Un kit per curare le viti toscane

Il progetto Kattivo mira a ridurre l’uso di acqua e di fitofarmaci con un kit tecnologico, facile da usare ed economicamente sostenibile, che, applicato agli atomizzatori tradizionali, permette di adattare la quantità di farmaco al volume della chioma delle piante. Il prototipo sviluppato dal progetto si basa sulla modifica di attrezzature già presenti nelle aziende vitivinicole, permettendo anche alle aziende più piccole di utilizzare sistemi innovativi: grazie a dei sensori a ultrasuoni, il dispositivo realizzato permette di distribuire i fitofarmaci solo sulla vegetazione da trattare e solo nelle quantità necessarie, misurando in tempo reale le dimensioni della chioma.


Progetto KATTIVO Piano Strategico per lo sviluppo di un Kit per la modifica di Atomizzatori in grado di eseguire Trattamenti con Tecnologia Innovativa a dose Variabile Ottimizzata in funzione della chioma e ridurre il rilascio di sostanze inquinanti e fitofarmaci

Capofila: Tenute Ruffino S.r.l. Soc. Agr

Partner del progetto: 5 partner (aziende agricole, enti di ricerca, Confagricoltura)


Programma di sviluppo rurale (Psr) Feasr 2014-2022: Progetto finanziato nell’ambito del Partenariato europeo per l’innovazione (Pei), bando PSGO (Progetti speciali dei Gruppi operativi) (misure 16.2, 1.2)

Importo: contributo erogato 299.708,05 euro

Durata: 2019 - 2022

Il progetto

Le grandi aziende vitivinicole toscane si dedicano sempre più spesso al precision farming, ovvero all’agricoltura di precisione. Si tratta dell’uso di tecniche che puntano a migliorare la produzione in modo sostenibile, quindi rispettando l’ambiente e limitando l’uso di acqua e fitofarmaci. Spesso i macchinari utilizzati per distribuire i fitofarmaci sulle chiome degli alberi hanno costi elevati e sono difficili da manovrare sul terreno collinare toscano.

Da qui nasce l'idea innovativa del progetto Kattivo, cofinanziato dal PSR Toscana 2014-2022: sviluppare un kit tecnologico, facile da usare ed economicamente sostenibile, che, applicato agli atomizzatori tradizionali, permetta di adattare la quantità di farmaco al volume della chioma. 

Il prototipo sviluppato dal progetto si basa sulla modifica di attrezzature già presenti in tutte le aziende vitivinicole, permettendo così anche alle aziende più piccole di utilizzare sistemi innovativi. Infatti, grazie a dei sensori a ultrasuoni, il dispositivo realizzato dal progetto permette di distribuire i fitofarmaci solo sulla vegetazione da trattare e solo nelle quantità necessarie, misurando in tempo reale le dimensioni della chioma.

Durante il progetto è stato sviluppato e sperimentato un kit adattato a 2 diverse tipologie di macchine irroratrici, utilizzate su terreni collinari con livelli diversi di ripidità. Sono stati analizzati l’efficacia dei trattamenti con fitofarmaci e i problemi di irrorazione, sono stati misurati i residui sulle piante, ma anche l’impatto economico dell’innovazione e la sua trasferibilità.

I risultati del progetto sono stati divulgati tramite la Rete rurale nazionale e il Partenariato europeo per l’innovazione in agricoltura (PEI Agri). Inoltre, il PS-GO Kattivo è l’unico progetto che prevede momenti   di collaborazione e networking con altre reti e progetti comunitari e con altri Gruppi operativi (GO)  di altre regioni italiane e/o europee.

Risultati


Il progetto permette di adottare soluzioni tecnologiche e innovative anche ad aziende di piccole dimensioni, che non sarebbero in grado di comprare macchinari specifici. Infatti, appena il prototipo sarà trasformato in modello commerciale, molte aziende vitivinicole che operano in zone collinari potranno applicare la tecnica di distribuzione degli agrofarmaci “a dose variabile”, cioè in base al volume della chioma da trattare. In questo modo si riducono i costi dovuti all’uso eccessivo di acqua e farmaci e allo stesso tempo si migliorano l’impatto ambientale e la qualità dell’uva, con una riduzione dei residui di farmaci sulle piante.  

I prototipi, che sono ancora proprietà delle due aziende agricole che li hanno sviluppati, hanno permesso alle aziende di risparmiare, negli ultimi 2 anni, tra il 70 e l’80% sul costo dei prodotti fitosanitari. Con queste premesse si ritiene che, una volta industrializzato il processo di produzione del sistema e apportate alcune migliorie tecniche, il sistema possa essere diffuso presso altre aziende viticole del territorio. Il progetto ha quindi degli effetti positivi sia in termini ambientali che sociali, apportando dei benefici a tutta la collettività. 

Un altro risultato positivo è stato ottenuto attraverso la formazione dei tecnici (erogata da ERATA - Ente Regionale di Assistenza Tecnica in Agricoltura della Confagricoltura Toscana) su tematiche specifiche e molto innovative come l’agrotronica e che si sono così diffuse a gran parte del settore vitivinicolo toscano.

Inoltre, i legami tra le aziende e i centri di ricerca che si sono sviluppati grazie al progetto si sono rafforzati anche in vista di future iniziative analoghe.

I numeri del progetto

  • 5 partner coinvolti 
  • Riduzione nell’uso dei prodotti fitosanitari con conseguenti effetti positivi sia dal punto di vista economico che ambientale
  • Risparmi in termini di utilizzo della risorsa acqua
  • Aumento della fertilità del suolo: riduzione dei passaggi per le macchine che causano la compattazione del suolo e ne riducono la fertilità
  • Nuove opportunità occupazionali nel settore della precision farming dal momento che per una applicazione sempre più integrata della viticoltura di precisione sono necessarie nuove competenze e esperti da formare sul territorio

Per maggiori informazioni: misure del Psr Feasr 2014-2022 Toscana 2014 - 2022

Parole chiave: Innovazione, psgo, controllo delle infestanti e delle malattie, macchine e attrezzature agricole

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Aggiornato al:
24.01.2024
Article ID:
185647542