Nuove norme sulle aliquote IVA: maggiore flessibilità per gli Stati membri

E’ stato raggiunto l'accordo per aggiornare le norme vigenti che disciplinano le aliquote dell'imposta sul valore aggiunto (IVA) per i beni e i servizi. Le nuove norme daranno ai governi maggiore flessibilità nell'applicazione delle aliquote e garantiranno la parità di trattamento tra gli Stati membri dell'UE.

Al tempo stesso, la legislazione aggiornata permetterà di allineare le norme sull'IVA alle priorità comuni dell'UE quali la lotta ai cambiamenti climatici, il sostegno alla digitalizzazione e la tutela della salute pubblica. La prossima tappa sarà la consultazione del Parlamento europeo su questo testo definitivo.

Le norme vigenti dell'UE sulle aliquote IVA risalgono a quasi trent'anni fa e avevano urgente bisogno di essere modernizzate considerata l'evoluzione della normativa generale sull'IVA nel corso degli anni.

Il nuovo accordo garantirà che le norme dell'UE sull'IVA siano pienamente allineate alle priorità politiche comuni dell'UE.

L'accordo prevede tre modalità per affrontare questi problemi: 

-    aggiornamento dell'elenco dei beni e dei servizi (allegato III della direttiva IVA) a cui tutti gli Stati membri possono applicare aliquote IVA ridotte. Tra le aggiunte all'elenco figurano nuovi prodotti e servizi che tutelano la salute pubblica, sono positivi per l'ambiente e sostengono la transizione digitale. Una volta che le norme saranno entrate in vigore, gli Stati membri potranno per la prima volta esentare dall'IVA alcuni beni e servizi elencati che si considerano destinati a coprire esigenze di base;

-    eliminazione entro il 2030 della possibilità per gli Stati membri di applicare aliquote ridotte ed esenzioni a beni e servizi ritenuti dannosi per l'ambiente e per gli obiettivi dell'UE in materia di cambiamenti climatici;

-    estensione a tutti gli Stati membri di deroghe ed esenzioni per determinati beni e servizi, attualmente in vigore per ragioni storiche solo in alcuni di essi, al fine di garantire la parità di trattamento ed evitare distorsioni della concorrenza. Le deroghe esistenti che non sono giustificate da obiettivi di politica pubblica diversi da quelli che sostengono l'azione per il clima dell'UE dovranno invece essere eliminate entro il 2032.

Le nuove norme sono basate su un accordo precedente che prevede il passaggio a un sistema UE dell'IVA in cui l'IVA è pagata nello Stato membro del consumatore piuttosto che nello Stato membro del fornitore. La più ampia varietà di aliquote fa sì che vi siano meno probabilità di perturbare il funzionamento del mercato unico o creare distorsioni della concorrenza. Al tempo stesso, si evita una proliferazione di aliquote ridotte che metterebbe a repentaglio la capacità degli Stati membri di riscuotere entrate nell'era post-COVID-19.

La legislazione aggiornata specifica anche il livello minimo delle aliquote ridotte, nonché il numero massimo di beni e servizi elencati nell'allegato III a cui gli Stati membri possono applicare tali aliquote. Per la prima volta, tuttavia, gli Stati membri potranno anche applicare un'aliquota ridotta inferiore al 5 % o esentare dall'IVA un numero limitato di beni e servizi figuranti nell'elenco.

Le nuove norme saranno ora trasmesse al Parlamento europeo per consultazione sul testo definitivo entro marzo 2022. Una volta formalmente adottata dagli Stati membri, la legislazione entrerà in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, consentendo agli Stati membri di applicare il nuovo sistema a partire da tale data.
 

Condividi
Aggiornato al:
16.12.2021
Article ID:
88077498