Nutri Score, alimenti con etichettatura leale e dieta con prevalenza di vegetali

L’essere umano ha bisogno di energia e nutrimenti, ma ciò che mangia sono "alimenti". Etichette che informano invece di influenzare le scelte dei consumatori. Le diete migliori sono quelle vegetali. Le Regioni europee hanno fatto sentire la propria voce durante un’evento al Parlamento europeo sulla proposta di regolamento sull'etichettatura nutrizionale degli alimenti


Regione Toscana insieme a 14 Regioni europee provenienti da Italia, Grecia, Spagna, Francia, Finlandia, Portogallo, insieme all’Associazione delle Regioni europee per i Prodotti di Origine (AREPO), hanno unito le loro forze organizzando il 30 novembre un workshop dal titolo “Etichettatura nutrizionale fronte pacco: qual è l’approccio migliore?”.

Durante l’evento, ospitato al Parlamento europeo (Pe) dall'eurodeputato italiano Paolo De Castro, sono stati discussi assieme ai membri del Pe gli approcci che la nuova legislazione europea sull'etichettatura nutrizionale fronte pacco (FOPNL) dovrebbe considerare per soddisfare le aspettative di informare piuttosto che influenzarne le scelte dei consumatori, al fine di una dieta sana ed equilibrata.

L’evento è iniziato con le presentazioni della professoressa Daniela Martini, Università degli Studi di Milano, e del professor Frédéric Leroy, Libera Università di Bruxelles.

La professoressa Martini ha sottolineato come non vi siano prodotti alimentari che nuocciono alla salute, piuttosto è la quantità che viene assunta a determinare l’effetto su chi li consuma.

Inoltre, non esiste un alimento che contenga tutti gli elementi di cui abbiamo bisogno e nessun nutrimento è contenuto in tutti gli alimenti. Ciò che permette il giusto equilibrio degli elementi di cui abbiamo bisogno è la dieta.

E, a tale scopo, le diete migliori sono quelle a prevalenza di alimenti vegetali, ad esempio la dieta mediterranea.

Infatti: 

  • l’essere umano ha bisogno di energia e nutrimenti, ma ciò che mangia sono alimenti;
  • tutti gli alimenti possono essere parte di una dieta salutare e bilanciata;
  • la porzione di cibo e la frequenza di consumo sono elementi cruciali.

La professoressa Martini ha proseguito affermando che l’etichetta nutrizionale fronte pacco non dovrebbe demonizzare i cosiddetti “cibi non sani” ma dovrebbe:

  • basarsi sulle porzioni;
  • essere capace di spiegare ai consumatori come uno specifico alimento possa esser parte di una dieta bilanciata;
  • essere capace di aumentare l’educazione nutrizionale e la conoscenza dei consumatori.

Il professore Leroy della Libera Università di Bruxelles ha spiegato quanto sia erroneo dare consigli nutrizionali basandosi su singoli ingredienti, facendo alcuni esempi:

  • una dieta povera di sale porta ad effetti negativi, pertanto non va guardato il sale in quanto tale ma come viene integrato nella dieta;
  • non tutte le fibre hanno valore nutritivo;
  • gli zuccheri sono davvero il problema o sono peggio gli amidi raffinati?

Con sistemi che usano algoritmi calibrati sui singoli ingredienti, non si prendono in considerazione elementi fondamentali quali, ad esempio, i micronutrienti o le vitamine.

Partendo da tale presupposto, il professore ha evidenziato che i produttori di cibi tradizionali non hanno la possibilità di adeguare le ricette mentre i produttori di alimenti industrializzati e ultra-processati possono modificarle al fine di aumentare la valutazione nel sistema di classificazione, come nel caso del NUTRI-SCORE, che risulta eccessivamente semplicistico e privo di sufficienti basi scientifiche. Esso infatti ignora le differenze individuali, le porzioni, l’eterogeneità dei nutrienti e sottovaluta l’importanza dei micronutrienti.

L’onorevole De Castro, nel corso del suo intervento ha ringraziato le regioni per l’organizzazione dell’evento e ha sottolineato che la proposta sul FOPNL della Commissione europea è stata rimandata a data da destinarsi, consentendo maggior tempo alla discussione in corso.

Il contributo dei rappresentanti dei produttori e degli agricoltori è sostanzialmente stato molto critico con le disparità che il sistema NUTRI-SCORE genera rispetto ai prodotti industriali, portando anche esempi concreti di alcuni prodotti a denominazione quali formaggi, olio di oliva e simili.

Nel contributo alla discussione della Commissione europea, Ariane Vander Stappen (DG Sante) ha affermato che l’obiettivo è di trovare uno strumento che renda più facile al consumatore fare scelte salutari, armonizzando le norme di etichettatura tra tutti gli Stati membri.

Essendo la valutazione d’impatto tuttora in corso, la dottoressa Stappen non ha potuto prendere posizione sugli elementi emersi nella discussione ma ha evidenziato che le scelte della Commissione Ue saranno basate su evidenze scientifiche e che sono certamente interessati ad ascoltare le varie preoccupazioni che arrivano dai territori.

A chiusura dell’evento sono stati presentati i contributi dei relatori delle varie Regioni partecipanti. In generale, la contestazione al NUTRI-SCORE è in primis di carattere tecnico scientifico. Tutti gli interventi hanno ribadito lo stesso concetto, esprimendo avversità per sistemi sintetici, anzi semplicistici, che annullano la possibilità per i consumatori di una reale comprensione di ciò di cui si nutrono. La necessità è quella di lavorare su un consumo consapevole degli alimenti, e il NUTRI-SCORE non raggiunge l’obiettivo di portare maggiore salute, anzi orienta i consumi in modo fuorviante.

In tal senso, una preoccupazione comune alle varie Regioni è legata agli effetti del sistema a semaforo sui vari alimenti DOP, IGP e STG, che sono basati su disciplinari rigidi per il rispetto delle caratteristiche qualitative e storico-culturali. Specifiche per le quali il NUTRI-SCORE rischia di marginalizzarli, evidenziandoli come alimenti da evitare rispetto a controparti industrializzate che invece possono essere rielaborate per migliorarne il colore di assegnazione.

A conclusione dell’evento è stato raggiunto un ampio consenso sul fatto che il nuovo sistema di etichettatura nutrizionale fronte pacco debba informare e non indirizzare le scelte del consumatore.  

 

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Aggiornato al:
07.12.2022
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137274344