Piano prevenzione incendi boschivi

Prevenzione: è questo lo strumento che la Toscana ha cercato di rafforzare di più per fronteggiare il rischio di incendi e i pericoli legati al dissesto idrogeologico.

Con piani specifici a partire dalle aree a maggior rischio, consente di individuare i punti dove concentrare azioni per rendere il bosco più resiliente e consentire interventi di spegnimento rapide ed efficienti.

La Regione si è impegnata anche nello sviluppare modelli di gestione partecipata del bosco in grado di mettere in campo quella cura attiva forestale che rappresenta la prima e migliore forma di prevenzione. La Legge Regionale 39/00 ha introdotto infatti la Comunità di Bosco, una forma associata tra tutti coloro che, in una determinata area, vogliono impegnarsi per la difesa e valorizzazione sostenibile delle foreste. La prima è nata a Calci nel 2019 e attualmente è impegnata, insieme alla Regione Toscana, nelle azioni di recupero e ripristino dei boschi distrutti nel grande incendio del 2018.

Accanto alla prevenzione, nel quinquennio la Regione ha curato naturalmente la ‘macchinaì necessaria a intervenire in modo rapido nel caso che i boschi vadano a fuoco. Lo ha fatto irrobustendo un sistema regionale antincendio estremamente efficiente che può contare su una molteplicità di attori coordinati dalla Regione attraverso la Sala Operativa Unificata Permanente (400 operai forestali delle Unioni di Comuni, oltre 4.000 volontari, Vigili del fuoco e Carabinieri Forestali).

I risultati sono evidenti: la Toscana presenta la più bassa superficie interessata da incendi in Italia.

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chiuso in redazione il 15 luglio 2020