Offerta alberghiera: indagine della CE
Offerta alberghiera: indagine della CE
La Commissione europea ha pubblicato i risultati di uno studio esterno di mercato sulle pratiche di distribuzione dell'offerta alberghiera nell'UE. Condotto nel 2021, lo studio di mercato copre il periodo compreso tra il 2017 e il 2021 e verte su un campione rappresentativo di sei Stati membri (Austria, Belgio, Cipro, Polonia, Spagna e Svezia).
Lo studio era finalizzato a:
- ottenere dati aggiornati sulle pratiche di distribuzione dell'offerta alberghiera, dopo un monitoraggio analogo condotto nel 2016 dalla rete europea della concorrenza (ECN, European Competition Network);
- stabilire se le pratiche differiscono da uno Stato membro all'altro;
- individuare eventuali cambiamenti intervenuti nelle pratiche rispetto ai risultati del monitoraggio del 2016;
- scoprire se le leggi che in Austria e in Belgio vietano alle agenzie di viaggio online di applicare clausole di parità ampie e ristrette hanno determinato cambiamenti nelle pratiche di distribuzione dell'offerta alberghiera in questi Stati membri. Le clausole di parità non consentono all'albergo di offrire condizioni migliori su canali di vendita diversi dal sito web dell'agenzia di viaggi online con cui esso ha un contratto. Le clausole ampie di parità riguardano il prezzo e altre condizioni offerte dall'albergo su tutti gli altri canali di vendita, mentre le clausole ristrette riguardano unicamente i prezzi pubblicati dall'albergo sul proprio sito web.
Principali risultati dello studio di mercato
I risultati dello studio di mercato non indicano alterazioni significative della concorrenza nel settore della distribuzione dell'offerta alberghiera nell'UE rispetto al 2016. In particolare:
- le agenzie di viaggio online (OTA, online travel agency) rappresentano il 44% delle vendite degli alberghi indipendenti, percentuale leggermente più alta rispetto al 2016;
- Booking.com ed Expedia rimangono le principali OTA per le prenotazioni alberghiere e non vi sono segnali di cambiamenti significativi nelle quote di mercato delle OTA né dell'ingresso di nuove OTA;
- le commissioni pagate dagli alberghi alle OTA risultano essere rimaste stabili o appena diminuite;
- la differenza di prezzo e disponibilità delle camere degli alberghi, sia tra le diverse OTA sia tra i siti web degli alberghi e le OTA, risulta essere diminuita;
- alcune OTA usano accorgimenti commerciali, come una maggiore o minore visibilità sui propri siti web, per incentivare gli alberghi a offrire loro i prezzi e le condizioni migliori;
- l'importanza relativa dei canali di vendita di sistemazioni alberghiere (online/offline, diretta/indiretta) varia in qualche misura da uno Stato membro all'altro, ma non si osservano differenze significative nelle condizioni di concorrenza tra le OTA;
- non risulta che le leggi di Austria e Belgio che vietano alle OTA di applicare clausole di parità ampie o ristrette nell'offerta alberghiera abbiano mutato in modo sostanziale le pratiche di distribuzione dell'offerta alberghiera rispetto agli altri Stati membri oggetto dello studio.
La Commissione ha progettato lo studio di mercato consultando le autorità nazionali garanti della concorrenza nell'UE, con cui ne ha poi discusso i risultati.
I risultati dello studio saranno presi in considerazione dalla Commissione e dalle autorità garanti della concorrenza nelle loro attività di monitoraggio e contrasto in corso nel settore della distribuzione dell'offerta alberghiera.
Anche la legge sui mercati digitali, che dovrebbe entrare in vigore in autunno, potrebbe avere un impatto sulla concorrenza in questo settore: i mercati delle piattaforme dovranno essere contendibili e le piattaforme che esercitano un controllo dell'accesso (gatekeeper) dovranno offrire condizioni eque agli utenti commerciali e non potranno ricorrere a clausole di parità ampie o ristrette né a misure commerciali equivalenti.
Il processo per designare le piattaforme gatekeeper inizierà una volta che la legge sarà divenuta applicabile, ossia sei mesi dopo l'entrata in vigore.