Politica dei visti: rafforzare il monitoraggio dei regimi UE di esenzione dal visto
Politica dei visti: rafforzare il monitoraggio dei regimi UE di esenzione dal visto
La Commissione europea ha adottato una comunicazione sul monitoraggio dei regimi UE di esenzione dal visto che stabilisce un processo di consultazione. La comunicazione esamina il funzionamento dei regimi UE di esenzione dal visto e individua le principali sfide nei settori della migrazione irregolare e della sicurezza.
Il meccanismo di sospensione dell'esenzione dal visto è definito all'articolo 8 del regolamento sui visti. Lo scopo principale è consentire una sospensione temporanea dell'esenzione dal visto in caso di aumento repentino e sostanziale della migrazione irregolare o dei rischi per la sicurezza.
Nella sua lettera al Consiglio europeo del 20 marzo 2023, la Presidente von der Leyen ha dichiarato che la Commissione rafforzerà il monitoraggio dell'allineamento della politica in materia di visti e presenterà una relazione globale orientata all'adozione di una proposta legislativa che modifichi il meccanismo di sospensione. A seguito della comunicazione adottata, la Commissione avvia un processo di consultazione per conseguire questi obiettivi.
L'esenzione dal visto comporta notevoli vantaggi economici, sociali e culturali per gli Stati membri dell'UE e i paesi terzi. Gli ultimi anni hanno però dimostrato che da questo regime possono derivare importanti rischi migratori e per la sicurezza. Un allineamento insufficiente con la politica dell'UE in materia di visti può trasformare un paese esente dall'obbligo del visto in un punto di transito per gli ingressi irregolari nell'Unione. Così è stato nei Balcani occidentali, in cui cittadini di paesi soggetti all'obbligo del visto per l'UE sono entrati senza visto, il che ha causato un aumento degli arrivi irregolari nell'Unione nel 2022. La questione è stata affrontata dopo rapidi e ampi contatti tra la Commissione e i partner dei Balcani occidentali, che hanno compiuto notevoli progressi nell'allineamento alla politica dei visti, con la conseguente diminuzione degli arrivi irregolari nell'UE. Inoltre i programmi di cittadinanza per investitori gestiti da paesi terzi esenti dall'obbligo del visto comportano rischi per la sicurezza dell'UE, connessi fra l'altro all'infiltrazione della criminalità organizzata, al riciclaggio di denaro, all'evasione fiscale e alla corruzione. Questi programmi consentono ai cittadini di paesi terzi di acquisire la cittadinanza di un paese esente dall'obbligo del visto e di entrare nell'UE senza visto, aggirando la procedura dell'Unione in materia di visti per soggiorni di breve durata.
Rafforzamento del monitoraggio e del meccanismo di sospensione dell'esenzione dal visto
Per affrontare questi problemi e prevenire i rischi in modo efficace, è opportuno riesaminare e migliorare le norme vigenti sul monitoraggio dei regimi di esenzione dal visto con i paesi terzi e sulla sospensione delle esenzioni dal visto.
Con la comunicazione adottata la Commissione avvia un processo di consultazione con il Parlamento europeo e il Consiglio per comprendere come migliorare il più possibile il meccanismo di sospensione di esenzione dal visto dell'UE.
La futura revisione delle norme potrebbe comprendere in particolare:
- nuovi motivi di sospensione per far fronte a nuovi rischi;
- l'adeguamento delle soglie di attivazione del meccanismo;
- una procedura di sospensione più efficiente e flessibile;
- il rafforzamento delle disposizioni in materia di monitoraggio e relazioni.
La Commissione discuterà con il Parlamento europeo e il Consiglio su come rafforzare gli strumenti della politica dei visti attraverso la revisione del meccanismo di sospensione dell'esenzione dal visto.
Sulla base di questa discussione, presenterà nell'autunno 2023 una proposta legislativa di revisione del meccanismo di sospensione.
Attualmente l'UE attua un regime di esenzione dal visto con 61 paesi terzi. 25 paesi hanno concluso accordi di esenzione dal visto con l'UE e otto hanno ottenuto l'esenzione a seguito della conclusione positiva del dialogo sulla liberalizzazione dei visti (Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Macedonia del Nord, Serbia, Georgia, Moldavia e Ucraina). I restanti paesi hanno ottenuto l'esenzione dal visto in base alla prima armonizzazione delle norme dell'UE (regolamento (CE) n. 539/2001 del Consiglio). Inoltre il 19 aprile 2023, in seguito alla conclusione positiva del dialogo sulla liberalizzazione dei visti, il Consiglio e il Parlamento europeo hanno convenuto di concedere al Kosovo l'esenzione dal visto, che entrerà in vigore entro il 1º gennaio 2024.
Maggiori informazioni:
Comunicazione sul monitoraggio dei regimi di esenzione dal visto dell'UE
Politica dei visti - migrazione e affari interni
Quinta relazione sulla sospensione dei visti
Conclusioni del Consiglio europeo, 9 febbraio 2023