli aiuti di Stato per sostenere l'economia nel contesto della guerra in Ucraina.

Il quadro temporaneo di crisi è stato modificato il 20 luglio 2022 per integrare il pacchetto di preparazione all'inverno, in linea con gli obiettivi del piano REPowerEU.

È stato ulteriormente modificato il 28 ottobre 2022 conformemente al regolamento relativo a un intervento di emergenza per far fronte ai prezzi elevati dell'energia ("regolamento (UE) 2022/1854") e alla proposta della Commissione relativa a un nuovo regolamento di emergenza per far fronte ai prezzi elevati del gas nell'UE e garantire la sicurezza dell'approvvigionamento in inverno.

Il quadro temporaneo di crisi prevede che gli Stati membri possano concedere i seguenti tipi di aiuti:

-    aiuti di importo limitato, in qualsiasi forma, destinati alle imprese colpite dall'attuale crisi o dalle sanzioni e controsanzioni adottate in tale contesto, fino ai nuovi massimali, aumentati a 250 000 euro e a 300 000 euro, rispettivamente, per i settori dell'agricoltura e della pesca e acquacoltura e a 2 milioni di euro per tutti gli altri settori;

-    sostegno alla liquidità sotto forma di garanzie statali e prestiti agevolati: gli Stati membri possono fornire 1) garanzie statali agevolate per permettere alle banche di continuare a erogare prestiti a tutte le imprese colpite dalla crisi e 2) prestiti pubblici e privati a tassi di interesse agevolati. Per entrambi i tipi di sostegno sono previsti limiti all'importo massimo dei prestiti, che dipendono dalle esigenze operative delle imprese, determinate sulla base del fatturato, dei costi energetici e del fabbisogno di liquidità. I prestiti possono riguardare sia il fabbisogno relativo agli investimenti che quello relativo al capitale di esercizio. È prevista una flessibilità specifica per le imprese del settore energetico che hanno bisogno di garanzie finanziarie per le attività di negoziazione;

-    aiuti destinati a compensare i prezzi elevati dell'energia. Gli Stati membri possono compensare parzialmente le imprese, in particolare gli utenti ad alta intensità energetica, a fronte dei costi aggiuntivi dovuti agli aumenti eccezionali dei prezzi del gas e dell'energia elettrica. Tale sostegno può essere concesso in qualsiasi forma, comprese le sovvenzioni dirette. Gli Stati membri possono calcolare il sostegno sulla base dei consumi passati o correnti, tenendo conto della necessità di mantenere intatti gli incentivi di mercato a ridurre il consumo energetico e a garantire il proseguimento delle attività economiche. Inoltre, gli Stati membri possono fornire sostegno in modo più flessibile, anche alle imprese ad alta intensità energetica e ai settori esposti a pressione concorrenziale a causa degli elevati livelli di scambi internazionali, fatta salva l'adozione di misure di salvaguardia per evitare compensazioni eccessive. Per le imprese che ricevono importi di aiuto più elevati, il quadro temporaneo di crisi prevede l'impegno di definire un percorso verso la riduzione dell'impronta di carbonio del consumo energetico e l'attuazione di misure di efficienza energetica;

-    misure che accelerano la diffusione delle energie rinnovabili. Gli Stati membri possono istituire regimi di investimenti nelle energie rinnovabili, tra cui l'idrogeno rinnovabile, il biogas e il biometano, lo stoccaggio e il calore rinnovabile, anche mediante pompe di calore, con procedure di gara semplificate che possono essere attuate rapidamente, prevedendo nel contempo garanzie sufficienti per tutelare la parità delle condizioni. In particolare, gli Stati membri possono elaborare regimi relativi a tecnologie specifiche, che richiedono un sostegno alla luce delle specificità dei mix energetici nazionali;

-    misure che agevolano la decarbonizzazione dei processi industriali. Per accelerare ulteriormente la diversificazione dell'approvvigionamento energetico, gli Stati membri possono sostenere gli investimenti volti a ridurre gradualmente l'utilizzo di combustibili fossili, in particolare attraverso l'elettrificazione, l'efficienza energetica e lo spostamento verso l'utilizzo di idrogeno rinnovabile e idrogeno elettrolitico che soddisfa determinati requisiti. Gli Stati membri possono i) istituire nuovi regimi basati su gare d'appalto o ii) sostenere direttamente i progetti, senza gare d'appalto, con determinati limiti alla quota di sostegno pubblico per investimento. Sarebbero previsti bonus supplementari specifici per le piccole e medie imprese e per soluzioni particolarmente efficienti sotto il profilo energetico;

-    misure volte a sostenere la riduzione della domanda di energia elettrica, in linea con il regolamento dell'UE relativo a un intervento di emergenza per far fronte ai prezzi elevati dell'energia. Questa sezione fornisce agli Stati membri gli strumenti pertinenti per incentivare la riduzione della domanda di energia elettrica nei periodi di punta.
Il quadro temporaneo di crisi attualmente in vigore è applicabile fino al 31 dicembre 2023.

Maggiori informazioni sul quadro temporaneo di crisi e su altre azioni intraprese dalla Commissione per affrontare le ripercussioni economiche della guerra in Ucraina sono disponibili sul seguente sito.
 

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Aggiornato al:
21.02.2023
Article ID:
145444097