Aggiornamento in:

Manuale di immagine grafica coordinata del piano generale della comunicazione 2007

Condividi

La nuova organizzazione dell’attività comunicativa ed editoriale della Regione Toscana passa da una revisione degli elaborati attuali e da un loro redesign di base. Operazione, è bene subito precisare, che non toccherà lo stemma e il carattere istituzionali, disciplinati con legge regionale, e che ci sembra, nel tempo abbiano sostanzialmente svolto bene il loro compito.

Si tratterà invece di rivedere l’immagine (marchio, impaginazioni, caratteri d’uso ecc.) per quanto riguarda gli stampati funzionali e di comunicazione esterna, che non possono essere ancorati ad uno stemma di foggia araldica ma che, proprio per la loro funzione d’uso quotidiano, hanno bisogno di una grafica più moderna e disinvolta.
Inoltre la Giunta regionale ha individuato, per la sua attività di programmazione, progettazione e comunicazione quattro parole chiave (diritti, valori, innovazione, sostenibilità) che costituiscono una sorta di guida ideale per l’attività futura.

Il redesign che si propone parte quindi da queste considerazioni e rielabora, secondo le logiche individuate dalle tavole in allegato, un marchio e una modalità di progettazione, che riporti l’intervento regionale in un’ottica di coordinamento complessivo e di immediata riconoscibilità e comprensione.

Oltre al marchio e ai suoi modi di declinarsi, il lavoro dovrà definire nel dettaglio gli elementi di base delle collane editoriali, i caratteri di stampa, le modalità di progettazione di manifesti e depliants, i modi di intervento pubblicitario.

Naturalmente non si tratta di dettare regole rigide, ma di indicare, ai futuri progettisti (fotografi, grafici, impaginatori, illustratori ecc.) quale sia la logica complessiva con la quale intende nuoversi l’amministrazione. Sarà quindi compito ineludibile degli uffici e della tipografia regionale, rendere possibile ciò, con un’opera continua di indirizzo, di progettazione e di accompagnamento dei singoli elaborati. Sarà, va da sé, un lavoro lungo e difficile, sia nella fase di primo impianto, sia, sopratutto, nelle successive fasi di adattamento e gestione.

Adattamento e gestione, abbiamo detto. Infatti il format che si indica nelle tavole seguenti non può assolutamente essere considerato ‘definitivo’, ma avrà bisogno, per la complessità delle esigenze e per le continue modificazioni del referente, di una continua intelligenza progettuale e applicativa che sappia volta per volta, come avrebbe detto il Principe Fabrizio di Salina, “cambiare tutto perché nulla cambi.”

Gli uffici già indicati dovranno quindi fornirsi di una struttura, o ampliare e consolidare quella esistente, strumentale e umana, di art direction complessiva che sia in grado, a poco a poco, di assumere la regia complessiva della comunicazione istituzionale.

Al progetto generale, dunque, il compito di indicare alcune linee; alla gestione quotidiana del progetto (dei singoli progetti anzi) il compito duro di seguirne le fasi di evoluzione con sensibilità, competenza e costanza. Senza quest’ultimo impegno i risultati sono destinati a essere non esaltanti.
Questo aggiornamento lo trovi in:
Aggiornato al:
21.08.2009
Article ID:
116425