Messaggi in bottiglia per il nuovo governo

Messaggi in bottiglia per il nuovo governo

Su iniziativa del presidente Rossi, come giunta regionale stiamo raccogliendo in una sorta di un piccolo "libro bianco" tutte le questioni in sospeso con il governo nazionale. Sull'istruzione i punti fondamentali sono tre.

Edilizia scolastica. E' complicato fare una stima precisa delle risorse che sarebbero necessarie per mettere a posto le scuole toscane, ma - per dare un'idea - solo per l'adeguamento sismico degli edifici servirebbero 400 milioni. Da tempo Anci, Upi e Conferenza delle Regioni chiedono, finora invano, di tenere fuori dal Patto di stabilità gli investimenti sull'edilizia scolastica. Sarebbe necessario anche finanziare il Fondo unico per l'edilizia scolastica previsto dalla legge 221/2012. Come Regione abbiamo stanziato 3 milioni per le emergenze, abbiamo fatto un bando da 6,4 milioni che consentirà di realizzare 20 spazi per l'infanzia, abbiamo in cantiere Bandi Fas per circa 10 milioni. La nostra parte cerchiamo di farla, ma bisogna che anche lo Stato faccia la sua. Altrimenti Comuni e Province continueranno a restare soli, strozzati dal Patto di stabilità e dalle poche risorse a disposizione.

Liste d'attesa nella scuola dell'infanzia: sono in crescita di anno in anno per via dell'aumento demografico e a causa del blocco dell'organico docente. In Toscana, dal 2009/2010, la Regione paga i docenti al posto dello Stato – creando le "sezioni Pegaso" – per garantire a tutti i bimbi tra i 3 i 6 anni il diritto di andare a scuola. Attualmente le Pegaso sono un centinaio e per il prossimo anno abbiamo già 70 richieste in più. Lo Stato deve tornare a onorare una sua competenza, cioè deve tornare a occuparsi della scuola dell'infanzia, come ho già detto qui.

Istituti superiori di studi musicali. In Toscana sono tre, tra cui il "Mascagni" di Livorno e il "Franci" di Siena che rischiano la chiusura per mancanza di fondi. La legge 508/1999 prevede la possibilità di far diventare statali tutti questi Istituti (21 in tutta Italia): ma non è mai stata attuata. A oggi i costi del personale docente e non docente sono quasi tutti a carico dei Comuni e delle Province, ma gli Enti locali fanno sempre più fatica a far fronte a un impegno del genere a causa dei tagli e dei vincoli imposti ai loro bilanci (inoltre il nuovo governo si è detto intenzionato ad abolire le Province). Noi faremo il massimo per sostenere anche finanziariamente gli Istituti toscani, ma dopo 14 anni non è più rinviabile la loro statalizzazione.

Aggiornato al: Article ID: 738604