Memoria

Dal 2002 la Regione Toscana organizza un treno diretto ad Auschwitz  su cui, ogni volta, salgono più di cinquecento ragazze e ragazzi delle scuole superiori e una cinquantina di universitari. Il treno parte dal 2005 solo gli anni dispari, mentre in quelli pari c’è l’incontro a Firenze tra settemila studenti da tutta la Toscana e i testimoni e sopravvissuti alla deportazione nazista e fascista. Investire sulla memoria e sulla conoscenza della storia è per la Regione Toscana il vaccino più forte contro l’odio, l’indifferenza e la xenofobia, contro razzismi ed estremismi. Aiuta a creare uno spirito critico, ma come tutti i vaccini ha anche bisogno di richiami periodici. Sui viaggi con i ragazzi ad Auschwitz, che sono preceduto da un gran lavoro con gli insegnanti e in classe, la Toscana ha fatto da apripista ed altre Regioni l’hanno imitata.

Ai viaggi ad Auschwitz e nei campi di sterminio nazisti si è aggiunto dal 2018, negli anni pari, l’esperienza del viaggio sul confine orientale italiano, durante la settimana del Giorno del ricordo. L’impostazione è la stessa: un percorso più che un viaggio, per riannodare le fila di tutte le storie di un confine difficle e complesso come quello attorno a Trieste, ascoltando gli storici e gli archivisti sul dramma delle foibe, i figli degli esuli e gli esuli stessi, ma anche affrontando e studiando gli anni dell’italianizzazione forzata dei territori sloveni e croati, il loro internamento e poi il periodo dell’occupazione tedesca.

In questa legislatura i treni della memoria sono stati due - nel 2017 e nel 2019 – e due anche i viaggi sul Confine orientale, nel 2018 e 2020.

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Aggiornato al:
10.09.2020
Article ID:
25538413

chiuso in redazione il 15 luglio 2020